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Autour di ‘DON GIOVANNI’: biografia di un desiderio
Settantacinque minuti di assoluto – e divertito – relax, più o meno, è il tempo della vacatio mentis che TAP Ensemble sa regalare in “Don Giovanni in carne e legno” ed in cui il pur celeberrimo e celebrato Casanova sembra diventare quasi solo un pretesto per raccontare come Commedia dell’Arte e ‘guarratelle’ – i tipici burattini della tradizione partenopea – non siano poi così lontani e come – forse – sia ancora possibile per un pubblico iper informatizzato e – spesso – iper sollecitato da un teatro di ricerca, provocazione o a sfondo sociale, tornare a fruire della candida meraviglia del teatro di figura.

foto di Gaetano Ievolella — https://www.flickr.com/photos/terzopaesaggio/10953397014/#
Ovviamente, perché l’operazione possa andare a buon fine, occorre che, dietro a quei meccanismi così splendidamente rodati da fluire senza sforzo apparente, sia ben coesa – e questo è senz’altro il caso – una macchina teatrale dall’abilità consolidata e in grado di far pervenire il suo magico risultato, portandoci quasi a scordare che si tratta di finzione scenica. In nessun’altra maniera, infatti, si riuscirebbe a giustificare la coesistenza di figure dalle dimensioni e dalle consistenze così eterogenee come si trovano, a volte, solo in certi presepi, in cui le figure più grandi vengono esibite a bella posta in primo piano, per relegare le più piccole dietro, in un improbabile gioco naif di prospettiva spicciola; la dice lunga, in tal senso, tutto il battibecco fra i ‘tipi’ Spaccamontagna e Scendicollina nel loro gigionico cercar di tenere a mente le dimensioni del ricercato: assassino eppure non più alto di una spanna… Già perché ‘il ricercato’ – Don Giovanni – come pure ‘il gendarme’, ‘Pulcinella’, ‘Isabella’ ed ‘il commendatore’ di lei padre appartengono alla schiatta delle ‘guarratelle’: e si affacciano dall’essenziale e poliedrica struttura in legno – di Brina Babini, come pure marionette e testa di Casanova -, entro cui le anima il burattinaio Luca Ronga; e fa fare loro acrobazie godibilissime: una per tutte, il sorprendente pezzo dell’inseguimento di Pulcinella, con le argute e sottili variabili delle scale, scale a chiocciola, scale mobili, ascensore, in un gioco di spostamenti e coordinazioni, che sorprendono e divertono il pubblico, fino ad ammaliarlo nell’enfatico rallenty. E se, ad un certo punto, il minuscolo gendarme irrompe nella realtà gigantesca degli esseri umani, altrove sono questi – a loro volta – a comparire strizzati nella torre/scatola magica – un po’ casa di Don Giovanni ed un po’ luogo dei tormenti amorosi di Elvira -, quasi a rendere omaggio ad una reciproca contaminazione. E poi c’è lui: Don Giovanni appunto, replicato – anche – dalla marionetta a dimensioni reali portata in giro a sedurre fanciulle, donne – ma anche i loro mariti… – in una bramosia inappagabile. “Cambia, Don Giovanni. Se non ti convincono neppure le lacrime di chi ti ha amato tanto, fallo per te…”, le dice lei; ma lui se la ride, nella sua scarlatta fulgidezza – un’inconsistente tunica di morbida seta rossa -, sormontata da una testa dai tratti di un feroce Saladino dalla risata sardonica, che strizza l’occhio alle fattezze di un immaginario conte Vlad. E’, quest’inconsistenza, forse, l’accorgimento scenico, usato dal regista Ted Keijser per dirci che siamo in un flash-back: la pièce si era aperta con l’ entrata solenne dei personaggi da fondo sala, al rintocco di una campana d’inizio rito; e poi i quattro – burattinaio e attori – si erano disposti al di là della bara, svenendo, a turno, per risorgere a nuova vita: l’uno di animatore di figure in legno, gli altri ad incarnare le maschere della Commedia – uscite dalle mirabili dita di Andrea Cavanna -, coi loro frizzi, lazzi, equivoci, battibecchi e virtuosismi. Come non citare, qui, il mozzafiato riassunto dei fatti – tutto d’un fiato – di Pantalone o il sempre arguto fingersi ingenuo di Pulcinella – ‘pro dono sua’ – al punto da far impiccare, al proprio posto, il suo stesso padrone: a quel cappio che era stato invece annodato proprio per lui.
E così, in questa scenografia essenziale – pochi gli elementi e le tonalità cromatiche: accese dal rosso del mantello del protagonista, ma, soprattutto, dal ritmo incalzante delle boutades dell’intreccio – tutto è rimesso alle mani dei tre attori – Nicola Cavallari/ Pantalone/ Spaccamontagna, Eleonora Giovanardi/ Elvira/ Scendicollina e Gianluca Soren/ Pulcinella –: intrattenere il pubblico con la loro indubbia bravura e guadagnarsene il consenso con sketch dalla stupefacente agilità: quello del: “Se gli dai un dito…”, ad esempio, giocato nella sorprendente sincronia di rimpalli di un ipotetica protuberanza comune, o, ancora, quello, in cui la pulzella, sempre ad un passo dall’esalar l’estremo sospiro d’amore, improvvisa una sorta di musical, con gli altri due a fargli da ironica coreografia. Esatta, la misura di tempi e teniture.
“R-existir. Atti per una cultura comunitaria” – non solo rassegna di Teatro di Figura – prosegue al Teatro Verdi fino a sabato con “Il complice” di Dürrenmatt – produzione Mitmacher – e con una serie d’incontri che vede Terzo Paesaggio, Odemà ed Eco di Fondo impegnati ad incontrar la popolazione in giro per i luoghi del quartiere ed in alcuni momenti a teatro: Tavolo di Crowdfuding, domani, Tavolo Microcredito e Monete Locali, venerdì pomeriggio.
