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Da #teatrosu2piedi a VolterraTeatro passando per Spoleto
Dopo oltre un mese torno a scrivere un post. Sono reduce dal faticoso, emozionante e rivoluzionario progetto #teatrosu2piedi (leggi il post di commiato). Abbiamo camminato per 150 km sulla via Francigena, siam stati in Corsica e a Marsiglia e infine abbiamo camminato per altri 150 km nella regione francese della Lot-et-Garonne. Durante questo cammino, abbiamo fatto 21 repliche in 33 giorni di uno spettacolo con 29 allievi attori delle scuole del Teatro Metastasio di Prato e del Theatre Ecole d’Aquitaine di Agen. Un’esperienza incredibile, che conferma ciò che già pensavo: i Teatri Stabili dovrebbero investire maggiormente in operazioni come questa (che mettono in relazione i territori, la formazione, il dialogo tra le nazioni e tra le generazioni, l’arte e il web) e meno in mega-produzioni che servono solo a soddisfare l’ego di qualche regista e non hanno nessun impatto positivo sul territorio e sulla popolazione. Anche perché, diciamolo, di capolavori se ne vedono pochi.
Il Teatro Metastasio ha avuto il merito di aver disegnato una traccia che auspico possa trovare una continuazione, o anche un evoluzione, in futuro. Se il teatro diventa il veicolo per la valorizzazione e il dialogo con il territorio svolge in pieno quella sua funzione sociale che dovrebbe essere primaria, aiutando anche il turismo e il commercio. E tutto ciò non può farlo senza l’aiuto del web 2.0. Con #teatrosu2piedi abbiamo sicuramente fatto un grosso passo avanti (ma anche più di uno!) in questo senso.
Ma andiamo al futuro immediato: sabato si torna al Festival dei 2 Mondi di Spoleto quattro anni dopo l’emozionante spettacolo di Pina Bausch a pochissimi giorni dalla sua morte. fattiditeatro è stato scelto come uno dei più importanti blog italiani e seguirà il festival per la piattaforma #e20umbria. Una bella soddisfazione!
E subito dopo sarà Volterra, il festival VolterraTeatro (dal 18 al 28 luglio) quest’anno celebra Jean Genet ma sopratutto i 25 anni di vita della Compagnia della Fortezza. Il programma uscirà a breve, come ogni anno vi aspetto a Volterra, se volete entrare in carcere seguite le istruzioni che trovate sul sito.
In partenza con #teatrosu2piedi
Finalmente oggi si parte: un mese fra Toscana Corsica e Francia con il Teatro Metastasio! Fino alla fine di giugno non riuscirò ad aggiornare fattiditeatro, seguite il blog di #teatrosu2piedi e su Twitter, of course, con l’hashtag.
Nella sua fase toscana, il blog sarà ospitato anche sui Diari di viaggio uno dei blog di turismo.intoscana.it (vedi tutti qui: http://www.turismo.intoscana.it/allthingstuscany)
À bientôt!
In marcia per il teatro: da Prato alla Francia con Boccaccio #teatrosu2piedi
Un laboratorio di teatro ma anche un percorso di trekking tra la Toscana (lungo la via Francigena) e la Francia (regione della Lot-et-Garonne), passando per la Corsica. Il progetto di questo laboratorio itinerante, a cura di Paolo Magelli (direttore del Teatro Metastasio Stabile della Toscana) e Philippe Violanti (presidente del Théâtre École d’Aquitaine di Agen e direttore artistico del Festival des Accroche-Cœurs) si svilupperà tra maggio e giugno 2013 e avrà come partecipanti gli allievi della Scuola di recitazione del Teatro Metastasio e gli studenti del Théâtre École d’Aquitaine. Pierre Debauche (direttore del Théâtre École d’Aquitaine) è il curatore ed è già a Prato per i primi seminari con gli studenti. Il 22 maggio partenza da Prato per un percorso a tappe prima in Toscana e poi nella regione francese della Lot-et-Garonne.
Magelli presenta Debauche una leggenda vivente del teatro francese e la sua scuola @metastasioprato twitter.com/GBoccaccio2013…
— Boccaccio2013 (@GBoccaccio2013) 14 maggio 2013
L’articolazione del lavoro prevede la partenza al mattino intorno alle ore 9.00, pranzo al sacco, durata della camminata di circa sei ore in modo da coprire una distanza di 15-20 km al giorno. Durante la camminata giornaliera per raggiungere la destinazione successiva, gli studenti lavoreranno sul testo (due novelle dal Decameron di Boccaccio nel VII centenario della sua nascita). Nel pomeriggio, raggiunta la destinazione prevista, proveranno lo spettacolo in spazi (piazze o teatri) allestiti da un supporto tecnico che li precederà nel viaggio. Gli abitanti del paese parteciperanno al lavoro degli attori e assisteranno allo “spettacolo in viaggio”. Lo staff tecnico provvederà anche al trasferimento dei bagagli e alla sistemazione degli alloggi per il gruppo.
