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Posts Tagged ‘armando punzo’

Tre giorni a Bari con la Compagnia della Fortezza (dal 25 al 27 ottobre 2013)

Da oggi la Compagnia della Fortezza è a Bari, ospite del Teatro Kismet e del festival I luoghi della legalità, con tre giorni di spettacoli, incontri, mostre e presentazioni. Di seguito il calendario delle iniziative:

venerdì 25 ore 20:30 @ IPM Fornelli via Giulio Petroni, 90
Mercuzio e altre utopie realizzate
video-racconto teatrale di Armando Punzo sui suoi 25 anni di teatro con la Compagnia della Fortezza a Volterra
Venticinque anni fa Armando Punzo ha concepito e battezzato una rivoluzione culturale e sociale: trasformare il carcere in luogo di cultura, ed ancora oggi la cavalca senza scendere a patti o a compromessi. Il carcere di Volterra è rimasto la sua casa, per quello che è un esilio volontario, un ergastolo voluto, una scelta di vita. Con tutte le sue energie, sta oggi lavorando per realizzare un sogno: creare il primo Teatro Stabile in Carcere. Sogno e necessità, provocazione e lucida follia, concretizzazione di un’altra impossibilità: quello che da sempre ha segnato la storia di Armando Punzo e della Compagnia della Fortezza.
prenotazione obbligatoria @ botteghino@teatrokismet.it

sabato 26 e domenica 27 ore 20:00 @ Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire, 22/f
Una radicale bellezza – 15 anni di fotografie alla Compagnia della Fortezza
mostra fotografica di Stefano Vaja
Fotografo della compagnia da quindici anni, Vaja propone una selezione delle immagini della mostra allestita durante l’ultima edizione del Festival VolterraTeatro. Sono le foto di spettacoli al debutto nel carcere di Volterra (come Insulti al pubblico, Macbeth, Pasolini), in tournée nei teatri in giro per l’Italia (I Pescecani, Hamlice), oppure nelle piazze attraverso il coinvolgimento del pubblico, secondo l’innovativa formula del Mercuzio non vuole morire. Alcune immagini sono state collocate nelle vie del centro storico di Volterra e nello stesso carcere. Quella che emerge da questa esperienza unica a livello internazionale, sia sul piano artistico che sociale è, in estrema sintesi, una radicale bellezza.

sabato 26 e domenica 27 ore 21:00 @ Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire, 22/f
Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà
drammaturgia e regia di Armando Punzo (Premio UBU 2010 per la miglior regia)

dopo lo spettacolo di sabato 26 nel foyer del Teatro Kismet OperA
E’ ai vinti che va il suo amore
I primi 25 anni di autoreclusione con la Compagnia della Fortezza di Volterra

di Armando Punzo/Ed. Clichy
incontro con il pubblico e presentazione del libro

Maggiori info sul sito del Teatro Kismet.

photo: Stefano Vaja

photo: Stefano Vaja

La Compagnia della Fortezza torna a Milano! (26 settembre, 5 e 6 ottobre) #mercuziomilano

La Compagnia della Fortezza ritorna finalmente a Milano il 5 e 6 ottobre 2013 a inaugurare la stagione del Teatro Menotti con lo spettacolo MERCUZIO NON VUOLE MORIRE – La vera tragedia in Romeo e Giulietta ideazione e regia Armando Punzo. fattiditeatro è social media partner e lancia l’hashtag #mercuziomilano per creare un racconto collettivo dell’evento.

Nata venticinque anni fa all’interno del Carcere di Volterra la Fortezza è la più antica e celebre compagnia di detenuti-attori d’Italia. Conosciuta nel mondo per la forza e l’originalità di spettacoli di grande impatto emotivo, ne fanno parte attori che sono ormai celebrità, tra tutti Aniello Arena, il pluripremiato protagonista di Reality di Matteo Garrone. Quasi 50 attori in scena per portare sul palco, ribaltandolo e tradendolo, il classico dei classici: Romeo e Giulietta di Shakespeare. Al centro della vicenda per questa volta non ci saranno i due innamorati, ma Mercuzio, che sfuggendo alla trama della tragedia si rifiuta di morire, si rifiuta di smettere di sognare.

ANTEPRIMA:

Giovedì 26 settembre

ore 18.00 > Palazzo Reale – Sala Conferenze
Presentazione dell’evento
LA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA a MILANO
interverranno
Filippo Del Corno – Assessore alla Cultura di Milano
Armando Punzo – Direttore artistico della Compagnia della Fortezza
Aniello Arena – Attore della Compagnia della Fortezza, nastro d’argento 2013 come attore protagonista per Reality di Matteo Garrone
Emilio Russo – Direttore artistico del Teatro Menotti

ore 21.00 > Museo Interattivo del Cinema – Fondazione Cineteca Italiana (viale Fulvio Testi 121)
Incontro coi protagonisti e proiezione dei documentari
NELLA TANA DEL LUPO e LA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA
presentazione del libro È ai vinti che va il suo amore di Armando Punzo
interverranno
Renato Palazzi – Critico Teatrale
Armando Punzo – Direttore artistico della Compagnia della Fortezza
Aniello Arena – Attore della Compagnia della Fortezza
Matteo Bellinelli – Regista del documentario Nella tana del lupo