IAT 14-20mag > Teatri di Vetro invade di teatro la Garbatella. Il Figuren Theater Tübingen al Verdi di Milano. Cauteruccio conclude i suoi cinque atti teatrali sull’opera d’arte a Scandicci
#ROMA
15 mar @ T. Tor Bella Monaca > PEAU! da Pelle d’asino, testo e regia Vincenzo Manna. Prima nazionale per la popolare fiaba francese divenuta nota per la versione in versi realizzata da Charles Perrault nel 1697: una fiaba che affronta tematiche sicuramente poco frequentate per il pubblico dei più giovani. Ed infatti, argomenti come, la scoperta della sessualità, la precarietà delle relazioni affettive all’interno del nucleo familiare, il coraggio di tenere fede alla propria coscienza e di affrontarne le sofferenze, trovano spazio, linguaggio e azione nella pièce teatrale che toglie alla fiaba ogni connotazione medievale, per creare figure universali nelle quali rispecchiarsi e riconoscersi. [fino al 18]
17 gio @ Forte Fanfulla > Nono appuntamento con Parabole tra i sanpietrini, rassegna che ha portato una ventata di novità nella scena romana (sia di contenuti che di metodi): va in scena questa settimana Alessandra Della Guardia con Pulp-Ami: “A volte non si combatte apertamente. Lo so è frustrante. È come stare davanti ad un caminetto, il fuoco si spegne, la cosa ti fa rabbia, ma nessuno ha mai provato a metterci dentro la legna. Ad alimentare quel fuoco”. [fino al 18]
17 gio @ T. Palladium e altri spazi > Al via Teatri di Vetro, la rassegna diretta da Roberta Nicolai e organizzata da triangolo scaleno teatro. Tra i numeorsi spettacoli che invaderanno i suggestivi Lotti della Garbatella e non solo, in questa prima settimana segnalo Inquanto Teatro, Tamara Bartolini e Michele Baronio, il cortometraggio di Daniele Ciprì con i Menoventi [leggi la recensione], Erosanteros, Andrea Cosentino e Foscarini:Nardin:Dagostin [qui sotto il tweet dell’anteprima a VolterraTeatro 2011]. [fino al 26]
Davvero innovativa la danza d FoscariniNardinDagostin estetica pop anni80 fluo musiche TrioLescano&PuppiniSisters #klpvolterra #scenario
— S. Pacini/Dafne M. (@fattiditeatro) Luglio 29, 2011
20 dom @ RDC > Briganti di e con Gianfranco Berardi. [fino al 21]
#MILANO
15 mar @ T. Elfo Puccini > LE MATTINE DIECI ALLE QUATTRO testo e regia Luca De Bei. Tre personaggi pieni di intensità e vigore danno vita alla storia di tre ragazzi di una borgata romana che ogni mattina all’alba aspettano l’autobus che li porterà al lavoro. La ragazza, italiana, fa le pulizie, i due ragazzi, uno italiano e uno romeno, lavorano in un cantiere edile. Nella nebbiosa e buia strada che li accoglie alle quattro del mattino o poco meno c’è spazio per un fulmineo quanto struggente innamoramento. La loro realtà è fatta di lavoro nero, levatacce, turni massacranti, tentativi di fuga dal quotidiano, ma malgrado tutto c’è posto per l’ironia, per la voglia di una vita migliore e, soprattutto, per un disperato bisogno d’amore. [fino al 20]
15 mar @ T. Studio > Tratto da Palace of the end di Judith Thompson, la più importante drammaturga canadese, Un angelo sopra Bagdad attinge direttamente da fatti di cronaca, mostrando, sullo sfondo della guerra in Iraq, la parte peggiore della nostra storia contemporanea. In primo piano le vicende di Lyndie England, soldatessa americana condannata per torture sessuali nel campo di Abu Graib; David Kelly, microbiologo, morto in circostanze sospette dopo aver testimoniato sull’infondatezza del dossier sulle armi di distruzione di massa presentato dal governo inglese che avvalorava l’intervento militare americano in Iraq; una madre irachena, moglie del capo del Partito Comunista, che dopo aver visto torturare e uccidere i propri figli dal regime di Saddam, viene a sua volta uccisa dalle bombe dell’invasione americana. Tre condannati a morte dalla storia che ci raccontano la loro esperienza personale. [fino al 20]
16 mer @ Spazio Tertulliano > SACCARINA di Davide Carnevali, diretto ed interpretato da Fabrizio Martorelli, Silvia Giulia Mendola ed Alberto Onofrietti. In una Milano poco attraente, due attori poco capaci e un cane poco fedele, sotto la guida di un produttore poco raccomandabile, seguendo le indicazioni di un autore poco presente, preparano la registrazione della puntata pilota di una fiction poco appetibile. [fino al 20]
19 sab @ T. Verdi > Ultimo appuntamento dell’anno per IF: il Figuren Theater Tübingen presenta AVEC DES AILES IMMENSES da Gabriel Garcia Marquez in prima nazionale. [fino al 20]
20 dom @ T. i > Doppia Socìetas Raffaello Sanzio con IL REGNO PROFONDO parte I e parte II. Il testo fa parte di una raccolta di articoli scritti da Claudia Castellucci sulla realtà quotidiana. La vita di tutti i giorni è osservata da un punto di vista sotterraneo, cercando di comprendere il movente e il fondamento dei gesti; cercando di porre quelle domande che caparbiamente i semplici rivolgono senza ottenere risposta. Quello che costituisce il substrato profondo delle abitudini secolari dell’umanità, affonda in una mancanza di fondamento che rende quasi irreale la realtà. [fino al 26]
#TOSCANA
18 ven @ T. Studio di Scandicci > QUINTO ATTO di OA cinque atti teatrali sull’opera d’arte, ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio: La musica con l’opera di Cristina Volpi. La giovane artista milanese muove la propria ricerca attorno all’universo dell’archetipo femminile, sviluppando un percorso che segue l’evoluzione della linea, come segno, al filo e al tessuto, inteso come materia prima e simbolo della donna di ogni cultura e ogni tempo. Viene proposta una elaborazione del progetto Penelope, che Cristina Volpi porta avanti dal 2010: un abito da sposa composto con tessuti mimetici di uso militare. Questo ibrido viene presentato al Teatro Studio in una nuova declinazione, Penelope è Ulisse, dove l’abito viene indagato nella sua specificità di sovrastruttura, di protesi per il corpo e di seconda pelle in grado di definire nuove identità, mutanti e temporanee. Cauteruccio conclude questo primo ciclo del viaggio intorno all’opera d’arte con un’azione fortemente poetica che vede al centro ancora una volta il corpo. Oggetto e al tempo stesso strumento dell’indagine è la musica: nella performance questa volta Cauteruccio si avvale della collaborazione del GAMS ensemble, con il suo quintetto d’archi coordinato da Giovanna Berti. Lo spazio sarà attraversato da grandi proiezioni video che amplificano nella scena il planisfero pazientemente ricamato a mano dall’artista, su una sequenza di diciassette tele di lino pregiato. Questa aspirazione alla descrizione del mondo in una dimensione non verbale incontra l’azione degli strumenti musicali, qui intesi come protesi sollecitate dall’azione del corpo che propagano i suoni verso lo spazio, espandendo la fisicità oltre i suoi confini naturali.
