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Posts Tagged ‘fattiditeatro’

www.fattiditeatro.it tra #Trasparenze2013, #comunicateatro e #retecritica

Immagine viral per #trasparenze2013

Immagine viral per #trasparenze2013

Notizia del giorno: ho finalmente comprato il dominio http://www.fattiditeatro.it, a breve nuove email e prima o poi restyling del blog!

Reduce dalla straordinaria esperienza di #Trasparenze2013 a Modena (leggi il post di chiusura sul blog) si riparte con #comunicateatro. Già da ieri la versione TRAINING a Milano (da dove scrivo), il 16 e 17 novembre quella “open” a Salerno (saremo prestissimo online, per info scrivi a info@hubofficial.it).

Intanto a Taranto (qualche tweet a questo link) nell’ambito del festival stArt up teatro 2013 – svoltosi dal 26 al 28 settembre scorsi – sono stati resi noti i voti della prima tranche di Rete Critica. Le preferenze di fattiditeatro sono andate all’artista Marta Cuscunà, al progetto Art You Lost (leggi un’intervista) e alla compagnia di danza Balletto Civile. Durante l’incontro Ossigenarsi a Taranto inoltre, sono state presentate le attività del blog. Il premio Rete Critica sarà annunciato anche quest’anno a Vicenza durante il Laboratorio Olimpico. Nell’occasione terrò un talk Teatro e Twitter: un dialogo possibile? (clicca per vedere il pdf col programma completo degli eventi) Segui la diretta con #retecritica.

Tra i numerosi spettacoli visti a Taranto, mi preme segnalare Rock Rose Wow di Daniele Ninarello e Quintessenze di ResExtensa: due spettacoli di danza, il secondo in prima nazionale.

I tre corpi mossi da Daniele Ninarello (anch’egli in scena) si muovono come figure solitarie. In una danza egocentrica che riesce però a riempire la scena come un moto unico. Anche nei momenti in cui i corpi lo fanno con egoismo, al limite della prevaricazione. Un lavoro ben costruito che tramuta in danza tutta la solitudine dell’uomo contemporaneo. Visto alla Sala Tatà del Teatro Crest, nel Quartiere Tamburi alle pendici dell’Ilva che sbuffa allo stesso tempo sorniona e minacciosa.

Quintessenze di ResExtensa (una delle compagnie residenti del progetto Teatri Abitati che ha promosso l’incontro sulle residenze teatrali durante il festival) è un lavoro più corale che propone anche elementi scenografici. Corpi atletici lottano nel fango, cercano l’incontro. Visto nelle chiesetta San Francesco, nel cuore dell’affascinante e decadente città vecchia di Taranto: una location prestigiosa, teatro il giorno prima di Visitazione Taranto di Virgilio Sieni, che accende l’emozione.

Per concludere, segnalo un recente articolo su KLP da Benevento Città Spettacolo, e ricordo che fino al 20 ottobre è in scena al Teatro della Cometa Week End di Annibale Ruccello con Margherita Di Rauso.

Presentazione di #comunicateatro a Milano (22 settembre ore 17.30, Tramedautore)

Domenica 22 settembre – ore 17.30 (ingresso libero)
Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2 – Milano)
PIAZZA AFFARI – Focus Teatro
Quali ipotesi progettuali per nuovi linguaggi e nuovi pubblici?
Quali le forme della comunicazione?

intervengono:
Valentina Falorni e Marisa Villa, AV Turne’ (Milano)
Davide Palla, associazione Calibro Notte (Milano) – La tournée dei bar
Andrea Brunelli, Ardito Desio – Teatro Portland (Trento) – Teatro Scientifico
Tommaso Correale Santacroce (Milano)
Industria Scenica (Cernusco sul Naviglio) – Nuove forme di socialita’ performativa
Simone Pacini, fattiditeatro (Roma) – Presentazione progetto #comunicateatro

Nell’ambito del festival Tramedautore sono stati organizzati i Focus PIAZZA AFFARI, che si snoderanno nell’arco di tre giornate: 20, 21 e 22 settembre 2013. Cuore del confronto sarà la giovane imprenditoria italiana e le nuove forme di gestione ideate per far fronte alla crisi economica. I settori produttivi prescelti sono il teatro e il design, per i legami di “parentela” creativa che li accomuna. In Italia esiste una miriade di piccole e giovani realtà che hanno deciso di mettere in campo il loro spirito d’iniziativa per la realizzazione dei loro progetti. La voglia di “fare impresa” nasce dalla capacità creativa ed intuitiva di tanti giovani che decidono di rischiare “in proprio”, e consolidare e sviluppare la cultura d’impresa tra i giovani è anche un presupposto indispensabile per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e creare nuove opportunità di lavoro.