La cineteca italiana comunica che l’ingresso al museo interattivo del cinema ha un costo di 5 euro stampando questa mail e presentandola alla cassa si avrà uno sconto di 2 euro

invito 26 sett

IAT 4-10mar: Armando Punzo, Antonio Latella, Emma Dante

Roma. Dopo aver messo in scena una città intera nell’ultimo giorno della scorsa edizione di VolterraTeatro, la Compagnia della Fortezza presenta al T. Palladium il debutto della versione teatrale di Mercuzio non vuole morire, regia Armando Punzo (5 e 6). Al T. Argot invece per la rassegna La scena sensibile E’LEOS_tracce intorno all’origine del mito, testi, voce recitante, azione scenica Ilaria Drago
, 
drammaturgia e regia Tiziano Panici
 (4-7). Da non perdere anche il debutto del nuovo spettacolo dell’Orchestra di Piazza Vittorio: Il giro del mondo in ottanta minuti, al T. Olimpico (7-24). Al T. Vascello, TSI La fabbrica dell’Attore presenta LA PORTA riduzione per la scena di Stefano Massini dal romanzo di Magda Szabò, con Alvia Reale e Barbara Valmorin (6-24). Continua Parabole fra i Sanpietrini, sempre al Forte Fanfulla, questa un appuntamento in collaborazione con INGREDIENTE F: Mario Jorio in Prima ero schizofrenica… adesso siamo guarite (7-9).

E'leos

E’leos

Milano. In arrivo al Piccolo Teatro Grassi Un Tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, regia Antonio Latella (5-24). Attenzione al T. della Contraddizione, che propone un cult: la Telemomò di Andrea Cosentino. Provare per credere (7-10). Sopratutto l’anguria di Massimiliano Civica invece abiterà il T. i (6-11). Premio Scenario passato e futuro: nel nuovo Spazio K. GMGS_What the hell is happiness di Codice Ivan (8-10), mentre al T. Verdi potrebbe essere interessante andare a vedere le selezioni del Premio Scenario 2013 (4-6). Finisco in bellezza: Fratto_X di Antonio Rezza (leggi la recensione) finalmente a Milano, come sempre al T. Out Off (5-24).

GMGS_What the hell is happiness - photo: Alessandro Sala

GMGS_What the hell is happiness – photo: Alessandro Sala

Toscana. Anche Emma Dante si cimenta col teatro ragazzi: al T. Francesco di Bartolo di Buti (PI) Sud Costa Occidentale in ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA (10). MURMURIS presenta BABEL (video) in occasione della “FESTA DELLA SUPER-DONNA” regia Laura Croce (8 e 9) al T. Everest di Firenze. Sempre a Firenze la storica passeggiata con Claudio Ascoli all’ex manicomio di San Salvi: lo spettacolo-affabulazione C’ERA UNA VOLTA… IL MANICOMIO (7). Segnalo uno spazio a Terranuova Bracciolini (AR) in una zona dove di teatro se ne fa poco (e se se ne fa non mi arrivano notizie!): a Le fornaci i Discorsi alla nazione di Ascanio Celestini (7). Spostandoci sul Monte Amiata sempre teatro ragazzi: al T. Amiatino di Castel del Piano (GR), altra zona assai povera di teatro, le marionette a filo e il teatro d’attore di Accettella Teatro in STORIE PER UNA BUONA NOTTE (10).

BABEL from murmuris on Vimeo.

Mercuzio non vuole morire a Roma il 5 e 6 marzo 2013

TERRITORI D’AUTORE (nell’ambito del progetto La Provincia in scena)

photo: Carlo Gattai

photo: Carlo Gattai

Due autori per un territorio: Roma. Due autori che non si limitano a presentare i loro spettacoli ma interagiscono con le persone del luogo per creare una relazione di cui il loro lavoro – felicemente –si nutre. Virgilio Sieni e la sua itinerante Accademia sull’arte del gesto, Armando Punzo e la sua Compagnia della Fortezza: due possibili declinazioni di una stessa necessità d’incontro tra autorialità e territori.
Virgilio Sieni nei suoi Praticelli in fiore incontra gli anziani del Sesto Municipio negli spazi del Centrale Preneste Teatro per trovare nei loro gesti e nei loro corpi tracce di una quotidianità da distillare in poesia, in una trama di movimenti e di azioni tesa a tradurre in una coreografia tanto indicibile quanto immediata il trascorrere del tempo e delle vite.
Armando Punzo reinventa al teatro Palladium nel quartiere Garbatella il progetto shakespeariano Mercuzio non vuole morire con cui già a Volterra nella scorsa estate ha realizzato un’ambiziosa “chiamata alle armi dell’arte” dei cittadini. Così anche a Roma gruppi, associazioni e singoli non direttamente impegnati nell’ambito artistico danno vita a uno spettacolo che li vede tutti “attori” di un percorso artistico e politico.