#EMILIA-ROMAGNA
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IAT 16-22apr > Debutta il Fassbinder di accademia degli artefatti a India. Visual Theatre dalla Norvegia per IF al Verdi di Milano. Tutti gli eventi CReSCo.
#ROMA
17 mar @ CSOA La Torre > produzionepovera presenta MUCIARA, non è più un mare per tonni secondo studio sulla continuità. Di e con Gaspare Balsamo, collaborazione artistica Donatella Franciosi, assistente Maura Teofili, luci Giuseppe Pes. Lo studio prende spunto dalla cultura della pesca del tonno in Sicilia e in particolar modo a Trapani. Non vuole essere una riproduzione nostalgica di un microcosmo culturale come quello del rais e della sua ciurma, piuttosto un percorso personale, quello della memoria dell’autore, delle sue emozioni e sensazioni.
17 mar @ T. Sala Uno > Difesa di Dama di Isabel Carmona e Joaquìn Hinojosa: “Nel gioco degli scacchi chiamasi “difesa di dama” la mossa che consiste nel salvare la regina a costo del sacrificio delle altre pedine”. [fino al 29]
18 mer @ T. India > accademia degli artefatti nel suo primo Fassbinder dopo la prima mondiale a Monaco: Sangue sul collo del gatto, regia Fabrizio Arcuri. Con gli attori storici degli anni Duemila della compagnia romana. [fino al 22]
18 mer @ T. Argot > RAEP racconto del presente di Mauro Santopietro con Sina Habibi, Tiziano Panici, Mauro Santopietro. RaeP è un’esplorazione del linguaggio, dove corpo e parola, ma anche luce e scenografia, diventano scrittura scenica. Il tema affrontato è il lavoro. Il problema della sicurezza del e nel lavoro attraverso gli occhi di un operaio, ennesimo esempio di morte bianca, e di uno studente imbrigliato nelle redini di un sistema universitario che non gli garantirà mai un’assunzione. [fino al 29]
18 mer @ Atelier Metateatro > ESSERE E NON ESSERE di Giancarlo Dotto e Pippo Di Marca, regia e voce recitante Pippo Di Marca. Dedicato alla memoria di Carmelo Bene. [fino al 30]
21 sab @ OFFICINE OCCUPATE ex RSI > Margine Operativo presenta lo spettacolo NOI SAREMO TUTTO We have been naught, we shall be all liberamente tratto dal e-book VITE DA PRECARI [TRA CREATIVITÀ E FOLLIA], con Andrea Cota e Michele Baronio – musiche original Andrea Cota, sound designer Riccardo Boldrini – regia: Pako Graziani e Alessandra Ferraro. Uno spettacolo sulle nostre vite intermittenti e precarie
#MILANO
17 mar @ T. Grassi > Il caso della famiglia Coleman. Il teatro argentino è in fermento. Uno dei suoi protagonisti è Claudio Tolcachir: 35 anni, erede degli artisti militanti della generazione precedente e fondatore di Timbre4 (teatro, casa e scuola insieme). Con Il caso della famiglia Coleman – molto apprezzato anche nei teatri europei – Tolcachir ci invita nella sua Buenos Aires, nel caotico microcosmo di una famiglia in cui ognuno è “condannato” ad amare gli altri e a lottare per conservare il proprio spazio vitale. Come in un complicato sistema di scatole cinesi, le solitudini si incastrano ed emergono gli egoismi dei singoli, tutti responsabili di piccole crudeltà quotidiane. Eppure, in un mondo dove la violenza diventa spesso l’unica forma di comunicazione, esistono la tenerezza e l’affetto. Lo spettacolo di una casa e di chi la abita, presentato in uno spazio scenico avvolgente, che accoglie lo spettatore e lo sommerge, narrando di un’assurda, struggente quotidianità. Dal giorno del debutto, avvenuto cinque anni fa, nella casa stessa di Tolcachir, questo spettacolo ha meravigliato pubblico e critica di più di 30 paesi nel mondo. [fino al 22]
17 mar @ T. Out Off > Proseguono le repliche de LE SERVE di Jean Genet traduzione Franco Quadri regia Lorenzo Loris con Elena Callegari, Elena Ghiaurov, Lorenzo Loris. [fino al 29]
19 gio @ T. i > Monstera presenta PHYSIQUE DU RÔLE di Nicola Russo ispirato al mondo di Sophie Calle, Hervè Guibert, Catherine Millet e Dino Buzzati. [fino al 21]