Giovani direttori di teatri, compagnie, gruppi che si sono inventati delle formule anticrisi per continuare a gestire le loro attività teatrali e assicurarsi la possibilità di proseguire il loro percorso professionale, verranno invitati a raccontare le loro esperienze. Un’occasione che si propone l’avvio di nuovi possibili circuiti alternativi per favorire un ricambio generazionale e sostanziale nell’attuale situazione teatrale. Ma anche un modo originale per avviare una più ampia riflessione sull’attuale mondo del lavoro e offrire spunti di riflessione per altri settori lavorativi.

Il programma completo sul sito di Tramedautore.

cloud

fattiditeatro incontra Industria Indipendente al Forte Fanfulla (Roma, giovedì 6 dicembre ore 19)

Giovedì 6 dicembre (ore 19) > Forte Fanfulla (via Fanfulla da Lodi, 5 – Roma)

#fdtalk
Industria Indipendente
incontra fattiditeatro
con Erika Z. Galli, Martina Ruggeri e Simone Pacini
nell’ambito della residenza teatrale LIETO FINE EVENTUALE

fattiditeatro si inserisce, con un incontro, nella residenza della compagnia romana Industria Indipendente in questi giorni al Forte Fanfulla, dove il 30 novembre è stato riproposto Crepacuore e nei prossimi giorni saranno presentati due nuovi studi teatrali (A.M.O. il 7 e E l’8 dicembre).

Una residenza che si apre agli operatori del settore per stimolare un continuo confronto. Un’occasione per mettere in relazione professionalità differenti interessate dai reciproci linguaggi. Un ponte di collegamento tra chi il teatro lo fa e chi lo osserva, promuove, comunica. Un dialogo aperto sulle modalità produttive di una compagnia indipendente e sulla formazione e promozione teatrale in chiave 2.0.

http://industria-indipendente.blogspot.it/

industria indipendente

 

Culture a sistema. Dal 3 al 5 maggio un convegno alla Pelanda di Roma. [hashtag: #cultureasistema tag clouding a cura di fattiditeatro]

Il 3, 4 e 5 maggio lo spazio della Pelanda di Roma ospiterà il convegno Culture a Sistema, ideato e organizzato dal coordinamento CulturaBeneComune – una rete attiva nel tessuto culturale e artistico della Regione Lazio.
CULTURE A SISTEMA si propone come un’ occasione di incontro e confronto tra operatori, compagnie, artisti, realtà in movimento, spazi ed istituzioni, italiani ed europei, per affrontare le attuali politiche di desertificazione, ma soprattutto per progettare un “altro” sistema culturale.
Il convegno, partendo dalla consapevolezza della necessità di un cambiamento radicale del “sistema cultura”, si propone di individuare nuove prospettive e strategie alternative , elaborate direttamente da parte di chi lavora in questo settore, per delineare un sistema culturale plurale, accessibile, etico e sostenibile.
Il convegno prevede momenti di confronto su temi specifici attraverso sei tavoli*, piattaforme di lavoro – dal Welfare alla ricerca artistica contemporanea, dalle sperimentazioni negli spazi urbani alle soluzioni possibili sulle politiche culturali future, dalle azioni culturali nei territori ai nuovi modelli di organizzazione e produzione artistica.
I tavoli sono animati da realtà nazionali e internazionali: operatori culturali, artisti e rappresentanti istituzionali di altre regioni italiane e paesi europei.
Il convegno Culture a Sistema è sostenuto da Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e dalla Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali.
Crediamo nell’ importanza della destinazione di risorse pubbliche per la cultura e abbiamo scelto di utilizzare queste economie rimettendole in gioco a servizio della comunità, per ragionare su un’ altra idea di sistema culturale, capace di garantire continuità e qualità del lavoro, mettendo al centro la visione della cultura come un bene comune necessario per ridefinire il presente, con lo sguardo rivolto al futuro.
Il convegno si conclude sabato 5 maggio con un evento artistico con performances, installazioni e dj set. Una festa che si snoda dalle ore 21 alle 3 di notte invadendo gli spazi della Pelanda.