#teatro straziato ma continua a vivere e #teatrosu2piedi dimostrerà interesse popolazione per spettacolo twitter.com/GBoccaccio2013…
— Boccaccio2013 (@GBoccaccio2013) 14 maggio 2013
Nella sua prima fase, il percorso toccherà diverse zone della Toscana. La partenza è prevista da Prato, l’arrivo a Livorno dove i partecipanti si imbarcheranno per la Corsica. Il gruppo sosterà due giorni in Corsica, nel comune di Olmi-Cappella, ospiti dell’associazione culturale A.R.I.A., dove incontrerà per la prima volta il pubblico francese che potrà assistere allo spettacolo, frutto del lavoro svolto durante il percorso toscano. Dalla Corsica, con il traghetto da Bastia, il gruppo si sposterà a Marsiglia, per rielaborare lo spettacolo che verrà rappresentato in 11 piazze francesi. Il percorso terminerà il 23 giugno a Agen dove lo spettacolo debutterà.
IL TEATRO… SU DUE PIEDI
camminata in Toscana e Lot-et-Garonne
Progetto di laboratorio teatrale itinerante tra l’Italia e la Francia dal 22 maggio al 23 giugno
a cura di PAOLO MAGELLI, direttore del Teatro Metastasio Stabile della Toscana
e PHILIPPE VIOLANTI, Presidente del Théâtre École d’Aquitaine (Agen) e direttore artistico del Festival des Accroche-Cœurs
Un progetto su Boccaccio
messo in scena da Pierre Debauche, direttore del Théâtre École d’Aquitaine
in collaborazione con Marcello Bartoli, docente di riferimento della Scuola di formazione per giovani attori del Metastasio
un progetto
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
Théâtre École d’Aquitaine
Regione Toscana
Aquitania sentita #Toscana francese e #Boccaccio nato a #Parigi da madre francese @comunefi @comunecertaldo @accademiacrusca @salonedellibro
— Boccaccio2013 (@GBoccaccio2013) 14 maggio 2013
#teatrosu2piedi
I commedianti dell’arte 2.0 del terzo millennio
Raccontare il territorio attraverso la narrazione del trekking teatrale sul web
a cura di Simone Pacini/fattiditeatro
PROMOZIONE DEL PROGETTO
La copertura del laboratorio itinerante verrà affidata a Simone Pacini che formerà il gruppo degli allievi attori sull’uso attivo dei social media e lo accompagnerà a piedi in alcune tratte. Alla fine dell’esperienza tutta la documentazione sarà integrata dall’utilizzo di Storify che sarà l’ideale per annusare l’atmosfera dell’esperienza e dei momenti di presentazione dello spettacolo. Il materiale prodotto potrà essere presentato e spiegato alla fine dell’evento in alcuni incontri da organizzare a Prato (durante il festival Contemporanea) e in Francia (al Festival des Accroche-Cœurs dove debutterà lo spettacolo) dove raccontare l’esperienza alla stampa e agli interessati.
Considerando l’importanza strategica di far coesistere un’azione narrativa con la valorizzazione del territorio, tutto il laboratorio itinerante sarà raccontato attraverso un diario di bordo on-line nelle sue tappe in Toscana, Corsica e Francia. Il web 2.0 è il terreno ideale per attuare una comunicazione innovativa, virale e partecipativa.
Ogni giorno verrà pubblicato su un blog creato ad hoc il riassunto della giornata, corredato da mini video (messi all’istante su Vine e YouTube) e foto (su Instagram) fatte con uno smartphone. Verranno descritte, oltre alle azioni del laboratorio, le bellezze delle terre che verranno attraversate, le sue attrattive storiche e naturalistiche, i suoi sapori e i profumi delle campagne. I post, i video e le foto saranno rilanciati ogni giorno su facebook dai vari account del Teatro Metastasio, del blog fattiditeatro (social media partner dell’evento) e da numerose altre testate web nazionali e toscane. Sarà attivata anche una collaborazione diretta con la sezione turismo del portale intoscana.it.
Insieme ai partecipanti al laboratorio (attori, educatori, tecnici) saranno raccontate in diretta le camminate e le soste attraverso Twitter (hashtag: #teatrosu2piedi). La valorizzazione del territorio sarà garantita anche attraverso l’uso di Foursquare: i camminatori si geolocalizzeranno negli ostelli e nelle taverne che li ospiteranno e non solo. Scriveranno consigli sugli itinerari tracciati e sulle primizie enogastronomiche locali.