19 gio @ T. di Ringhiera > Compagnia ATIR in 1943 Come un cammello in una grondaia, dalle Lettere dei Condannati a Morte della Resistenza Europea. A cura di Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli, drammaturgia Serena Sinigaglia e Compagnia ATIR. [fino al 22]
20 ven @ T. Verdi > Per IF – FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO DI IMMAGINE E FIGURA in scena THE WRITER produzione Nordland Visual Theatre/Ulrike Quade/Jo StrØmgren Kompani da Ulrike Quade e Jo StrØmgren. Spettacolo vincitore dell’Audience Award at BITEF 2009. PRIMA NAZIONALE. Dove termina l’arte e inizia la politica? E chi ne traccia la sottile linea di confine? Un vincitore di premio Nobel si ritrova nel bianco isolamento di un reparto psichiatrico accusato di tradimento nazionale. Dove si è cacciato? Dopo 60 anni di odio, vergogna e diffidenza, non si è ancora arrivati a una riconciliazione. [fino al 21]
21 sab @ T. Franco Parenti > All’interno di Elita Festival 2012 – Work hard party harder va in scena ZODIACO ELETTRICO, Aidoru performs Karlheinz Stockhausen‘s Tierkreis con Dario Giovannini, Michele Bertoni, Diego Sapignoli, Mirko Abbondanza, Simone Cavina. Zodiaco Elettrico, il Tierkreis degli Aidoru. Il Tierkreis è costituito da dodici melodie, ognuna rappresentante un segno dello Zodiaco, che formano un lavoro autonomo, che può essere interpretato da un qualsiasi strumento. Dalla data della sua composizione (1974-75) fino ai giorni nostri, tantissimi ensemble, musicisti, orchestre si sono cimentati nella “propria” versione di Tierkreis, ma a quanto risulta è la prima volta che un gruppo “rock” ne dà la propria personale rilettura. Zodiaco Elettrico è un progetto nato con la volontà di abbinare l’organico degli Aidoru (composto da strumenti provenienti esclusivamente dall’ambito rock) ad un repertorio legato alla musica “colta”.
#TOSCANA
19 @ T. Studio di Scandicci (FI) > ALEXIS. UNA TRAGEDIA GRECA di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con Silvia Calderoni, Vladimir Aleksic, Benno Steinegger, Alexandra Sarantopoulou e la collaborazione di Michalis Traitsis, Giorgina Pilozzi. [fino al 20]
20 @ T. di Rifredi (FI) > Accademia Amiata Mutamenti in Socialismo a passo di valzer, testo e drammaturgia di Giuseppe Di Leva, regia di Giorgio Zorcù. [fino al 21]
20 @ T. Puccini di Firenze > Teatro Bellini di Napoli presenta Rino Di Martino in Mamma di Annibale Ruccello regia Antonella Morea. [fino al 21]
21 sab @ Casa Circondariale LA DOGAIA di Prato > HAMLET’S DREAM TEATRO METROPOPOLARE regia Livia Gionfrida.
21 sab @ T. Pietro Aretino di Arezzo > Per Kilowatt Spring in scena A tua immagine della compagnia Odemà.
21 sab @ T. Fabbricone di Prato > BOXVILLE Ballata di Cartone, produzione Compagnia Simona Bucci coreografia Simona Bucci interpreti Camilla Giani, Enrico L’Abbate, Carmelo Scarcella.
21 sab @ T. Rossini di Pontasserchio (PI) > Prima nazionale per TEATRI DELLA RESISTENZA con QUID EST GLADIUM di e con Dario Focardi e Davide Giromini, collaborazione artistica di Paolo Giommarelli, musiche originali composte da Davide Giromini, disegno tecnico Nicola Savazzi. “Gladio fu necessaria durante i giorni della Guerra Fredda” (G.Andreotti)
21 sab @ T. Magnolfi di Prato > DON GIOVANNI DI W.A. MOZART Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni I SACCHI DI SABBIA / COMPAGNIA SANDRO LOMBARDI un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo. Un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori della Compagnia I Sacchi di Sabbia.
22 dom @ T. Magnolfi di Prato > JUDITH E L’ANGELO COMPAGNIA XE interpreti Paola Bedoni, Giulia Ciani coreografia Julie Ann Anzilotti.
IAT 26mar-1apr > Un anno senza Franco Quadri: una serata al Teatro Quirinetta. Vasco Rossi e Martha Clarke alla Scala di Milano. PaGAGnini al Verdi di Firenze.
