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IAT 25nov-1dic: a teatro per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Roma > In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, segnalo Italia Numbers reading concerto con Isabella Ragonese e Cristina Donà che l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica presenterà a Tutto Esaurito! (in diretta dalla Sala A di Via Asiago) trasmissione di Rai Radio3. “La politica è corrotta perchè la società è corrotta”: continuano le repliche al T. Argentina del nuovo spettacolo del direttore artistico (in scadenza) Gabriele Lavia: I PILASTRI DELLA SOCIETA’ di Henrik Ibsen, testo del 1877 lontano dalle scene da circa 50 anni e proposto secondo una lettura molto politica (fino al 22dic). Ultima settimana per Le vie dei festival #leviedeifestival con i progetti Stanze (il 30) e I venerdì da Pirandello (il 29). Da scoprire al T. Valle Occupato la compagnia francese Théatre de l’Eventail che, lavorando sulla tradizione teatrale popolare ed itinerante, presenta, in collaborazione con l’Accademia di Francia, la commedia di Molière Il Medico per forza. Il monologo di Riccardo Goretti Essere Emanuele Miriati arriva a Roma, T. Tordinona (26-28, leggi la doppia intervista Goretti + Miriati in occasione del debutto di Castiglioncello). Al T. Studio Uno proseguono le repliche di CRIMINAL di Javier Daulte con Luca Bondioli, Andrea Contaldo, Mary Di Tommaso, Antonio Puccia e la regia di Manuela Cherubini (fino all’1dic).
Milano (in collaborazione con Francesca R. Lino) > In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne va in scena al T. Ringhiera Dell’umiliazione e della vendetta: “vogliamo raccontare a che punto siamo col pensiero femminile, vogliamo shoccarvi con temi inesplorati, vogliamo presumere di sapere cose che voi non sapete e vogliamo essere banali, ripetitive, nuove, serie, maschie, arroganti, femmine, potenti, isteriche, deboli, nuove, arrabbiate e dolci.” Concept e regia Marcela Serli, musiche e canzoni originali Stefano Schiraldi, con Anna Coppola, Noemi Bresciani, Gaia Saitta, Irene Serini, Caterina Simonelli e con altre persone transgender e non della Compagnia Atopos (28-1dic). Segnalo inoltre tre eventi mainstream molto attesi: la Compagnia della Fortezza con Mercuzio non vuole morire (#mercuziomilano) al T. Menotti (30-1dic); i Mummenschanz al T. Carcano (26-1dic) e il Cirque du Soleil con Dralion al Mediolanum Forum (27-1dic)
Toscana > Numerosi gli eventi a Firenze per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, segnalo quelli più teatrali: flash-mob Basta alla violenza contro le donne promosso dall’azienda regionale per il diritto allo studio, in collaborazione con Angela Torriani Evangelisti (direzione artistica Versiliadanza e responsabile settore danza del Teatro Cantiere Florida) e Duccio Scheggi (il 25 alle 15 in piazza Santissima Annunziata). Al Viper Theatre l’evento La forza non è violenza con un reading da Franca Rame (il 26). Sempre a Firenze, i tre monologhi di Saverio La Ruina (di cui due sono intense riflessioni sulla condizione della donna) in un colpo solo al T. Florida: Dissonorata (il 28), Italianesi (il 29 + il 27 all’Aula Magna dell’Università di Siena, leggi la recensione) e La borto (il 30, leggi la recensione). Pierfrancesco Favino al T. della Pergola di Firenze con uno spettacolo da lui adattato, diretto e interpretato: Servo per due da L’arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni (26-1dic). MONDI FRAGILI di e con Antonio Catalano al Centro Culturale Il Funaro di Pistoia (il 30). Per la danza, al T. delle Arti di Lastra a Signa (FI) DACRU DANCE COMPANY in KAZE MONONOKE, hip hop theatre con ideazione e regia di Marisa Ragazzo, coreografie di Marisa Ragazzo e Omid Ighani (il 29). Per il teatro ragazzi, nuova produzione per il TPO: Blue al T. Fabbrichino di Prato (25-6gen).