E’ prevista la diretta video streaming.
Hashtag: #cultureasistema – tag clouding a cura di fattiditeatro
Per effettuare la registrazione ai tavoli di lavoro è preferibile compilare il form.
L’elenco dei partecipanti e tutte le informazioni sui temi che saranno affrontati nei tavoli di lavoro sul sito.
Durante i 3 giorni sarà attivo un servizio di catering per i partecipanti al convegno

Culture a sistema
3/4/5 MAGGIO 2012
La Pelanda – centro di produzione culturale, Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma.
culturabenecomune@gmail.com
www.culturabenecomune.net 

#comunicateatro a Modena il 21 e 22 aprile nell’ambito della Giornata nazionale C.Re.S.Co.

#comunicateatro > Un teatro da comunicare
Un workshop curato da Simone Pacini
nell’ambito della Giornata nazionale C.Re.S.Co.

sabato 21 e domenica 22 aprile 2012
presso Teatro dei Venti – via San Giovanni Bosco, 150 – Modena

Due giorni intensi per discutere ed esercitarsi sull’arte della comunicazione, affrontando trasversalmente i canali classici e i nuovi media, l’importanza delle pubbliche relazioni e il 2.0, divertendosi e imparando trucchi e metodologie di un’attività fondamentale per le compagnie e le istituzioni teatrali ma che spesso non viene sviluppata per mancanza di risorse.

A chi è rivolto
A studenti universitari che vogliono confrontarsi con il mondo della comunicazione teatrale fra il ludico e il professionale. A giovani organizzatori che vogliono compiere un decisivo salto verso le nuove forme di comunicazione low budget. Ad artisti che vogliono promuovere se stessi e le loro attività in prima persona. A dipendenti dei teatri che vogliono aggiornarsi sulle novità della rete e non solo. A professionisti dello spettacolo per ampliare le loro relazioni e per praticare azioni comuni.

Il programma

Sabato 21 aprile (10.00 – 14.00, 15.00 – 19.00 + prove Senso Comune)

h 10.00 > 10.30 presentazioni

h 10.30 > 12.00 argomento 1 > # comunicateatro what?
L’immagine dell’evento, il posizionamento dell’evento che vogliamo comunicare all’interno del panorama teatrale internazionale.

h 12.00 > 14.00 argomento 2 > # comunicateatro who? why?
Il target di riferimento: il pubblico, gli operatori, la stampa ecc.

h 15.00 > 17.00 argomento 3 > # comunicateatro where? when? (how?)
Il web 2.0, l’ufficio stampa, il piano di comunicazione zero budget.

h 17.00 > 19.00 esercitazione
Come individuare e reperire i contatti di riferimento per la promozione e la comunicazione. Strutturare in modo funzionale il proprio indirizzario.

Domenica 22 aprile (10.00 – 14.00, 15.00 – 19.00)

h 10.00 > 11.00 ospite
Intervento del responsabile comunicazione del Teatro dei Venti.

h 11.00 > 14.00 argomento 3 > #comunicateatro where? when? (how?)
Il web 2.0, l’ufficio stampa, il piano di comunicazione zero budget.

h 15.00 > 17.00 esercitazione su Senso Comune
Realizzare un comunicato stampa, una lettera di accompagnamento per i giornalisti, una lettera-invito per gli operatori.
Ideare una strategia di comunicazione innovativa.

h 17.00 > 18.30 q&a + brainstorming

h 18.30 > 19.00 conclusioni

Twittering live durante il workshop, si consiglia l’iscrizione a Twitter e si chiede di portare eventuali laptop, smartphone e/o tablet per un’interazione simultanea (disponibile il wi-fi).

Iscrizioni
Costo: €100,00 a persona. Per iscriversi è necessario inviare una e-mail a comunicazione@teatrodeiventi.it. Si prega di allegare CV e lettera di motivazione. Gli iscritti saranno contattati per conferma. Al momento della conferma sarà chiesto il versamento di 50 € come caparra. Il pagamento della quota sarà saldato all’inizio del workshop.