#ROMA
26 lun @ T. Quirinetta > Incontro Franco, una serata-ricordo in onore di Franco Quadri ad un anno dalla scomparsa. Interverranno artisti, compagni di viaggio, amici vicini a Quadri per raccontare con un ricordo, un gesto, un interrogativo, un’immagine le caleidoscopiche declinazioni della sua personalità, del suo essere teatro e il vuoto generato dalla sua mancanza. La serata inizierà con la visita di una mostra che raccoglie testimonianze dello speciale legame che univa Franco agli artisti, ai suoi collaboratori e ai suoi lettori. Saranno esposti i ricordi di Altre Velocità, Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla/Festival delle Colline Torinesi, Pietro Babina, Mino Bertoldo/outoff, Manuela Cherubini, Compagnia della Fortezza, Fanny & Alexander, Sandro Lombardi, Lorenzo Loris, Leonardo Mello, Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino, La Repubblica, Motus, Odin Teatret, Luigi Saravo, Socìetas Raffaello Sanzio, Rafael Spregelburd, Federico Tiezzi, Cristina Ventrucci. Sul palco del Teatro Quirinetta, dopo un saluto di Geppy Gleijeses e dopo un ricordo video di Jacopo Quadri, interverranno Anna Bandettini, Eugenio Barba, Gianfranco Berardi, Arturo Cirillo, Luigi De Angelis/Fanny & Alexander, Lorenzo Gleijeses, Maria Grazia Gregori, Massimo Marino, Renata Molinari, Giuseppe Provinzano, Armando Punzo, Renato Quaglia, Antonio Rezza/Flavia Mastrella, Julia Varley/Odin Teatret. [il mio ricordo di FQ]
26 lun @ T. Palladium > 10 RAGAZZE PER FREUD a cura di Lori Adragna. In mostra le opere di: Arianna Carossa | Laura Cionci | Francesca Fini | Silvia Giambrone | Jessica Iapino | Maria Carmela Milano | Chiara Scarfò | Alice Schivardi | Vania Elettra Tam | Fernanda Veron. Le dieci artiste, tutte di talento e di acuta sensibilità, hanno qualcosa da dire a quel Sigmund Freud che secondo certa letteratura non fu mai in grado di comprendere le donne, tanto da definirle “il continente oscuro”. Utilizzando l’arte come espressione creativa recondita dell’Io e con una buona dose d’ironia, le artiste mettono a nudo pulsioni, tendenze, desideri, sogni scaturiti dalla propria coscienza e occultati nell’inconscio. [fino al 30apr]
27 mar @ T. Belli > TREND nuove frontiere della scena britannica presenta la mise en espace di MISTERMAN di Enda Walsh, regia Luca Ricci. La passione, l’impegno, la tenacia, la convinzione. Alcune persone si dedicano completamente a una missione. Sono estremi, assoluti, limpidi, inattaccabili. Sono bellissimi. Mandano avanti Paesi disastrati e corruttibili come il nostro. Alle volte, però, la loro ostinazione può diventare pericolosa. È sottile il confine tra costanza e mania. Qui si indaga il punto di rottura. L’ambigua ricostruzione dei fatti di un giorno catastrofico nell’esistenza di Thomas Magill, trentatreenne per il quale realtà e immaginazione sono profondamente intrecciate. Una decina di incontri tra Thomas e altrettanti abitanti del villaggio di Inishfree danno vita al racconto corale di una cittadina dell’Irlanda rurale di oggi, mentre si fa strada un oscuro presentimento di tragedia. [fino al 28]
27 mar @ T. dell’Orologio > ARTAUD LE MOMO Il potere sovversivo di un’opera, di MICHEAL OUNSA. La compagnia italo-francese del Théâtre Français International vi propone di scoprire le tappe dell’esistenza di Antonin Artaud che l’hanno condotto a quel pensiero unico, rivoluzionario. Il pensiero che distingue i grandi geni, non riconosciuti come tali dalla propria epoca. [fino all’1 apr]
28 mer @ Angelo Mai > Woyzeck – ricavato dal vuoto di Balletto Civile. Capolavoro incompiuto, Woyzeck è ancora oggi un testo di culto. La scrittura di Büchner trova forza in una spiazzante conoscenza dell’animo umano, nelle sue bizzarrie scientifiche, nel disequilibrio violento tra libero arbitrio e disagio mentale: tutto questo fa di quest’opera un dramma attualissimo, che non si limita a indagare il fascino dell’assurdo, l’ingiustizia della violenza o l’oppressione del militarismo. Non ci sono né vinti né vincitori in questa tragedia da Cronaca Vera. [fino al 30]
28 mer @ T. India > Incendi di Wajdi Mouawad, regia Renzo Martinelli, con Federica Fracassi, Francesco Meola, Valentina Picello, Roberto Rustioni, Libero Stelluti. Produzione Teatro i. Incendi brucia i confini del bianco e del nero, confonde le linee del tao, lascia che il mare invada le terre e ne cancelli le frontiere. Amore e odio non sono parole vuote né linee maestre di un conflitto insanabile, sono parti potenti della vita, che prosegue e si afferma al di là della morale, del senso comune, del bene e del male. Wajdi Mouawad ci parla di separazione, di guerra, di orrore e dolore in un percorso, dove lo spazio e il tempo si sovrappongono, nella memoria individuale e collettiva. [fino al 1apr]
#MILANO
26 lun @ PIM OFF > Valentina Buldrini e Martina La Ragione in WILL il progetto vincitore del premio Equilibrio Roma 2011 [leggi un resoconto]. WILL È LO SPAZIO DELL’ERRORE, LO SPAZIO DEL NON LECITO. Usare il corpo dell’altra per raggiungere il proprio desiderio, la volontà di restituire al corpo tutto ciò che non “dovrebbe” mostrare la volontà di restituire al corpo tutto ciò che non dovrebbe mostrare un tappeto un luogo lo spazio dell’errore, del non lecito due corpi che si lasciano guardare nella propria intimità, nella perversione, distorsione, nell’incertezza, nel tentativo, nel raggiungimento di un desiderio, nella compenetrazione, nel continuo fallimento. Immagini catturate in un tempo costrette in un luogo intimo seppur estraneo.