IAT 3-9dic > Dopo 2 mesi di factory Perdutamente si apre alla città di Roma. Milano: un’Alice underground all’Elfo. Toscana: una Giovanna al rogo al Fabbricone
#ROMA
3 lun @ T. India > Prima settimana di Perdutamente, il progetto voluto dal Teatro di Roma che ha trasformato per tre mesi il Teatro India in quello che dovrebbe sempre essere: una factory per la creazione di nuove forme di arte contemporanea, dal teatro alla danza fino alle arti visive. Durante dicembre gli spettatori potranno prendere parte ai processi e ai progetti che si sono innescati tra le 18 compagnie scelte. Diciannove giorni in cui il teatro, il foyer, le sale, i corridoi, sono articolati e disarticolati a seconda dei formati: appunti, prove aperte, studi, istantanee, conferenze-spettacolo, incontri, performance, interventi teatrali e di danza, installazioni permanenti. Con Accademia degli Artefatti | Andrea Baracco | lacasadargilla/Lisa Ferlazzo Natoli | Compagnia Andrea Cosentino | Compagnia Biancofango | Daniele Timpano/Elvira Frosini | Daria Deflorian/Antonio Tagliarini | Diana Arbib. Luca Brinchi. Roberta Zanardo/Santasangre | Fattore K/Federica Santoro. Luca Tilli | Fortebraccio Teatro | Lucia Calamaro | MK | Muta Imago | Opera | PsicopompoTeatro | teatrodelleapparizioni | Tony Clifton Circus | Veronica Cruciani [fino al 21]
4 mar @ T. Ambra Garbatella > BELLA TUTTA! I miei grassi giorni felici di e con Elena Guerrini: le donne sono sempre più spesso descritte dai media come Barbie campionesse dell’incastro, sempre di corsa dal lavoro alla palestra, in grado di improvvisare una seduta di make up nel traffico, il tutto svolazzando su tacchi a spillo 12 e sfoggiando un perfetto look all’ultimo grido. Ma ci crediamo veramente? Oppure la nostra bellezza consiste proprio in ciò che abbiamo di profondamente unico e originale: i nostri difetti?! Bella tutta! sono io e la mia pancia. Bella tutta! è ribellarsi a chi ci vuole trasformare in tante Barbie sorridenti. Bella tutta! è un inno alla nostra singolarità. [fino al 16]
4 mar @ T. Argot > MATERNITY BLUES (from medea) di Grazia Verasani, regia Elena Arvigo. In un ospedale psichiatrico giudiziario si incontrano quattro donne, quattro Medee. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Chiuse all’interno di questo luogo non-luogo trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione. [fino al 16]
4 mar @ T. Vascello > Debutto per Fratto_X, il nuovo spettacolo della coppia artistica Rezza/Mastrella. Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. Mentre l’ansia del presente sconvolge il passato, mentre uccelletti improbabili tracciano traiettorie azzardate, lo specchio parlante costringe a pensare chi era lì per vedere, chi era lì per sentire, chi era lì per subire la tirannia di chi si fa pagare per strappare l’arbitrio. Mai così poco libero. [fino al 6gen]
5 mer @ T. Olimpico > Torna Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio. Leggi la recensione. [fino al 16]
7 ven @ Forte Fanfulla > Nell’ambito della residenza teatrale Lieto Fine Eventuale, Industria Indipendente presenta due nuovi spettacoli: A.M.O. e E. [fino all’8]
#MILANO