Maggiori info scaricando questo depliant e sul sito del Teatro Metastasio.
Mackie Messer #8 > su Urban Experience a Roma, La giornata della partenza a Bologna, #comunicateatro a Prato
Rieccoci, non puntuali come ogni settimana!
Urban Experience. La scorsa settimana ho preso parte a 2 wakshow organizzati da Urban Experience di Carlo Infante: il primo nell’ex manicomio del Santa Maria della Pietà durante Entrare fuori, un appuntamento di 3 giorni sul rapporto fra memoria, reti e territorio. Il secondo a mezzanotte nel Serpentone di Corviale. Il walkshow è un’azione performativa molto semplice e interessante. Ha lo stesso procedimento delle visite radioguidate dai giapponesi con tanto di guida in giro per Roma, ma le finalità e le modalità sono sociologiche, culturali, interattive. Armati di cuffie abbiamo passeggiato in questi due spazi magnifici e non convenzionali radioguidati dalla guida Carlo Infante e dai suoi ospiti. Osservando ciò che ci capitava intorno avevamo numerosi input dai discorsi che ascoltavamo. Cibo e vino non sono mancati, ma il lato più interessante è certamente l’appropriazione (o la riappropriazione) dello spazio pubblico attraverso il corpo che cammina, utilizzando le nuove tecnologie (mob tag, radio, proiettori manuali, tablet). “Scrivere storie nelle geografie”, lo chiamano quelli di Urban Experience. Una performance completa dove viene abbattuto il muro tra performer e spettatore e l’unica quarta parete che esiste è quella del tag cloud di Twitter. Meglio del teatro, insomma. Il culmine di Entrare fuori al Santa Maria della Pietà è stato il Talk-Lab su “Performing Media per la cultura dell’innovazione” all’interno dello straordinario Museo della Mente progettato da Studio Azzurro: una serie di riflessioni e testimonianze sulle infinite connessioni tra memoria, reti e territorio.
> I miei tweet per #entrarefuori: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
> La Tagcloud di #entrarefuori
Mercuzio a Bologna. Giovedì 26 gennaio (h 17.00) presso i Laboratori DMS (v. Azzo Gardino 65/a) si terrà LA GIORNATA DELLA PARTENZA, evento teatrale di massa per il progetto Mercuzio non vuole morire. L’invito è “Porta con te una valigia piena di quello che non ami e che vuoi lasciarti alle spalle. Tu ci sei? Fai passaparola!”. La giornata della partenza sarà l’esito della tappa di Bologna del progetto portato avanti dal regista Armando Punzo e dalla Compagnia della Fortezza di Volterra. Una scena presentata come bozzetto a VolterraTeatro 2011, una scena in cui un solo personaggio avanza portando con sé una valigia in mano e una lacrima versata per qualcosa che di questo mondo che non amava chiusa nel suo interno. Parte per andare via da qualcosa che gli ha procurato dolore, da cui allontanarsi. La sfida lanciata con gli studenti del DAMS che partecipano a questo workshop organizzato dal CIMES Centro di musica e spettacolo è quella di radunare tante persone con una valigia piena delle lacrime che si portano dietro. E poi provare ad allontanarsi per raggiungere insieme una città ideale. Lasciare la pesantezza del nostro quotidiano per avvicinarsi alla “leggerezza pensosa” dell’essere, parafrasando Italo Calvino. L’utopia a cui, malgrado tutto, si vuole credere è che possano esserci ancora tante persone che sostengono Mercuzio, il sognatore, lo spirito libero, l’ultimo poeta. E un donchisciottiano che si rispetti cosa fa? Pensa a un “partito del nulla”, di un nulla che richiama sogni e possibilità. L’azione di giovedì sarà una scena teatrale di massa in cui coinvolgere tutti coloro che non si arrendono, vogliono prendere in mano la propria vita e provare a cambiarla. Siete tutti invitati a partecipare portando con voi una valigia piena di cose che non amate e che volete lasciarvi alle spalle.