26 lun @ T. Franco Parenti > CREPAPELLE di e con Maria Cassi [leggi il resoconto di uno spettacolo di Maria Cassi al Teatro del Sale]. “Come si fa a non innamorarsi di Parigi?”, si/ci chiede Maria Cassi in questo irriverente quadro che contrappone le due città care al suo cuore: la sua Firenze e la Ville Lumière, che l’attrice schizza con la consueta maestria e la sua caratteristica comicità “al femminile”. Sola in scena, la Cassi interpreta un’incontenibile costellazione di personaggi tra loro molto differenti: anziane clochard, donne bellissime, uomini maturi, autisti di autobus, bambini e commesse. Passando, nel parlare, da un divertente e accentuato fiorentino a un suo personalissimo francese, che dagli alti arrondissement arriva fin dentro ai bistrot, l’attrice alterna i panni del turista toscano, gesticolante, sarcastico, impertinente a quelli del parigino, snob, diffidente e scettico, creando una coloratissima cartolina che cattura il pubblico che volentieri si presta al gioco. [fino al 5apr]
27 mar @ spazi vari > Danae festival, XIV edizione. Questa settimana MK [leggi il tweet della preview romana], Teatro Persona e LATIFA LAÂBISSI dalla Francia. [fino al 14apr]
27 mar @ T. Filodrammatici > Oscar Wilde, il clown dal cuore infranto, adattamento teatrale e regia Simone Toni. Intorno al 1880 Oscar Wilde è un giovane artista che fa tendenza, stupisce, provoca, tiene conferenze nel mondo che conta e nei più importanti salotti intellettuali d’Europa sull’arredamento, sulla moda e sulla necessità dell’Arte e della Bellezza nella vita umana. Le rappresentazioni teatrali delle sue Commedie attirano la curiosità del pubblico e della critica. I suoi romanzi e le sue idee suscitano polemiche. Wilde si difende sostenendo l’indipendenza dell’arte dalla morale. Ama definirsi “The King of life” e tiene banco nei locali più alternativi della grande Parigi. Adorava sorprendere i giovani intellettuali con i suoi eccessi e le sue teorie contraddittorie e affascinanti in cui l’assoluto si mescolava al frivolo e la ricerca del piacere doveva assumere risvolti tragici per essere goduta al massimo. In questa vita piena di fascino e contraddizione Wilde, ignaro di ciò che lo aspetta, trova anche il tempo per essere un buon padre di famiglia. È in questo contesto che conosce nel 1891 lo studente di Oxford Lord Alfred Douglas detto Bosie di cui si innamora e che lo porterà alla rovina artistica e finanziaria.
29 gio @ T. i > Prima nazionale per LA MERDA – DECALOGO DELLO SCHIFO #1 di Cristian Ceresoli, con Silvia Gallerano. Sette piccoli fari puntati al centro, stretti, glaciali, in perfetto stile spot pubblicitario. L’interprete, nuda, sta già su di un piedistallo da circo all’ entrare in sala dell’ umanitagrave; (o pubblico). Ora, tenendo il microfono tra le mani, mugugna l’inno nazionale. Poi, dà sfogo al proprio flusso interiore nelle sue (inumane) escursioni vocali. Si vede la voce di una femmina che insegue il suo successo con seriosa ferocia da belva, e lucida determinazione assassina. Si deve ridere. È una tragedia in tre tempi: Le cosce, Il cazzo, La fama e un controtempo: l’Italia. [fino al 31]
29 gio @ Area Pergolesi > Doppio appuntamento con Roberto Latini e i suoi recenti Noosfera Lucignolo [leggi il tweet] e Noosfera Titanic [leggi il tweet]. [fino all’1apr]
31 sab @ T. alla Scala > Vasco Rossi con Martha Clarke alla Scala e non sto scherzando: si chiama L’altra metà del cielo e si rivolge a un pubblico giovane, aperto ai mix meno convenzionali. Dal suo sguardo sensibile all’universo femminile, Vasco Rossi ha tratto una storia in cui la donna, dall’adolescenza alla maturità, vive in tre personaggi che riassumono tutte le sfumature dell’universo femminile cantate nella sua lunga carriera. E su una nuova dimensione delle sue canzoni, rilette e arrangiate per orchestra, il Corpo di Ballo si muoverà guidato da Martha Clarke [leggi il resoconto di uno spettacolo di Martha Clarke visto a New York], coreografa e regista poliedrica e pluripremiata, dall’indole provocatoria e ironica, stravagante e aperta alla contaminazione dei linguaggi. Il suo approccio teatrale e non puramente coreografico, sempre concentrato sulla ricerca delle emozioni, sarà una nuova sfida per i danzatori scaligeri: mettersi in discussione per fare emergere e svelare la propria personalità. Chapeau! [fino al 13apr]
#TOSCANA
26 lun @ T. Verdi di Firenze > PaGAGnini: molto più che un concerto! Diretti da Ara Malikian, enfant prodige della musica classica e violinista di fama mondiale – nato nel 1968, libanese di famiglia armena, uno dei più brillanti artisti della sua generazione – arrivano gli irriverenti musicisti. Severo quartetto d’archi all’apparenza, e insospettabili showman non appena si spengono le luci di sala, i musicisti interpretano da virtuosi le arie più famose di Mozart, Vivaldi, Boccherini e, certo, Paganini, la cui tormentata figura è al cuore della pièce. Ma con esilaranti variazioni sul tema: i violinisti sobbalzano a tempo, il direttore si incammina sul palcoscenico per “un’esecuzione itinerante”, il violoncellista impugna le nacchere e improvvisa un flamenco.
29 gio @ Spazio K. di Prato > Fosca presenta Mira – amazed playing people, un progetto di creazione collettiva che indaga la dimensione performativa del rocker, della star e degli accadimenti del concerto live, mettendola in relazione con La Tempesta di W. Shakespeare. Un tentativo di traduzione del testo utilizzando l’andamento drammaturgico di un concerto. Il lavoro si sviluppa dal desiderio di essere qualcosa di altro da sè senza artifici, con onestà e aderenza, senza censura. E dalla curiosità spinta di concedersi l’impossibile. Con sincerità. Desiderio, passione, rabbia e un probabile senso di sé.
29 gio @ T. Francesco di Bartolo di Buti (PI) > L’ANGELO DELL’INVERNO da Il canto del cigno di A. Čechov di e con Silvia Pasello. Musiche Ares Tavolazzi. Il canto del cigno è una piccola opera, nella sua apparente semplicità, contiene una sfida potente per l’attore. Lo costringe a fare i conti con le questioni essenziali del suo mestiere e lo pone di fronte alla sua condizione. Il protagonista della nostra storia, un vecchio attore, si ritrova da solo, di notte, nel teatro deserto. Si è addormentato in camerino dopo lo spettacolo. La solitudine e lo smarrimento di fronte a questa situazione lo spaventano ma allo stesso provocano in lui una sorta di riflessione che gli permette di percepire il paradosso rappresentato da quel vuoto che è il teatro. [fino al 31]
30 ven @ T. Studio di Scandicci (FI) > I Sacchi di Sabbia in DON GIOVANNI di W.A. MOZART Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni. Un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo. Un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori. Lo spettacolo è in definitiva un’esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura “recitando” la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Un omaggio a Mozart: uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore per un’opera magnifica. [fino al 31]
31 sab @ T. Era di Pontedera > KARAMAZOV liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij, adattamento e regia César Brie. La scena è spoglia, abitata dagli attori dalle luci e pochi oggetti. Con uno sguardo sempre attento alle tematiche sociali e la sensibilità propria dell’artista César Brie si affianca a uno dei grandi capolavori della letteratura russa con una lente che ne mette in evidenza il lascito etico, morale e spirituale.