3 lun @ T. Sala Fontana > LA CASA DI BERNARDA ALBA di Federico Garcìa Lorca, regia di Raffaella Boscolo. L’estremo capolavoro di García Lorca, completato nel giugno 1936 pochi mesi prima di essere fucilato dai nazionalisti. Si tratta di un’opera-testamento quasi profetica, l’ultimo scritto dal poeta prima di andare incontro ad una morte crudele. Già nel titolo Lorca comunica il carattere dominante del suo personaggio, Bernarda, padrona della casa e padrona e signora di quelli che la abitano con lei. Alla morte del secondo marito, impone alle figlie il rispetto assoluto del lutto, impedendo loro qualsiasi contatto con il mondo esterno. La comunità ristretta in cui sono chiuse produce effetti catastrofici trasformando le protagoniste in iene, belve, felini incattiviti dall’invidia, dalla gelosia, dal possesso. [fino al 5]
3 lun @ CRT Salone > Gerunda felix, drammaturgia, regia, scene e costumi Enzo G. Cecchi. Un imprenditore in attesa di un trapianto e un domestico straniero. Questi i personaggi di Gerundia Felix. Si parla di razzismo, intolleranza e compravendita di organi, spensieratamente con parole qualsiasi, spesso grossolane, ascoltate al bar, al ristorante, in una piazza o al supermarket. Uno spettacolo duro, a volte surreale che scivola nel comico, che mette a nudo una umanità impietosa che pur intollerante non può più vivere senza “l’altro”. [fino al 6]
3 lun @ T. Elfo Puccini > ALICE UNDERGROUND da Lewis Carroll, uno spettacolo scritto, diretto e disegnato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. “Anche noi stiamo ripercorrendo le suggestioni di questo testo, per mettere in scena quella realtà insensata, sospesa e sovvertita che Alice incontra nel suo sogno, ci raccontano Bruni e Frongia. Con tutti i mezzi che ci offrono l’artigianato della scena e la tecnologia dei video, che qui useremo come una moderna e fantasmagorica lanterna magica, abbiamo progettato una sorta di cartoon teatrale che animerà un grande fondale dal quale emergeranno gli attori in carne e ossa. Abbiamo realizzato più di trecento disegni, dipinti ad acquerello con pazienza certosina per giocare con un teatro “fatto a mano” che ci aiutasse concretamente a ritrovare la dimensione dell’infanzia, dove sia possibile giocare con il Tempo e lo Spazio, contestare il senso delle parole, inscenare assurdi indovinelli, mettere in dubbio le nostre certezze”. [fino al 31]
4 mar @ Piccolo Teatro Grassi > Il giardino dei ciliegi regia Paolo Magelli con la Compagnia Stabile del Teatro Metastasio arriva a Milano. Leggi la recensione [fino al 9]
#TOSCANA
7 ven @ T. ObiHall di Firenze > Per il quarto anno consecutivo torna il Circo Nero. “Questo non è il circo triste degli animali in gabbia e delle unghie tagliate, non è il circo meraviglioso che tiene a bocca aperta i bambini di tutto il mondo, e neppure quello struggente dei clown nani che inciampano nella vita con le loro scarpe troppo grosse. Questo è il Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro, è il Circo della Notte, il CIRCO NERO!”
7 ven @ T. Manzoni di Pistoia > A PORTE CHIUSE liberamente ispirato all’omonimo testo di Jean Paul Sartre. Regia Marine Galstyan, produzione Compagnia Incontroverso. Una rappresentazione del tutto originale che si fonde con la disciplina della danza e, precisamente, con il Tango che restituisce all’opera dinamiche e ritmi accattivanti, rappresentando il canale espressivo più diretto per trasmettere l’angoscia e la disperazione dei personaggi, soprattutto quando il dolore li rende muti. Nel momento in cui sono impediti nel parlare, il corpo si ribella e libera il suo linguaggio. Da questa esigenza ed esperimento, nasce una nuova ricerca teatrale che unisce diverse arti e le sintetizza in un unico stile espressivo.