Possibilità di sconto riservata ai promotori di C.Re.S.Co. in occasione della Giornata nazionale del 21 aprile. Riserviamo 5 voucher di iscrizione a prezzo agevolato con uno sconto del 20% su costo del workshop (80 euro anziché 100). La promozione è attiva sia per i singoli, sia per le realtà collettive (in caso di più di 5 adesioni alla promozione sarà fatta selezione sulla base del CV).

Ospitalità
Per i fuori sede c’è la possibilità di alloggiare gratuitamente presso un appartamento messo a disposizione dal Teatro dei Venti. O in alternativa, a pagamento (previa disponibilità): Ostello San Filippo Neri (Via Sant’Orsola, 52, – 41121 Modena. Tel. 059 234598)

Maggiori info
059 7114312 – 334 8352087
comunicazione@teatrodeiventi.it
twitter@teatrodeiventi

#comunicateatro a Roma il 14 e 15 aprile. Ai primi 5 iscritti confermati in omaggio il dvd Pina di Wim Wenders!

L'Opificio Telecom Italia sede della Fondazione Romaeuropa

Fondazione Romaeuropa

presenta

#comunicateatro > Un teatro da comunicare

sabato 14 e domenica 15 aprile 2012
Opificio Telecom Italia
via dei Magazzini Generali 20/A ‐ Roma

Workshop curato da Simone Pacini (twitter@fattiditeatro)

Due giorni intensi per discutere ed esercitarsi sull’arte della comunicazione, affrontando trasversalmente i canali classici e i nuovi media, l’importanza delle pubbliche relazioni e il 2.0, divertendosi e imparando trucchi e metodologie di un’attività fondamentale per le compagnie e le istituzioni teatrali ma che spesso non viene sviluppata per mancanza di risorse.

A chi è rivolto
A studenti universitari che vogliono confrontarsi con il mondo della comunicazione teatrale fra il ludico e il professionale. A giovani organizzatori che vogliono compiere un decisivo salto verso le nuove forme di comunicazione low budget. Ad artisti che vogliono promuovere se stessi e le loro attività in prima persona. A dipendenti dei teatri che vogliono aggiornarsi sulle novità della rete e non solo. A professionisti dello spettacolo per ampliare le loro relazioni e per praticare azioni comuni.

PROGRAMMA

Sabato 14 aprile (10.00 – 14.00, 15.00 – 19.00 + spettacolo Aldo morto di Daniele Timpano)
h 10.00 > 10.30 presentazioni
h 10.30 > 12.00 argomento 1 > #comunicateatro what? (l’immagine dell’evento, il posizionamento dell’evento che vogliamo comunicare all’interno del panorama teatrale internazionale)
h 12.00 > 14.00 argomento 2 > #comunicateatro who? why? (il target di riferimento: il pubblico, gli operatori, la stampa ecc.)
h 15.00 > 17.00 argomento 3 > #comunicateatro where? when? (how?) (il web 2.0, l’ufficio stampa, il piano di comunicazione zero budget)
h 17.00 > 19.00 esercitazione Come individuare e reperire i contatti di riferimento per la promozione e la comunicazione. Strutturare in modo funzionale il proprio indirizzario.

h 20.30 spettacolo Aldo morto di Daniele Timpano c/o Teatro Palladium (piazza Bartolomeo Romano 8 – Garbatella)

Domenica 15 aprile (10.00 – 14.00, 15.00 – 19.00)
h 10.00 > 11.00 discussione L’importanza dell’analisi: un’ora per commentare, sviscerare, criticare lo spettacolo visto la sera prima. h 11.00 > 14.00 argomento 3 > #comunicateatro where? when? (how?) (il web 2.0, l’ufficio stampa, il piano di comunicazione zero budget)
h 15.00 > 17.00 esercitazione su Aldo Morto: realizzare un comunicato stampa, una lettera di accompagnamento per i giornalisti, una lettera‐invito per gli operatori. Ideare una strategia di comunicazione innovativa. h 17.00 > 18.30 q&a + brainstorming
h 18.30 > 19.00 conclusioni

Twittering live durante il workshop, si consiglia l’iscrizione a Twitter e si chiede di portare eventuali laptop, smartphone e/o tablet per un’interazione simultanea (disponibile il wi‐fi) La partecipazione sarà aperta ad un massimo di 15 persone Costo: €100,00 a persona. Sarà fatta una selezione sulla base del curriculum. Ai primi 5 iscritti confermati in omaggio il dvd Pina di Wim Wenders.