IAT 27feb – 4mar > Laura Marinoni e Vinicio Marchioni per Latella all’Argentina. Il primo Brecht di Luca Ronconi al Piccolo. Le struggenti maschere dei Familie Flöz a Firenze
#ROMA
28 mar @ T. Argentina > Antonio Latella è sicuramente uno dei registi più prolifici in circolazione, e raramente sbaglia un colpo. Eccolo alla prova con Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, traduzione Masolino D’Amico. In scena, tra gli altri, Laura Marinoni e Vinicio Marchioni. Il testo è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh. [fino all’11mar]
28 mar @ T. Trastevere > RITRATTO DI SIGNORA. IL TORMENTO DELLE FIGURE Omaggio ad Alda Merini di e con Elisa Pavolini. In scena le parole e le suggestioni di Alda Merini, incontrando virtualmente tanti personaggi che della sua vita hanno fatto parte. Uno spettacolo che è un pacchetto emotivo, che oltre essere visto va soprattutto ascoltato. “I miei amori cominciano nei tempi futuri. I veri amori sono dei sogni, sono delle invenzioni, sono dei parametri di poesia. Se questo o quell’altro uomo siano veramente esistiti, se abbiano toccato la mia carne, questo è un fenomeno secondario” (AM). [fino al 4]
29 mer @ T. Cometa Off > Nell’ambito di LET va in scena UOMINI O MARIONETTE da Heinrich von Kleist con Duccio Camerini. Il leggendario testo di von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l’uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell’inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita. Che cos’è la marionetta? Un manufatto dell’uomo o un imbarazzante specchio? [fino al 2mar]
1 gio @ T. di Documenti > PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE. LA BREVE VITA E LA GRANDE POESIA DI ANTONIA POZZI, drammaturgia e regia di Anna Ceravolo, scene, costumi e allestimento di Carla Ceravolo. Antonia Pozzi nasce il 13 febbraio 1912, e muore suicida, a soli 26 anni, il 3 dicembre 1938. In un avvolgente scenario di immagini attinte dalla vita e dai luoghi di Antonia Pozzi, si snoda una partitura di prosa, poesia, musica e sonorità alla scoperta di una delle voci piú fulgide della nostra poesia. Nel centenario della nascita, uno spettacolo dedicato a una grande poetessa, a una giovane donna che non poteva rinunciare a sé stessa. [fino al 18]
4 dom @ RDC > Valerio Malorni presenta LA SCOPERTA DELL’AMERICA nella versione – solo, patate e tigna. La Storia nulla lasciò a Colombo della sua scoperta, fuorché monumenti, dopo la sua morte. La Scoperta dell’America è un racconto affamato del fluire della vita, è una serenata all’uomo, per scoprire e custodire il mondo di ciascuno, è la denuncia del potere e della forza, della vanità, della conquista e del possesso. Cristoforo Colombo è un uomo che intende svelare, dietro l’orizzonte, un mondo nuovo verso cui continuare, caparbiamente, nonostante tutto, continuare a navigare. [fino al 5]
#MILANO
28 mar @ T. Elfo > Carlo Cecchi e due testi di drammaturgia contemporanea britannica: ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO? di Caryl Churchill e PRODOTTO di Mark Ravenhill. La prima è una commedia che tratta del rapporto fra “a country” e “a man”, secondo l’indicazione dell’autrice. “The country” è gli Stati Uniti; “the man” è, a mio parere, un uomo europeo; o, più precisamente – essendo lo spettacolo recitato in italiano – un italiano. “The country” ha il suo vicario teatrale che si chiama, non per nulla, Sam; l’altro si chiama Guy, ma penso che il nome non abbia molta importanza. In Prodotto di Mark Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende fare; cerca di trasmettere tutto il suo entusiasmo, sperando di conquistarla al suo film: senza la star, si intuisce, i produttori non cacceranno the money. [fino all’11 mar]
28 mar @ T. Grassi > Il primo Brecht non si scorda mai. Debutta Santa Giovanna dei macelli: Luca Ronconi incontra per la prima volta il teatro di Bertolt Brecht e sceglie la storia di Giovanna Dark dei Cappelli Neri, ingenua e appassionata “eroina” dell’Esercito della Salvezza. “Santa Giovanna dei Macelli – spiega Ronconi – è un testo che mi ha incuriosito, per lo spirito caustico che Brecht vi manifesta e per la vena di cinismo che lo pervade”. Siamo a Chicago, durante la crisi del 1929. Il magnate della carne Pierpont Mauler vuole salvare i profitti a spese di operai, allevatori, concorrenti, azionisti, piccoli risparmiatori. Giovanna lotta contro di lui, ma finisce sfruttata da tutti: da Mauler che le si mostra fintamente amico, dall’organizzazione dei Cappelli Neri, che in apparenza difende gli oppressi ma si schiera con i potenti, dal sindacato che pesca nel torbido. Indomita, prosegue sino al martirio e finirà santificata dai suoi persecutori. “Brecht – dice Ronconi – è stato e rimane un grandissimo drammaturgo. Per Santa Giovanna immagino uno spettacolo compatto, denso, una considerazione sul testo brechtiano, una verifica del suo grado attuale di vitalità”. [fino al 5apr]