7 ven @ I Macelli di Certaldo (FI) > Io non sono lei di e con Francesca Sarteanesi. “Questo progetto nasce da un incontro casuale, di quelli che nella vita spesso capitano. Molti restano solo incontri belli o brutti altri si trasformano in esperienze di vita. Ho incontrato una signora di una settantina d’anni ormai suonati. Ha uno sguardo chiaro ma parla poco e ha una voce estremamente sottile e acuta. Dopo un minuto di conversazione si è girata improvvisamente verso di e me e mi ha detto: “Adesso basta, non voglio più parlare”. Da quel preciso momento è iniziato il mio dialogo con lei. Lei ha elaborato un trattato attraverso undici tavole disegnate e scritte dove racconta la sua esperienza con la psichiatria. Ad ogni medicinale assunto corrisponde un disegno. Ogni tavola descrive con amarezza ed ironia come il suo corpo e la sua mente hanno reagito ad ogni singolo farmaco da lei stessa consapevolmente ingerito. Non ci sono filtri e non ci sono mezze parole. I colori parlano e prendono forma e le frasi sono semplici e chiare”. [fino all’8]
7 ven @ T. Fabbricone di Prato > GIOVANNA AL ROGO del Teatro del Carretto. Lo spettacolo non ha la pretesa di comprendere il personaggio di Giovanna, e neppure quello di abbandonarsi a letture basate su convinzioni personali. La sua vicenda reale si perde infatti nel mare delle interpretazioni, il più delle volte fantasiose o dettate dall’ideologia, sorte intorno al personaggio: divenuto nel corso del Novecento oggetto di nuove attenzioni, sia dal punto di vista artistico, con le molte versioni che ci hanno lasciato il cinema, la musica, il teatro, sia in termini storici con la sua santificazione. [fino al 9]
8 sab @ Il Moderno di Agliana (PT) > GRUPPO NANOU presenta SPORT . Esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza. Il momento di sospensione. Ricerca del punto di contatto, frattura, interferenza fra atto tecnico e la sua fragilità di pensiero. Il momento di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni. L’attimo che non si può fermare fisicamente ma in cui più si apre il respiro dell’atleta. Vacillare. Portar dentro il pensiero tecnico che si manifesta in azione nello spazio. La cosa importante non è il risultato, l’azione nello spazio.
IAT 27feb – 4mar > Laura Marinoni e Vinicio Marchioni per Latella all’Argentina. Il primo Brecht di Luca Ronconi al Piccolo. Le struggenti maschere dei Familie Flöz a Firenze
#ROMA
28 mar @ T. Argentina > Antonio Latella è sicuramente uno dei registi più prolifici in circolazione, e raramente sbaglia un colpo. Eccolo alla prova con Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, traduzione Masolino D’Amico. In scena, tra gli altri, Laura Marinoni e Vinicio Marchioni. Il testo è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh. [fino all’11mar]
28 mar @ T. Trastevere > RITRATTO DI SIGNORA. IL TORMENTO DELLE FIGURE Omaggio ad Alda Merini di e con Elisa Pavolini. In scena le parole e le suggestioni di Alda Merini, incontrando virtualmente tanti personaggi che della sua vita hanno fatto parte. Uno spettacolo che è un pacchetto emotivo, che oltre essere visto va soprattutto ascoltato. “I miei amori cominciano nei tempi futuri. I veri amori sono dei sogni, sono delle invenzioni, sono dei parametri di poesia. Se questo o quell’altro uomo siano veramente esistiti, se abbiano toccato la mia carne, questo è un fenomeno secondario” (AM). [fino al 4]
29 mer @ T. Cometa Off > Nell’ambito di LET va in scena UOMINI O MARIONETTE da Heinrich von Kleist con Duccio Camerini. Il leggendario testo di von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l’uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell’inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita. Che cos’è la marionetta? Un manufatto dell’uomo o un imbarazzante specchio? [fino al 2mar]
1 gio @ T. di Documenti > PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE. LA BREVE VITA E LA GRANDE POESIA DI ANTONIA POZZI, drammaturgia e regia di Anna Ceravolo, scene, costumi e allestimento di Carla Ceravolo. Antonia Pozzi nasce il 13 febbraio 1912, e muore suicida, a soli 26 anni, il 3 dicembre 1938. In un avvolgente scenario di immagini attinte dalla vita e dai luoghi di Antonia Pozzi, si snoda una partitura di prosa, poesia, musica e sonorità alla scoperta di una delle voci piú fulgide della nostra poesia. Nel centenario della nascita, uno spettacolo dedicato a una grande poetessa, a una giovane donna che non poteva rinunciare a sé stessa. [fino al 18]