Debora Pietrobono

La Provincia di Roma e l’A.T.C.L.
nell’ambito di Territori d’ Autore
a cura di Debora Pietrobono
presentano

5 e 6 marzo 2013 – ore 20.30
Palladium
Piazza Bartolomeo Romano 8 – Roma

MERCUZIO NON VUOLE MORIRE
La vera tragedia in Romeo e Giulietta

ideazione e regia Armando Punzo
ideazione scene e ambientazione Alessandro Marzetti/Silvia Bertoni/Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’Aglio
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
aiuto regia Laura Cleri
movimenti Pascale Piscina
video Lavinia Baroni
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bandinelli
bozzetti di scena Silvia Bertoni
direzione allestimenti Carlo Gattai, Fabio Giommarelli
disegno luci Andrea Berselli
suono Alessio Lombardi
collaborazione artistica Pier Nello Manoni
assistente alla regia Alice Toccacieli
altre assistenti Elena Turchi, Carolina Truzzi, Tiziana Colagrossi, Marta Panciera, Daniela Mangiacavallo
assistente agli allestimenti Yuri Punzo
collaboratrici Luisa Raimondi, Manuela Capece
foto Stefano Vaja

direzione organizzativa Cinzia de Felice
organizzazione e coordinamento Domenico Netti
amministrazione Isabella Brogi
collaborazione amministrativa e segreteria Giulia Bigazzi

con gli attori della Compagnia della Fortezza Aniello Arena, Enrico Benetti, Abderrahim El BoustaniFrancesco Felici, Alban Filipi, Gianluca Matera, Massimiliano Mazzoni, Rosario Saiello, Giuseppe Venuto
e con Tiziana Colagrossi, Francesca Tisano, Roberto Raspollini, David Pierella
e la partecipazione dei giovanissimi Amelia Brunetti, Gregorio Mariottini, Andrea Taddeus Punzo de Felice
voce Anna Grazia Benassai
trombone Fabiano Fiorenzani
musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori
con la partecipazione straordinaria del contraltista Maurizio Rippa

VolterraTeatro – Carte Blanche Centro Nazionale Teatro e Carcere / Teatro Metastasio di Prato Stabile della Toscana / Comune di Volterra / Regione Toscana / Provincia di Pisa / Comune di Pomarance / Comune di Montecatini V.C. / Comune di Castelnuovo / Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Ministero della Giustizia- Casa di Reclusione di Volterra / Azienda USL 5 di Pisa / Società della Salute dell’Alta Val di Cecina / Cassa di Risparmio di Volterra s.p.a. / Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra

Romeo
Basta, basta, Mercuzio! Tu parli di niente.

Mercuzio
Giusto, giusto io parlo dei sogni…
che sono figli di una mente vagabonda
pieni soltanto di vana fantasia,
che ha meno sostanza dell’aria
ed è più incostante del vento
che ora corteggia le gelide gole del nord
e poi furibondo fugge lontano
tornando al sud in cerca di calore.

È in questo preciso istante che muore Mercuzio. Tebaldo in seguito affonderà la spada nel corpo di un uomo, ormai svuotato del suo valore più grande: la capacità di sognare.

La Leggerezza! La Leggerezza! La Leggerezza pensosa! Urla gioioso Mercuzio ferito a morte per le strade della bella Verona.
Nella morte di Mercuzio c’è la morte di un mondo, di una parte fondante e fondamentale senza la quale l’uomo scivola inevitabilmente verso la tragedia.
Gli artisti, i poeti, gli intellettuali, possono essere schiacciati, sacrificati come sotto un qualsiasi totalitarismo, anche in tempo di democrazia, e quest’ultima sa essere poco tenera alla stessa identica maniera.
E a nulla serve l’illusione del potersi esprimere liberamente, quando sono tagliati e abbattuti “culturalmente” tutti i ponti verso chi dovrebbe essere il destinatario ultimo e fruitore della libertà che solo la cultura può dare.
Cambiano i tempi, le modalità, le stagioni politiche, ma non cambia il rapporto di sudditanza e marginalizzazione che da sempre il potere instaura, con i “suoi” uomini di cultura non allineati, l’utilizzo spregiudicato e anestetizzante che di essi ne vorrebbe fare chi detiene i cordoni della borsa.
Sono talmente tanti, troppi, gli esempi di artisti che testimoniano questa durissima storia della vita nell’arte, che di ciò, ormai, si è fatta regola disinvolta e abitudine.
Nelle “Lezioni Americane” Calvino tratta, tra gli altri, il tema della Leggerezza di Mercuzio e questa stessa qualità straordinaria la riscontra in altri personaggi e autori come Perseo che gli capita di vivere in un mondo di mostri, taglia la testa alla Medusa e vola con i sandali alati, elementi sottilissimi contrapposti da Montale a Lucifero dalle ali di bitume che cala sulle capitali d’Occidente, Milan Kundera con L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere, il De rerum natura di Lucrezio, le Metamorfosi di Ovidio, il poeta Cavalcanti, Paul Valery, Emily Dickinson, Henry James, Don Quijote che infilza con la lancia una pala del mulino e viene trasportato in aria…
Personaggi, solo personaggi frutto di una fantasia, per alcuni.