ISCRIZIONI
Per iscriversi è necessario inviare una e‐mail di conferma a promozione@romaeuropa.net. Si prega di allegare CV e lettera di motivazione. Il pagamento della quota sarà saldato in contanti presso l’Opificio Telecom Italia sabato 14 aprile prima dell’inizio del workshop.

Per ulteriori informazioni: 06.45553050 dal lunedì al venerdì 10|13‐14|17 o promozione@romaeuropa.net

I miei anni Zero tra critica, internet, social network, cinema e teatro

Butto giù qualche riga per un desiderio di ordine mentale improvviso, e anche perché la Storia è importante.

> 16 settembre 2003
Nasce fattidicinema, un gruppo di discussione Yahoo!. Moderatori Simone Pacini e Fabio Melandri

> 17 dicembre 2003
All’interno di fattidicinema, nasce FattidiCineMese, un file word mensile dove vengono raccolte le recensioni postate dagli iscritti al gruppo

> marzo 2004
Da un evoluzione di FattidiCinemese, esce il numero zero della rivista cartacea Il Grido dei fattidicinema, webzine di cultura cinematografica e non solo. Fondatori: Jacopo Angiolini, Sara Lucarini, Giulia Marcucci, Fabio Melandri, Maurizio Milo, Simone Pacini, Giuseppe Panella

> giugno 2004
Esce il primo numero de Il Grido dei fattidicinema, pubblicato da Susanna Cavicchi Hoffman Editore

> 30 luglio 2004
La testata Il Grido dei fattidicinema viene registrata in tribunale

> settembre 2004
Esce il secondo numero de Il Grido dei fattidicinema, rivista bimestrale di cultura cinematografica. Direttore responsabile Maurizio Ciampolini

> novembre 2004
Terzo e ultimo numero de Il Grido dei fattidicinema

> 2005 (?)
Nasce www.ilgrido.org. Portale di cinema, teatro, arte e letteratura fondato da Fabio Melandri.

> 6 agosto 2008
Nasce fattiditeatro (fdt), un gruppo su facebook

> ottobre 2008
Pubblicazione mensile de Le scelte del Grido su ilgrido.org ovvero i consigli teatrali su Roma, Milano e la Toscana

> febbraio 2009
Le scelte del Grido raddoppiano: vengono pubblicate anche Le scelte di fdt su facebook, gli stessi consigli teatrali su Roma, Milano e la Toscana

> 25 febbraio 2009
fattiditeatro sbarca su Twitter. Fin da subito pubblica “tweet-recensioni” a cura di Simone Pacini e Dafne Mauro

> 26 ottobre 2009
fattiditeatro diventa un blog su Splinder

> 29 ottobre 2009
Primo Invito A Teatro (IAT) settimanale, ovvero i consigli teatrali su Roma, Milano e la Toscana

> 15 dicembre 2009
Il gruppo facebook di fattiditeatro celebra i primi mille iscritti

> dicembre 2011
Splinder chiude, il blog traghetta – non senza problemi – su WordPress

> febbraio 2012
Prima edizione di #comunicateatro a Prato

> 10 gennaio 2013
Tremila iscritti per il gruppo facebook

> 27 agosto 2013
Prima edizione di #comunicateatro TRAINING a Salerno

> 6 settembre 2013
1000 Like per la pagina facebook di fattiditeatro

Il Grido 00 – marzo 2004

Il Grido 01 – giugno 2004

Il Grido 02 – settembre 2004

Il Grido 03 – novembre 2004

Celebrazioni per i primi mille fdt

 
logofattiditeatro ha avuto una genesi particolare: è nato prima il gruppo facebook e poi questo blog. Poco prima della fine del 2009 il gruppo ha superato quota mille iscritti (nel momento in cui scrivo sono 1149, un numero enorme per un gruppo che non può contare su nessuna struttura organizzativa e istituzionale e che ha risorse monetarie pari a zero). Per celebrare il superamento della soglia di questi primi mille iscritti (quanti altri fattiditeatro ci saranno in giro che ancora non ci conoscono?) ho posto agli amministratori (amici scelti in base alla loro passione per il teatro e alle loro attività sul web e divisi su criteri geografici) la seguente domanda: "Come, quando e perché sei diventato "fatta/o" di teatro? Raccontaci un aneddoto, un ricordo o una citazione, che rievochi la nascita del tuo rapporto con l'arte da noi tanto amata”.
 