4 dom @ RDC > Valerio Malorni presenta LA SCOPERTA DELL’AMERICA nella versione – solo, patate e tigna. La Storia nulla lasciò a Colombo della sua scoperta, fuorché monumenti, dopo la sua morte. La Scoperta dell’America è un racconto affamato del fluire della vita, è una serenata all’uomo, per scoprire e custodire il mondo di ciascuno, è la denuncia del potere e della forza, della vanità, della conquista e del possesso. Cristoforo Colombo è un uomo che intende svelare, dietro l’orizzonte, un mondo nuovo verso cui continuare, caparbiamente, nonostante tutto, continuare a navigare. [fino al 5]
#MILANO
28 mar @ T. Elfo > Carlo Cecchi e due testi di drammaturgia contemporanea britannica: ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO? di Caryl Churchill e PRODOTTO di Mark Ravenhill. La prima è una commedia che tratta del rapporto fra “a country” e “a man”, secondo l’indicazione dell’autrice. “The country” è gli Stati Uniti; “the man” è, a mio parere, un uomo europeo; o, più precisamente – essendo lo spettacolo recitato in italiano – un italiano. “The country” ha il suo vicario teatrale che si chiama, non per nulla, Sam; l’altro si chiama Guy, ma penso che il nome non abbia molta importanza. In Prodotto di Mark Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende fare; cerca di trasmettere tutto il suo entusiasmo, sperando di conquistarla al suo film: senza la star, si intuisce, i produttori non cacceranno the money. [fino all’11 mar]
28 mar @ T. Grassi > Il primo Brecht non si scorda mai. Debutta Santa Giovanna dei macelli: Luca Ronconi incontra per la prima volta il teatro di Bertolt Brecht e sceglie la storia di Giovanna Dark dei Cappelli Neri, ingenua e appassionata “eroina” dell’Esercito della Salvezza. “Santa Giovanna dei Macelli – spiega Ronconi – è un testo che mi ha incuriosito, per lo spirito caustico che Brecht vi manifesta e per la vena di cinismo che lo pervade”. Siamo a Chicago, durante la crisi del 1929. Il magnate della carne Pierpont Mauler vuole salvare i profitti a spese di operai, allevatori, concorrenti, azionisti, piccoli risparmiatori. Giovanna lotta contro di lui, ma finisce sfruttata da tutti: da Mauler che le si mostra fintamente amico, dall’organizzazione dei Cappelli Neri, che in apparenza difende gli oppressi ma si schiera con i potenti, dal sindacato che pesca nel torbido. Indomita, prosegue sino al martirio e finirà santificata dai suoi persecutori. “Brecht – dice Ronconi – è stato e rimane un grandissimo drammaturgo. Per Santa Giovanna immagino uno spettacolo compatto, denso, una considerazione sul testo brechtiano, una verifica del suo grado attuale di vitalità”. [fino al 5apr]
29 mer @ Spazio Tertulliano > CHICAGO SNAKES REUNION in Fino all’Ultimo Respiro / 30° ANNIVERSARIO DELLA FILARMONICA CLOWN. Tratto dalla Classica Pièce Teatrale di Bolek Polivka, con Valerio Bongiorno, Bano Ferrari, Piero Lenardon, Carlo Rossi. Regia di Bolek Polivka. Chicago Snakes è quasi una serata demenziale nella quale s’intrecciano motivi del circo, della farsa, della pantomima classica, perfino dell’avanspettacolo. Il titolo è preso dal nome di un immaginario complessino rock affacendato tra i massicci decibel di un normale concerto: il batterista di colore, i due chitarristi che sfoggiano un tipico punk look, il tastiera abbigliato come un nuovo dandy. La musica rimastica le aggressività dei Rolling Stones tra gli stereotipi del classico rock americano. Tutto andrebbe bene, se il dito della sfortuna non si mettesse ad armeggiare tra la attrezzature facendo saltare il playback. [fino al 4mar]
#TOSCANA
1 gio @ T. Metastasio di Prato > AMORE E CARNE con PIPPO DELBONO e ALEXANDER BALANESCU. “Questo concerto è il mio incontro con il violino. Il violino che suonava mio padre alla sera quando tornava da lavorare. Il violino che un giorno ha venduto. Il violino che non ho sentito più suonare. Il violino che appartiene ad un presunto legame familiare che tengo con Nicolò Paganini. Il violinista del demonio. Quando ho ascoltato Alexander Balanescu suonare il violino ho sentito in lui quelle note che uscivano come urli dell’anima. Ho risentito quelle note che non mi facevano dormire la notte da piccolo. E ho sentito in lui il canto di altre vite, di esili, di fierezze di un popolo, il canto di una terra bella e amara: la Romania. La voce e il violino si sono avvicinate mischiandosi con le parole di Pasolini, di Rimbaud, di Whitman, di Eliot, per cercare di trovare quei fili segreti, magici forse, che uniscono le persone, le storie, al di là delle differenze, al di là delle nazioni, della lingua, al di là dell’essere ancora qui vivi, al di là dell’essere già partiti” (PD).