Armando Punzo

> Il blog di Mercuzio non vuole morire
> Tutte le foto di Mercuzio non vuole morire

fattiditeatro traghetta dall’utopia del Mercuzio volterrano alla fine dell’ovest secondo SHO®T THEATRE (dal 5 al 22 settembre a Roma)

L’estate di fattiditeatro (in vacanza dal tradizionale appuntamento settimanale con l’Invito A Teatro) è giunta all’intervallo fra il primo e il secondo tempo. In luglio il blog è stato infatti media partner del progetto Mercuzio non vuole morire/VolterraTeatro 2012 (qui sotto due video dell’evento finale) a cura di Carte Blanche e con la direzione artistica di Armando Punzo (per avere un’idea di quello che è stato consulta il blog creato per l’occasione e la pagina Flickr con oltre 3000 scatti). Un’esperienza intensa, sconvolgente, emotivamente totalizzante in cui un festival storico è stato ridisegnato verso la partecipazione attiva dei cittadini e degli innamorati del teatro (oltre che degli addetti ai lavori).

Tra poche settimane, fattiditeatro anticipa l’inizio delle stagioni teatrali e attiva una seconda media partnership con il festival romano SHO®T THEATRE, giunto alla settima edizione “WEST END” (guarda il programma su issuu, seguici su Twitter e su facebook) con 40 novità del panorama internazionale.

Nell’attesa del programma completo, le prime notizie che mi preme sottolineare (oltre alle date e i luoghi: 5-8 settembre @ Teatro India, 11-15 @ La Pelanda e 22 @ Teatro Argentina) sono il workshop condotto dall’eclettico artista e performer Franko B. (dal 3 al 7 settembre) e la campagna Soppalco per ospitare gli artisti e avere biglietti gratis per gli spettacoli.

SHO®T THEATRE è un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi cercando di offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad alcuni percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.

Manifestazione di idee, di modalità, di temi, di strategie, il festival è a cura di AREA06. 10 giorni di programmazione in cui SHO®T THEATRE, modulando gli spazi a seconda delle creazioni, sperimentando filoni artistici, disegna un percorso di visione in modo che il Teatro India e La Pelanda diventino luogo di incontro, ricerca e dialogo ospitando spettacoli di teatro e danza, eventi performativi e musicali. Inoltre in questa edizione SHO®T THEATRE sarà ospitato anche nella sede del Teatro Argentina (22 settembre) con la dimostrazione del lavoro diretto dal regista e scrittore argentino Rafael Spregelburd, maestro dell’edizione Ecole des Maîtres 2012.

In coproduzione con l’Instituto Cervantes de Roma e con il sostegno dell’Institut Ramon Llull di Barcellona, il festival presenta la seconda edizione del progetto IBERSCENE – sguardi sulla creazione contemporanea nell’area iberica nel quale sono state coinvolte Juan Dominguez/Los torreznos o Kamikaze producciones con La función por hacer che nel 2011 ha vinto 7 premi Max, il massimo riconoscimento per il teatro in Spagna e due compagnie rappresentative della effervescente scena catalana: Sonia Gómez e Jorge Dutor/Guillem Mont de Palol.

Con il sostegno di Ambasciata di Portogallo, Instituto Camoes, Fundacao Calouste Gulbenkian, Short Theatre stringe una collaborazione con il progetto PALCO OVEST per la promozione della scena contemporanea portoghese in Italia. Gli artisti scelti per questa edizione sono i coreografi Luis Guerra e Tânia Carvalho e il regista Miguel Loureiro.

In collaborazione con l’Institut français e la Fondazione Nuovi Mecenati, e in rete con Finestate festival, SHO®T THEATRE presenta un focus relativo ad alcune compagnie francesi che si muovono tra i generi teatrali con delle proposte artistiche ibride per la prima edizione del progetto TRANSARTE. Nel programma: Joris Lacoste, Jonathan Capdevielle, Vivarium Studio/Philippe Quesne.

Dal 2010 AREA06 è partner di IYMT – International Young Makers in Transit, progetto europeo nell’ambito del programma Educazione e Cultura, un network di festival europei di teatro e danza che si propone di sostenere il lavoro di giovani artisti.

A Volterra Mercuzio non vuole morire: tutta la città in piazza promuove se stessa (primi appuntamenti il 4 e 5 maggio, hashtag: #mercuziononvuolemorire)

Il progetto Mercuzio non vuole morire, ideato da Armando Punzo e organizzato dall’Associazione Carte Blanche, partito con lo spettacolo in carcere durante l’edizione 2011 di VolterraTeatro, si espande sempre di più a macchia d’olio, trovando il consenso trasversale e la collaborazione partecipata di artisti, teatri, associazioni, rioni e contrade storiche, commercianti, gruppi, scuole di ogni ordine e grado, singoli cittadini, bambini, giovani, adulti e anziani. Il progetto è fortemente condiviso e partecipato dalle Amministrazioni Comunali che, in un momento di generalizzate difficoltà economiche, lanciano attraverso questo evento un chiaro messaggio: sostenere un’attività culturale significa credere nel valore fondante che la cultura, nel suo significato antropologicamente più variegato, rappresenta per un popolo; significa voler trasmettere di generazione in generazione un bagaglio di conoscenze ritenute fondamentali per muoversi verso nuovi traguardi e quindi voler guardare al futuro.