Fatta di teatro, ma più spesso strafatta di teatro.
Fatta di immagini che entrano sotto la pelle e tornano come lame durante il sonno.
Fatta di suoni che non pensavo nemmeno esistessero, che rimbombano dentro la pancia.
Fatta di una torta nuziale con gli sposi che escono da dietro il sipario.
Fatta di code al freddo e corse fino allo stremo pur di esserci.
Fatta di prove, di ematomi, di libri divorati, di ore passate al pc.
Fatta di dolore, di malattia, di una pelle che non si vuol togliere.
Fatta di sguardi, di baci, di lacrime e sangue e sudore.
Fatta di quella sostanza di cui son fatti i sogni, direbbero.
Fatta apposta per essere smantellata e poi ricostruita.
Fatta così. Ma anche non così.
Incomposta. Slabbrata. Rigida eppure inconsistente.

Chiara Cicognani, fdt Emilia-Romagna
 

A 16 anni ero convintissima di voler fare, da grande, la giornalista. E oltre a ribadirlo con forza sulle pagine del diario di terza superiore, nella "hit parade dei più amati" inserivo in buona posizione il teatro. Probabilmente non sapevo quasi cosa stessi scrivendo, oppure sì; fatto sta che qualcosa, di quelle anticipazioni adolescenziali, si è avverato. Che fosse destino?
Daniela Arcudi, fdt Torino
 

Un tempo avevo una compagna che era strafatta di teatro. Quando stavo con lei però assistevo relativamente a poche cose. Poi un giorno la vita mi portò via da Roma. Dovetti reinventarmi, cercare un nuovo tessuto di relazione, e, non so perché, ho pensato che la grande famiglia del palcoscenico potesse diventare casa mia. E così è stato. Da piccolo avevo la sindrome. Da grande mi faranno la sindone. Con un sipario.
Renzo Francabandera, fdt Lombardia
 

C'è una parte di merito di Simone, se sono fattaditeatro. Se amo e ho conosciuto teatri e teatranti che avevo già dentro, prima di sapere della loro esistenza. Se ho imparato a guardare e cercare anche dove non c'era subito la magia del riconoscimento e della fascinazione. Se ho deciso di scriverne. Lunga vita quindi a fattiditeatro, come siamo tutti noi, e al suo magico creatore, comunicatore, burattinaio: Simone.

Carolina Truzzi, fdt Milano

Ho sempre abitato a poche centinaia di metri dal Teatro della Limonaia. Vedevo questi strani figuri entrare ed uscire. Erano diversi, stravaganti. Euforici, colorati. Lavoravano di notte. Era quello soprattutto che mi affascinava. Avevano le occhiaie. Mi sono sempre innamorato di donne con le occhiaie. Vuol dire che ne hanno viste. Ecco se devo ricondurre il mio amore per il teatro parte proprio dalle occhiaie. Dentro le quali perdersi, cadere, borse che contengono storie e parole e silenzi fatti di corpi che diventano altro. Non so cosa. Soltanto altro.
Tommaso Chimenti, fdt Toscana
 

[…] Il teatro era mia madre. Quando ero piccola aveva inventato per me un curioso personaggio, la bambina Salterellina, che sotto la pelle dei piedi aveva nascoste un paio di molle. Ogni notte per addormentarmi me ne raccontava un’avventura. Mimava i salti della protagonista, deformava la voce, creava l’atmosfera surreale in cui l’inafferrabile Salterellina si librava. Il risultato era che io tardavo a prendere sonno, perché, finita una storia, ne volevo subito un’altra.
Poi fu la televisione, il teatro in bianco e nero del venerdì sera.
Amleto con Gasmann, Il giardino dei ciliegi con Valentina Cortese, Sor Todero con Cesco Baseggio, Il berretto a sonagli con Memo Benassi.
Andai al Teatro Verdi di Sassari la prima volta per vedere uno spettacolo destinato alle scuole elementari. Una storia melodrammatica: il figlio unico di una famiglia di bianchi americani e razzisti aveva bisogno di una trasfusione di sangue. A salvarlo con il proprio plasma arrivava un bambino di colore, e tutti alla fine avevamo il dovere di commuoverci. Il parapetto del palco mi premeva sullo stomaco: solo sporgendomi riuscivo a vedere bene il palco.
Al liceo fu la filodrammatica scolastica. All’università la scoperta del teatro d’avanguardia e lo studio dei diversi stili e generi. I viaggi in “Continente”, come noi sardi chiamiamo la penisola, per vedere uno spettacolo che nell’Isola non sarebbe mai arrivato.
Quando le luci di sala si spengono e il sipario illuminato sta per aprirsi provo la stessa piacevole sensazione di quando mia madre iniziava a raccontare una delle sue storie. Poi il sipario si apre e inizia la magia.