2 ven @ La città del teatro di Cascina (PI) > BABILONIA TEATRI + MATTEO LATINO = GENERAZIONE SCENARIO. Babilonia Teatri in THE END di Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. Matteo Latino presenta I N F A C T O R Y: “Quando le teste arrivano – tagliamo le corna. Dopo aver tagliato le corna – buttiamo le teste sul fuoco. Quando tutti i peli si sono bruciati – togliamo le teste dal fuoco. E le puliamo. E insegniamo loro a camminare.” [fino al 3]
2 ven @ T. Studio di Scandicci (FI) > Fanny & Alexander in DISCORSO ALLA NAZIONE, ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani. Con Marco Cavalcoli. “Secondo l’agenzia di stampa ufficiale il Presidente si rivolgerà alla Nazione nei giorni 2 e 3 marzo, alle ore 21. Non è certo la prima volta, nella Storia, che un Presidente parla a un Paese. Ecco. Il Presidente parlerà. Cosa c’è di strano? Che accadrà? Chi saprà riconoscer la sua voce capirà.” Discorso Alla Nazione fa parte di un nuovo progetto di Fanny & Alexander sulle forme del Discorso, che comprende sei spettacoli-monologhi nei prossimi 3 anni. E’ una tappa intermedia tra Alla Nazione, radiodramma andato in onda su Rai Radio3 il 26 novembre 2011 e Discorso Grigio che debutterà a maggio 2012. [fino al 3]
2 ven @ T. Verdi di Firenze > INFINITA, un’opera di FAMILIE FLÖZ. Uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. “Questo è un pezzo teatrale riempito di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e musica coinvolgente”. Lo spettacolo è un mosaico dei grandi piccoli momenti della vita. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, del sesso, della morte e tutto ciò che è universalmente comico. [fino al 4]
2 ven @ Teatro di Rifredi (FI) > Stasera ovulo di Carlotta Clerici, regia di Virginia Martini, con Antonella Questa. Una donna moderna, felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica del ventunesimo secolo… poi un giorno scatta l’orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità. Una tematica che l’odierno stile di vita, rende più che mai attuale. [fino al 4]
2 ven @ T. Fabbricone di Prato > DOPO LA BATTAGLIA, uno spettacolo di PIPPO DELBONO con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella. Delbono nella sua nuova creazione si apre a una composizione strumentale che sfocia in flusso continuo, trapassa lo spazio, per traghettare verso la poesia del divenire. Mescola la pulsazione ritmica della danza con la musica le parole e i versi lirici, per trasfigurare il dolore del presente in fede nel futuro, in armistizio per chi ha il coraggio di guardare cosa succede ‘Dopo la battaglia’. I componenti storici della Compagnia Delbono, irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove per salvarsi, bisogna naufragare. Accompagna questo viaggio una presenza nuova, quella della danzatrice Marigia Maggipinto già storica componente della compagnia di Pina Bausch. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi compagni di scena, in uno spazio-mente grigio, che diventa crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi. Riecheggiano in un rito laico e sacrale le parole tratte da testi di Antonin Artaud, Franz Kafka, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Walth Whitman,Rainer Maria Rilke, Alejandra Pizarnik. Le note di Verdi, Elis Regina, Irene Jacob, Paganini, Maria Salgado. [fino al 4, ma già il 28 a Cascina]
3 sab @ T. Bucci di Arezzo > 11a stagione per il Brecht della Compagnia della Fortezza: Sing Sing Cabaret – Scene da i Pescecani, spettacolo concerto con Ceramiche Lineari, Marco Bagnai (chitarra e voce), Antonio Chierici (basso, cori e synth) e Marzio Del Testa (batteria, percussioni e loops). Regia di Armando Punzo, con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza e e con Stefano Cenci e Pascale Piscina.