Mercuzio non vuole morire nel Carcere di Volterra, luglio 2011

MERCUZIO NON VUOLE MORIRE porterà alla creazione di un grande evento previsto per la fine di luglio per il Festival VolterraTeatro e che vuole trasformare i comuni di Volterra, Pomarance, Castelnuovo V.C e Montecatini V.C. in un unico grande, immaginario, onirico spettacolo en plein air, in cui i protagonisti di una rivisitazione speciale del dramma shakespeariano Romeo e Giulietta, saranno i cittadini stessi e anche il pubblico, il quale potrà essere coinvolto in alcune azioni teatrali di massa. Luoghi storici, case, musei, terrazze, chiostri, teatri, stradine e piazze saranno la naturale, realistica e suggestiva scenografia di questo spettacolo di massa, unico nel suo genere, tanto che anche il Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera si sta attivando in tutte le direzioni per promuoverlo come evento del territorio per l’estate 2012. Un percorso lungo, intenso e pieno di stimoli creativi che sarà anche l’oggetto della sceneggiatura di un film, a cui stanno già lavorando autori ed esperti del settore.

Mercuzio non vuole morire nel Carcere di Volterra, luglio 2011

Per promuovere il progetto si è pensato di allestire nella piazza principale di ogni comune un grande set fotografico per la realizzazione di una storica foto di gruppo alla quale parteciperanno tutti, ma proprio tutti, i Mercuzi che hanno aderito al progetto, ognuno protagonista in prima linea dell’immagine che lo rappresenta e testimonial in prima persona del messaggio che porta il suo operato e accanto ad essi anche tutti i singoli cittadini che vorranno partecipare. I protagonisti dello spettacolo, i cittadini, gli “spett-attori” Mercuzi, scendono in piazza per mandare un messaggio forte e determinato: QUI DA NOI MERCUZIO NON VUOLE MORIRE VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER PARTECIPARE DA “SPETT-ATTORI” AL NOSTRO EVENTO! Un primo grande raduno dei Mercuzi in ciascun comune del Festival, quindi, per la creazione della foto da lanciare sulla stampa come immagine rappresentativa del progetto. La realizzazione della foto di massa, che sarà effettuata da un team di professionisti, sarà seguita anche da stampa locale e nazionale e da vari gruppi attivi nella diffusione in tempo reale sul web, e altri social network come Twitter e Facebook.

Mercuzio non vuole morire nel Carcere di Volterra, luglio 2011

Gli appuntamenti per il SET FOTOGRAFICO fissati per ora sono i seguenti:
Pomarance – 4 maggio ore 16, Piazza De Larderel
Volterra – 5 maggio ore 11, Piazza dei Priori
Gli appuntamenti a Castelnuovo V.C. e Montecatini V.C. saranno fissati a breve.
In caso di maltempo la variazione di data sarà comunicata attraverso i mezzi stampa.

MERCUZIO LANCIA IN QUEST’OCCASIONE ANCHE UN CONCORSO DI IDEE CREATIVE : RACCONTA IL TUO MERCUZIO
Si invitano fotografi e videomaker professionisti o anche solo amatori, artisti visivi, scrittori, poeti e semplici cittadini a essere presenti per documentare e raccontare con foto, video, immagini, disegni, racconti, versi e quant’altro quest’evento. Per la partecipazione a RACCONTA IL TUO MERCUZIO si richiede soltanto la registrazione presso Carte Blanche mettendo ben in evidenza i propri dati personali con recapito telefonico, mail e tipologia di documentazione (foto, video etc) e indicando la volontà a mettere a disposizione i materiali prodotti per i futuri sviluppi del progetto che prevedono anche una grande mostra, un film e pubblicazioni varie.

info: Associazione Carte Blanche – tel.0588.80392 – info@volterrateatro.itConsorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera – tel. 0588.87257 – info@volterratur.it.

Mackie Messer #8 > su Urban Experience a Roma, La giornata della partenza a Bologna, #comunicateatro a Prato

Rieccoci, non puntuali come ogni settimana!