29 mer @ Spazio Tertulliano > CHICAGO SNAKES REUNION in Fino all’Ultimo Respiro / 30° ANNIVERSARIO DELLA FILARMONICA CLOWN. Tratto dalla Classica Pièce Teatrale di Bolek Polivka, con Valerio Bongiorno, Bano Ferrari, Piero Lenardon, Carlo Rossi. Regia di Bolek Polivka. Chicago Snakes è quasi una serata demenziale nella quale s’intrecciano motivi del circo, della farsa, della pantomima classica, perfino dell’avanspettacolo. Il titolo è preso dal nome di un immaginario complessino rock affacendato tra i massicci decibel di un normale concerto: il batterista di colore, i due chitarristi che sfoggiano un tipico punk look, il tastiera abbigliato come un nuovo dandy. La musica rimastica le aggressività dei Rolling Stones tra gli stereotipi del classico rock americano. Tutto andrebbe bene, se il dito della sfortuna non si mettesse ad armeggiare tra la attrezzature facendo saltare il playback. [fino al 4mar]
#TOSCANA
1 gio @ T. Metastasio di Prato > AMORE E CARNE con PIPPO DELBONO e ALEXANDER BALANESCU. “Questo concerto è il mio incontro con il violino. Il violino che suonava mio padre alla sera quando tornava da lavorare. Il violino che un giorno ha venduto. Il violino che non ho sentito più suonare. Il violino che appartiene ad un presunto legame familiare che tengo con Nicolò Paganini. Il violinista del demonio. Quando ho ascoltato Alexander Balanescu suonare il violino ho sentito in lui quelle note che uscivano come urli dell’anima. Ho risentito quelle note che non mi facevano dormire la notte da piccolo. E ho sentito in lui il canto di altre vite, di esili, di fierezze di un popolo, il canto di una terra bella e amara: la Romania. La voce e il violino si sono avvicinate mischiandosi con le parole di Pasolini, di Rimbaud, di Whitman, di Eliot, per cercare di trovare quei fili segreti, magici forse, che uniscono le persone, le storie, al di là delle differenze, al di là delle nazioni, della lingua, al di là dell’essere ancora qui vivi, al di là dell’essere già partiti” (PD).
2 ven @ La città del teatro di Cascina (PI) > BABILONIA TEATRI + MATTEO LATINO = GENERAZIONE SCENARIO. Babilonia Teatri in THE END di Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. Matteo Latino presenta I N F A C T O R Y: “Quando le teste arrivano – tagliamo le corna. Dopo aver tagliato le corna – buttiamo le teste sul fuoco. Quando tutti i peli si sono bruciati – togliamo le teste dal fuoco. E le puliamo. E insegniamo loro a camminare.” [fino al 3]
2 ven @ T. Studio di Scandicci (FI) > Fanny & Alexander in DISCORSO ALLA NAZIONE, ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani. Con Marco Cavalcoli. “Secondo l’agenzia di stampa ufficiale il Presidente si rivolgerà alla Nazione nei giorni 2 e 3 marzo, alle ore 21. Non è certo la prima volta, nella Storia, che un Presidente parla a un Paese. Ecco. Il Presidente parlerà. Cosa c’è di strano? Che accadrà? Chi saprà riconoscer la sua voce capirà.” Discorso Alla Nazione fa parte di un nuovo progetto di Fanny & Alexander sulle forme del Discorso, che comprende sei spettacoli-monologhi nei prossimi 3 anni. E’ una tappa intermedia tra Alla Nazione, radiodramma andato in onda su Rai Radio3 il 26 novembre 2011 e Discorso Grigio che debutterà a maggio 2012. [fino al 3]
2 ven @ T. Verdi di Firenze > INFINITA, un’opera di FAMILIE FLÖZ. Uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. “Questo è un pezzo teatrale riempito di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e musica coinvolgente”. Lo spettacolo è un mosaico dei grandi piccoli momenti della vita. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, del sesso, della morte e tutto ciò che è universalmente comico. [fino al 4]
2 ven @ Teatro di Rifredi (FI) > Stasera ovulo di Carlotta Clerici, regia di Virginia Martini, con Antonella Questa. Una donna moderna, felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica del ventunesimo secolo… poi un giorno scatta l’orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità. Una tematica che l’odierno stile di vita, rende più che mai attuale. [fino al 4]
2 ven @ T. Fabbricone di Prato > DOPO LA BATTAGLIA, uno spettacolo di PIPPO DELBONO con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella. Delbono nella sua nuova creazione si apre a una composizione strumentale che sfocia in flusso continuo, trapassa lo spazio, per traghettare verso la poesia del divenire. Mescola la pulsazione ritmica della danza con la musica le parole e i versi lirici, per trasfigurare il dolore del presente in fede nel futuro, in armistizio per chi ha il coraggio di guardare cosa succede ‘Dopo la battaglia’. I componenti storici della Compagnia Delbono, irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove per salvarsi, bisogna naufragare. Accompagna questo viaggio una presenza nuova, quella della danzatrice Marigia Maggipinto già storica componente della compagnia di Pina Bausch. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi compagni di scena, in uno spazio-mente grigio, che diventa crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi. Riecheggiano in un rito laico e sacrale le parole tratte da testi di Antonin Artaud, Franz Kafka, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Walth Whitman,Rainer Maria Rilke, Alejandra Pizarnik. Le note di Verdi, Elis Regina, Irene Jacob, Paganini, Maria Salgado. [fino al 4, ma già il 28 a Cascina]
3 sab @ T. Bucci di Arezzo > 11a stagione per il Brecht della Compagnia della Fortezza: Sing Sing Cabaret – Scene da i Pescecani, spettacolo concerto con Ceramiche Lineari, Marco Bagnai (chitarra e voce), Antonio Chierici (basso, cori e synth) e Marzio Del Testa (batteria, percussioni e loops). Regia di Armando Punzo, con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza e e con Stefano Cenci e Pascale Piscina.