[vintage] Il teatro secondo Pirandello
Il teatro secondo Pirandello
Dopo cinque anni dall’ultimo allestimento d’autore di Questa sera si recita a soggetto ad opera di Luca Ronconi, Massimo Castri si prende la soddisfazione di mettere in scena quello che è forse il più controverso, difficile, testo della trilogia pirandelliana del Teatro nel teatro.
Il grande numero di attori e di artifici scenografici, e il conseguente alto costo di produzione, fanno di questo spettacolo il meno rappresentato tra i classici di Pirandello.
Il risultato è tipico del grande teatro di tradizione, sfarzoso quanto basta, farcito di personaggi, scenografie altisonanti e marchingegni. Processioni, balli, musica, opera e tragedia si scambiano i ruoli in questa lunga messinscena di tre ore.
Lo spettatore è catalizzato dalle situazioni che si svolgono: il regista che sale e scende dal palcoscenico, gli spettatori-attori nei palchi, una processione religiosa che attraversa la sala, gli sketch che si svolgono anche sulle scale, nel bar e nel foyer del teatro. Castri fa un uso a 360 gradi dell’edificio teatrale, anche se non mostra niente di nuovo, l’abbattimento della quarta parete è roba già vecchia di un secolo.
Lo spettacolo inizia con una serie di botta e risposta tra il regista e gli attori che devono recitare a soggetto, prosegue con scene dinamiche e divertenti, sempre insistendo sul teatro nel teatro rappresentazione, e sul binomio attore-personaggio, e sulla polemica fra attore e regista. Il finale ha un alto tasso drammatico: nella prigionia casalinga di Mommina, conseguente all’eccessiva gelosia del marito Rico Verri, c’è tutta la drammaticità di Pirandello e della sua terra amara, avara. La Sicilia, con le sue corna e le sue passioni, si sente per tutto il dramma.
Castri mescola con sapienza ciò che mescola Pirandello: il teatro, l’opera, il jazz, la musica da camera.
Valeria Moriconi, nei panni dell’attrice caratterista-signora Ignazia, sembra fuori ruolo, l’interpretazione del Dottor Hinkfuss (Vittorio Franceschi) e di Rico Verri (Sergio Romano) troppo schematizzate e di maniera. Molto brave le attrici che interpretano le figlie frivole, canterine, ballerine e viziate. Merita una citazione particolare l’interprete di Mommina, specialmente quando, nella scena finale della segregazione e dello sfogo con i bambini, sfoggia una prestazione superba: urla, ride, si contorce, spiega le ragioni della sua prigionia, parla del suo amore per il teatro. Manuela Mandracchia ci comunica il suo dolore di personaggio, e la follia che ne deriva, attenuata dall’innocenza dei due figli sulla scena, sembra quasi realtà. Anche il vecchio attore brillante-Sampognetta è interpretato ottimamente, incapace di morire come è, da Alarico Salaroli.
Un Castri diverso dall’ultima rappresentazione al Metastasio, quel Madame De Sade classico, di parola e soporifero. Questa sera ha lasciato decisamente il segno nella non perfetta stagione dello Stabile pratese. [sp]
Questa sera si recita a soggetto
di Luigi Pirandello
regia Massimo Castri
scene e costumi Maurizio Balò
con Valeria Moriconi, Vittorio Franceschi, Sergio Romano, Manuela Mandracchia, Pierluigi Corallo
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo/Teatro di Roma
Visto a Prato, Teatro Metastasio, gennaio 2004