Urban Experience. La scorsa settimana ho preso parte a 2 wakshow organizzati da Urban Experience di Carlo Infante: il primo nell’ex manicomio del Santa Maria della Pietà durante Entrare fuori, un appuntamento di 3 giorni sul rapporto fra memoria, reti e territorio. Il secondo a mezzanotte nel Serpentone di Corviale. Il walkshow è un’azione performativa molto semplice e interessante. Ha lo stesso procedimento delle visite radioguidate dai giapponesi con tanto di guida in giro per Roma, ma le finalità e le modalità sono sociologiche, culturali, interattive. Armati di cuffie abbiamo passeggiato in questi due spazi magnifici e non convenzionali radioguidati dalla guida Carlo Infante e dai suoi ospiti. Osservando ciò che ci capitava intorno avevamo numerosi input dai discorsi che ascoltavamo. Cibo e vino non sono mancati, ma il lato più interessante è certamente l’appropriazione (o la riappropriazione) dello spazio pubblico attraverso il corpo che cammina, utilizzando le nuove tecnologie (mob tag, radio, proiettori manuali, tablet). “Scrivere storie nelle geografie”, lo chiamano quelli di Urban Experience. Una performance completa dove viene abbattuto il muro tra performer e spettatore e l’unica quarta parete che esiste è quella del tag cloud di Twitter. Meglio del teatro, insomma. Il culmine di Entrare fuori al Santa Maria della Pietà è stato il Talk-Lab su “Performing Media per la cultura dell’innovazione” all’interno dello straordinario Museo della Mente progettato da Studio Azzurro: una serie di riflessioni e testimonianze sulle infinite connessioni tra memoria, reti e territorio.

> I miei tweet per #entrarefuori: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8

La Tagcloud di #entrarefuori

Alcune foto da Portobeseno

Walkshow a Corviale

Mercuzio a Bologna. Giovedì 26 gennaio (h 17.00) presso i Laboratori DMS (v. Azzo Gardino 65/a) si terrà LA GIORNATA DELLA PARTENZA, evento teatrale di massa per il progetto Mercuzio non vuole morire. L’invito è “Porta con te una valigia piena di quello che non ami e che vuoi lasciarti alle spalle. Tu ci sei? Fai passaparola!”. ‎La giornata della partenza sarà l’esito della tappa di Bologna del progetto portato avanti dal regista Armando Punzo e dalla Compagnia della Fortezza di Volterra. Una scena presentata come bozzetto a VolterraTeatro 2011, una scena in cui un solo personaggio avanza portando con sé una valigia in mano e una lacrima versata per qualcosa che di questo mondo che non amava chiusa nel suo interno. Parte per andare via da qualcosa che gli ha procurato dolore, da cui allontanarsi. La sfida lanciata con gli studenti del DAMS che partecipano a questo workshop organizzato dal CIMES Centro di musica e spettacolo è quella di radunare tante persone con una valigia piena delle lacrime che si portano dietro. E poi provare ad allontanarsi per raggiungere insieme una città ideale. Lasciare la pesantezza del nostro quotidiano per avvicinarsi alla “leggerezza pensosa” dell’essere, parafrasando Italo Calvino. L’utopia a cui, malgrado tutto, si vuole credere è che possano esserci ancora tante persone che sostengono Mercuzio, il sognatore, lo spirito libero, l’ultimo poeta. E un donchisciottiano che si rispetti cosa fa? Pensa a un “partito del nulla”, di un nulla che richiama sogni e possibilità. L’azione di giovedì sarà una scena teatrale di massa in cui coinvolgere tutti coloro che non si arrendono, vogliono prendere in mano la propria vita e provare a cambiarla. Siete tutti invitati a partecipare portando con voi una valigia piena di cose che non amate e che volete lasciarvi alle spalle.

Mercuzio non vuole morire – photo: Simone Pacini

#comunicateatro. Concludo con il progetto che mi sta più a cuore in questo momento: grazie al Teatro Metastasio Stabile della Toscana condurrò l’11 e il 12 febbraio un workshop di comunicazione dal titolo #comunicateatro > Un teatro da comunicare. Il corso è rivolto ad artisti che vogliono promuovere se stessi e le loro attività in prima persona, a dipendenti dei teatri che vogliono aggiornarsi sulle novità della rete e non solo, a professionisti dello spettacolo per ampliare le loro relazioni e per praticare azioni comuni, a studenti universitari che vogliono confrontarsi con il mondo della comunicazione teatrale fra il ludico e il professionale, a giovani organizzatori che vogliono compiere un decisivo salto verso le nuove forme di comunicazione low budget. Durante il workshop, ci sarà una fase “frontale” con l’ausilio di slide, faremo esercitazioni pratiche, utilizzeremo Twitter in modo massiccio (se ci va!) per i nostri brainstorming e per l’apertura verso l’esterno, andremo a teatro insieme, faremo cultural networking. Per maggiori informazioni e iscrizioni potete consultare la pagina dedicata sul sito del Met.