Donatella Sechi, fdt Sardegna
 

La mia fattanza teatrale è cominciata al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli nel 2001, assistendo all'Amleto di Latella; ma quello che ricordo è un momento particolare di questo spettacolo. Si tratta di un monologo che veniva recitato da tutti gli attori in scena: ognuno di oro aveva una carriola che faceva ruotare in aria con forza. Il senso di paura e di rischio di quel momento, la violenza con cui dovevi affidarti agli attori, il fascino ambiguo di quel pericolo ritornano in me ogni volta che mi siedo in sala. Ogni volta cerco quella paura che ha cambiato il mio modo di vivere.

Michele Mele, fdt Napoli

Spesso mi capita di ripensare alla “prima volta”, al primo spettacolo che ricordo, o al primo momento in cui qualcosa dentro di me ha fatto scattare una molla, una fascinazione, come un salto in un pozzo senza fine. Non tanto in ordine di tempo: ma cosa è stata la “prima volta”, cosa era quell’incanto subito del teatro? Fattualmente non riuscirei a limitarmi ad un solo momento, ad una sola frase, ad una sola musica. Probabilmente però, se dovessi riferirmi ad un solo scarto iniziale potrei far riferimento a quando avevo nove anni e mi sono inverosimilmente trovata su un palco d’Opera tra le scenografie di una sfavillante Bohème, là, sul palcoscenico, come corista tra le voci bianche ma come prima spettatrice, sempre col fiato sospeso, in quell’atmosfera voyeuristica stranamente così lontana dal nostro quotidiano “stare seduti in platea”. Era un’altra età certo, ma ricordo ancora quelle sensazioni perché come un filo d’ Arianna ho continuato a ripercorrerle lungo un percorso in divenire che da un po’ d’anni dopo ad oggi continuo a seguire. Beh, già da lì provai una sensazione irrimediabile e misteriosamente intrigante: lo spaesamento. Già, lo stordimento del non conosciuto, la sorpresa di una serie di linguaggi, di cui non conosciamo ma interpretiamo o proviamo a interpretare l’idioma, che ci coglie impreparati, e che travolge con violenza, come una vampata. Sì, insomma cosa è stata la “prima volta”? Lo smarrimento, il non sentirmi a casa e sentirmi però di carta, di vetro, di sale, di carne, e di ossa. Ecco tutto.
Futura Tittaferrante, fdt Bologna
 

Luglio 2003. Avevo già iniziato a seguire il teatro contemporaneo da qualche anno, soprattutto grazie alla straordinaria stagione del Teatro Metastasio di Prato 2001/2002 messa in piedi da Massimo Paganelli allora direttore dello Stabile. Per la prima volta entro nel Carcere di Volterra per assistere a uno spettacolo. Armando Punzo, il cui lavoro avevo scoperto durante la già citata stagione pratese con uno spiazzante Nihil da Heiner Müller, dirige la Compagnia della Fortezza nello spettacolo I pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht durante l’annuale festival VolterraTeatro. Yuri, il figlio di Armando, mi suggerisce di prendere posto tra le sedie e i tavolini “grosziani” di fronte al palco. Nel cabaret costruito per l’occasione fa un caldo insopportabile, lo spettacolo è intenso, prende lo stomaco. Nel delirio finale prima del girotondo sulle note di Fuori dal tunnel di Caparezza (allora sconosciuto), un detenuto-attore scende verso di me, mi guarda negli occhi e mi invita ad alzarmi prendendomi per mano, primo fra tutti. Sudato fradicio, un po’ a disagio inizio il carosello al quale prenderanno parte altri del pubblico. Piano piano mi sciolgo e inizio a sentire una sensazione di benessere. Con quel gesto il teatro mi ha preso per mano, mi ha rigirato come un guanto, mi ha malmenato, scosso, abbracciato. Non mi sono ancora ripreso.
Simone Pacini
 

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