#comunicateatro. Concludo con il progetto che mi sta più a cuore in questo momento: grazie al Teatro Metastasio Stabile della Toscana condurrò l’11 e il 12 febbraio un workshop di comunicazione dal titolo #comunicateatro > Un teatro da comunicare. Il corso è rivolto ad artisti che vogliono promuovere se stessi e le loro attività in prima persona, a dipendenti dei teatri che vogliono aggiornarsi sulle novità della rete e non solo, a professionisti dello spettacolo per ampliare le loro relazioni e per praticare azioni comuni, a studenti universitari che vogliono confrontarsi con il mondo della comunicazione teatrale fra il ludico e il professionale, a giovani organizzatori che vogliono compiere un decisivo salto verso le nuove forme di comunicazione low budget. Durante il workshop, ci sarà una fase “frontale” con l’ausilio di slide, faremo esercitazioni pratiche, utilizzeremo Twitter in modo massiccio (se ci va!) per i nostri brainstorming e per l’apertura verso l’esterno, andremo a teatro insieme, faremo cultural networking. Per maggiori informazioni e iscrizioni potete consultare la pagina dedicata sul sito del Met.
> #comunicateatro su fattiditeatro
Saluti
sp
[vintage] Tra Beckett e Tarantino?
Proseguo con le recensioni vintage, come da post precedente sull'argomento.
Visto a Prato, Teatro Metastasio, novembre 2003
Il connubio tutto pratese tra Massimo Luconi e Sandro Veronesi si realizza nella rivisitazione e riscrittura della sceneggiatura del film No man’s land di Danis Tanovic [photo: fucine.com].
Il lavoro di Veronesi sul testo è stato una spogliazione di alcuni particolari con l’aggiunta di altri, nella ricerca di una teatralizzazione alla quale già la scrittura cinematografica si prestava. Il lavoro di Luconi è stato la messa in scena di questo testo, con la pretesa di porre l’accento sull’assurdità della guerra (e di questa in particolare) e sulla comicità grottesca della situazione.
La storia vede tre soldati, due bosniaci e un serbo, intrappolati nella terra di nessuno (la zona fra i due fronti) e costretti ad affrontare una serie di situazioni da delirio, misto a ilarità e crudeltà. Uno di loro ha una bomba balzante sotto il culo e per questo non può muoversi; gli altri due giocano a domandarsi chi ha iniziato la guerra minacciandosi con la pistola. Nel mezzo di questa situazione paradossale ci sono personaggi di varie nazionalità: un sergente francese, uno sminatore tedesco, un colonnello inglese e una cinica giornalista d’assalto americana in cerca di scoop.
Lo spettacolo, così come il film, è un atto d’accusa verso l’assurdità di una guerra fratricida nei balcani, l’impotenza delle Nazioni Unite e l’ingombrante e imbarazzante presenza mediatica nel conflitto. Veronesi ama dire che questo lavoro è una critica generale all’Occidente e a tutte le guerre che si combattono nel mondo.
Ma la tensione di questo spettacolo “sospeso tra Beckett e Tarantino” non arriva, il meccanismo di inquietudine del film si inceppa, la storia non è definita, i particolari non hanno effetto, la scenografia, i costumi e gli effetti speciali stentano a riproporre la situazione del film. Non si capisce neanche se quella fila di luci che appare in alto sulla destra, nella prima parte dello spettacolo, sia quella di un aereo o della deflagrazione della bomba che sarebbe stata sganciata dall’aereo stesso. Nemmeno i caschi blu dell’O.N.U. sembrano veri caschi blu.
Gli attori non solo non danno prova della loro presunta bravura, ma sono anche mal orchestrati dalla regia, che sbaglia l’associazione con i personaggi: ne viene fuori un sergente che sembra un pugile e la tigre serba che sembra un comico caratterista. Si salva dal grigiore generale il solo Giuseppe Battiston che, con l’interpretazione del bosniaco prigioniero della mina, offre una prestazione più che dignitosa di immobilità corporale e loquacità, ricordando quel Mr Pink, interpretato da Tim Roth, immobile in un lago di sangue nel film Le iene, opera prima di Quentin Tarantino.
L’unica perla del testo firmato Veronesi è l’accento che viene posto su una presunta storia d’amore dei due nemici con la stessa ragazza: emblematico episodio per sottolineare, ancora una volta, l’assurdità di una guerra combattuta tra vicini di casa.
Il film di Tanovic è un capolavoro (giustamente premiato con l’Oscar), dello spettacolo di Luconi e Veronesi potevamo tranquillamente fare a meno.
No man's land
di Sandro Veronesi
traduzione e adattamento dell’omonimo film di Danis Tanovic
regia Massimo Luconi
scene Mariangela Capuano
costumi Paola Marchesin
musiche originali Mirio Cosottini
luci Roberto Innocenti
con Marco Baliani, Giuseppe Battiston, Andrea Collavino, Roberto Rustioni, Fernando Maraghini, Igor Horvat, Lucka Pockaj, Branko Zavrsan
produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana
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