L’evento su Facebook

> #comunicateatro su fattiditeatro

Saluti
sp

Preludio sulla soglia

Ascoltare. Questa la prima azione richiesta agli spettatori che anche oggi, numerosi, sono arrivati per assistere ai diversi spettacoli teatrali che, quest’anno, durante il Volterrateatro 2011, per una felice intuizione del suo direttore artistico, Armando Punzo, si svolgono tutti all’interno del carcere. Dall’alto delle mura dell’imponente fortezza medicea, secolare luogo di reclusione, generalmente immobile e silenzioso, un fantasma che incombe sulla città, si diffonde nell’aria il potente richiamo di percussioni; i musicisti del gruppo Quartiere Tamburi suonano con energia i loro strumenti, rendono acusticamente presente, viva, l’esistenza come organismo pulsante nel tessuto civile ed architettonico della città di quello che nell’immaginario comune è il luogo della rimozione per eccellenza: il carcere. È questo uno dei primi “buchi nella realtà” – citazione di Deleuze cara a Punzo – che si apriranno davanti agli occhi degli spettatori durante queste giornate, l’ evidente trasformazione, non solo simbolica, ma concreta, dell’asfissiante realtà carceraria, in luogo capace di produrre e trasmettere cultura. Gli spettatori, chiamati a raccolta dal potente richiamo sonoro, cominciano a radunarsi davanti al portone d’ingresso del carcere. I musicisti si affacciano dall’alto delle mura, battono ritmicamente le loro bacchette, si sottraggono nuovamente alla vista e ricominciano a suonare in un ripetuto gioco fortemente coinvolgente. I corpi non possono fare a meno di muoversi; anche i più timidi, magari in modo impercettibile, si lasciano prendere dalla musica. Sguardi verso l’alto, sorpresi, curiosi, divertiti. Applausi. E poi, improvviso, il silenzio. Un gruppo di bambini vestiti di bianco si fa spazio tra il pubblico. Tre bimbe in fila, una accanto all’altra, si dispongono alla fine della rampa d’accesso al carcere, poco prima del portone d’ingresso, pronte per danzare; dietro di loro, due giovanissime musiciste, una al violino e l’altra al sax, si inseriscono nella melodia suonata al pianoforte da un loro coetaneo che, assorto e concentrato sul suo strumento, ricorda il malinconico Schroeder delle strisce di Schultz. Comincia la danza, movenze stilizzate, lievi: le mani sfiorano gli occhi, il cuore, braccia tese verso il pubblico, verso l’alto, in un gesto delicato di offerta, di condivisione.
Candore d’infanzia e di corpi ancora acerbi, cromaticamente interrotto solo dal velluto rosso della piccola panca su cui è seduto il giovane pianista e da un gruppo di palloncini colorati legati alla spalliera della sedia che serve da supporto per il pianino.
Una scena privata di qualsiasi connotazione spazio-temporale, di elementi realistici o didattici che, proprio per questa sobrietà, consente agli spettatori di operare il distacco da sé necessario per entrare in quel “tempo della sospensione” che è il tempo dell’arte, l’unico in cui – così Punzo – “possono avvenire cose che normalmente non avvengono”. Spogliati delle ultime resistenze, lì sulla soglia, gli spettatori acquistano la “leggerezza pensosa” richiesta per compiere questo viaggio “oltre al limitar di Dite”, che non porterà nella fossa dei serpenti, nella dimora dei reietti, ma in un avvincente viaggio nelle infinite potenzialità e possibilità cui può aprirsi l’animo umano.

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Silenzioso, un uomo dal viso e dall’abito dipinti a scacchi bianchi e neri [photo: Paolo Pacini] che potrebbe essere uscito da un quadro surrealista esce dal portone del carcere e si aggira lentamente tra i giovani attori-ballerini. Si guarda intorno e con il grande orecchio bianco che tiene tra le mani cerca di captare i rumori della città: grida di gioia e di dolore, parole di scherno o di benevolenza, parole che uccidono o che danno la vita, astiosi borbottii o sapide conversazioni. L’uomo a scacchi chiama a sé i bambini, uno alla volta, e affida loro un compito, sussurrato nelle orecchie, quello di diffondere tra il pubblico, attraverso un passaparola, anch’esso discreto, impercettibile come un battito d’ali, il messaggio chiave del Festival: “Mercuzio non vuole morire”. La frase si spande velocemente tra la folla, mentre l’uomo a scacchi continua a tenere in ascolto il suo grande orecchio bianco. Lo stesso orecchio che, rientrato in carcere, più tardi ascolterà le voci della Compagnia della Fortezza, gli applausi entusiasti di detenuti e pubblico, seduti insieme, gli uni accanto agli altri, in una vicinanza per molti fino a quel momento del tutto impensabile; lo stesso orecchio che, alludendo a chi è chiuso nelle celle o è rimasto fuori, in città, oggi e nelle altre giornate del festival, non potrà fare a meno di ascoltare le voci, i suoni, i rumori che provengono da questa gigantesca fucina d’arte. Tutti, nel bene o nel male, dopo queste straordinarie giornate non potranno più rimanere indifferenti. Il passaparola è ormai inarrestabile: “Mercuzio non vuole morire!”.
 

Mariella Demichele
Volterra, 29 luglio 2011

Coniglio Bianco presenta Barnaba Ponchielli

Coniglio Bianco è un coniglio bipede di colore bianco con gli occhi azzurri. Coniglio Bianco ci conduce attraverso le porte del tempo ed ogni volta in una nuova dimensione, la corretta dimensione. Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Coniglio Bianco si ripropone, attraverso un tempo determinato, di condurre il suo pubblico fruitore verso nuove realtà artistiche. Seguire il coniglio bianco vuol dire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insignificanti. Come Alice appena addormentata si accorse di un coniglio in panciotto che correva con un orologio in mano e non si sorprese ma lo seguì incuriosita, così chiunque si incuriosisce alle stranezze può essere trasportato in un altro “paese delle meraviglie”. Coniglio Bianco è un progetto a cura di Matteo Gomez e Mara Lupia.

Coniglio biancoRegista vivo, regista morto e figura inquietante [photo: Barnaba Ponchielli]

Coniglio Bianco, al suo terzo appuntamento, è stato fotografato di nascosto…
Fautore delle foto piccanti: Barnaba Ponchielli.

 

BarnabaBarnaba Ponchielli [photo: Bea De Giacomo] ha incrociato per la prima volta il lavoro teatrale di Armando Punzo nel 2000, anno del laboratorio condotto da quest’ultimo alla Biennale di Venezia Teatro diretta da Giorgio Barberio Corsetti. Da lì e dallo spettacolo che ne seguì, Nihil-Nulla da Hamletmachine di Heiner Müller, Ponchielli ha iniziato un rapporto che lo ha portato a Volterra come consulente musicale e collaboratore artistico della Compagnia della Fortezza. In queste vesti ha preso parte agli spettacoli Opera da tre soldi (2002), I pescecani, ovvero cosa resta di Bertolt Brecht (2003), P.P.Pasolini ovvero Elogio al disimpegno (2004), Appunti per un Film (2005), Budini, capretti, capponi e grassi signori ovvero La Scuola dei Buffoni (2006) e Pinocchio – Lo Spettacolo della Ragione (2007). A questi spettacoli prodotti e rappresentati all’interno del Carcere di Volterra, in quella che è la più significativa esperienza nazionale di Teatro e Carcere, si aggiunge Il Vuoto ovvero cosa resta di Bertolt Brecht, progetto di coproduzione tra partner europei nato da un laboratorio internazionale e realizzato nel 2005.
L’ultimo spettacolo qui elencato in ordine cronologico diventa adesso la materia per la prima mostra personale di fotografie del poliedrico Barnaba (che, oltre che consulente musicale, è anche giornalista, dj, produttore discografico e musicista): una selezione di circa una dozzina di scatti realizzati durante le prove e le repliche del Pinocchio secondo Armando Punzo, tra le sbarre del Carcere di Volterra.
Questi scatti da un lato documentano l’anima curiosa dell’autore, che si aggirava per il cortile dell’ora d’aria del carcere con la sua inseparabile Pentax, dall’altro accentuano la natura metafisica dello spettacolo, un primo studio presentato in prima assoluta il 23 luglio 2007 durante il festival VolterraTeatro.
La componente metafisica dei bianco e nero e dei colori allucinati fanno della mostra un reportage teatrale innovativo e diverso dalle canoniche foto di scena fatte da professionisti. È un affresco fotografico che si manifesta come prodotto emotivo di chi sulla scena c’è stato per settimane (sotto il sole cocente!) fianco a fianco con gli attori e con il regista.
Grazie a un contrastato molto accentuato (magia della Pentax Optio s12 e di velati ritocchi in postproduzione) gli scatti entrano in simbiosi con questo teatro altamente evocativo, ponendo l’accento sulla sua essenza di opera visiva contemporanea che attinge dai secoli scorsi: dai conigli neri di David Lynch a quello bianco di Lewis Carroll, dagli uomini con ombrello che ricordano Jean-Michel Folon agli uomini-manichino che ricordano Giorgio De Chirico.
Il risultato finale è un ottimo esempio per mostrare gli infiniti rapporti possibili tra arte, teatro e fotografia.
Simone Pacini


Barnaba Ponchielli vive a Milano. È del 1973. Suo padre, Amilcare Ponchielli, è stato il primo photoeditor ad essere riconosciuto come tale. Bazzica con le immagini da quando è nato, quindi. Lavora come giornalista musicale, ma si occupa anche di arte e cinema. Ha collaborato con Zero, Roilling Stone, Jam, D, Sette, Vogue. Si occupa di teatro sia come critico (suoi contributi: Il Quaderno del Festival di Santarcangelo dal 1999 al 2002 e sporadicamente su Zero) che come collaboratore, dal 1999 al 2007, de La Compagnia della Fortezza. Fa il dj come Sangue Disken assieme a Carlo Pastore. Con questa sigla hanno pubblicato tre cd (Altro “Aspetto” del 2007, ed. lim. 100 copie; Minnie’s “L’Esercizio delle Distanze del 2009; Altro “Disco” del 2009, ed. lim. 500 copie,). L’attività fotografica è andata avanti di pari passo col resto ma si è amplificata allorchè in una notte brava trova per terra una Pentax Optio s6 e se ne innamora. Da li in poi si arriva a questa prima mostra personale.


Coniglio Bianco
aperitivo in musica per clubber acculturati
esposizione di fotografie di Barnaba Ponchielli
@ Younite Cafè – viale Bligny 42, Milano
14 novembre ore 19.00 – 23.00
http://milano.zero.eu/eventi/2009/11/14/coniglio-bianco/