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Archive for febbraio 2012

IAT 27feb – 4mar > Laura Marinoni e Vinicio Marchioni per Latella all’Argentina. Il primo Brecht di Luca Ronconi al Piccolo. Le struggenti maschere dei Familie Flöz a Firenze

#ROMA

28 mar @ T. Argentina > Antonio Latella è sicuramente uno dei registi più prolifici in circolazione, e raramente sbaglia un colpo. Eccolo alla prova con Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, traduzione Masolino D’Amico. In scena, tra gli altri, Laura Marinoni e Vinicio Marchioni. Il testo è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh. [fino all’11mar]

Un tram che si chiama desiderio – photo: Brunella Giolivo

28 mar @ T. Trastevere > RITRATTO DI SIGNORA. IL TORMENTO DELLE FIGURE Omaggio ad Alda Merini di e con Elisa Pavolini. In scena le parole e le suggestioni di Alda Merini, incontrando virtualmente tanti personaggi che della sua vita hanno fatto parte. Uno spettacolo che è un pacchetto emotivo, che oltre essere visto va soprattutto ascoltato. “I miei amori cominciano nei tempi futuri. I veri amori sono dei sogni, sono delle invenzioni, sono dei parametri di poesia. Se questo o quell’altro uomo siano veramente esistiti, se abbiano toccato la mia carne, questo è un fenomeno secondario” (AM). [fino al 4]

29 mer @ T. Cometa Off > Nell’ambito di LET va in scena UOMINI O MARIONETTE da Heinrich von Kleist con Duccio Camerini. Il leggendario testo di von Kleist è il punto di partenza per una riflessione sul peso e la sua assenza, sul rapporto tra l’uomo e i silenzi di Dio, tra i segreti dell’inanimato e le infinite domande con cui ogni uomo condisce la sua vita. Che cos’è la marionetta? Un manufatto dell’uomo o un imbarazzante specchio? [fino al 2mar]

1 gio @ T. di Documenti > PER TROPPA VITA CHE HO NEL SANGUE. LA BREVE VITA E LA GRANDE POESIA DI ANTONIA POZZI, drammaturgia e regia di Anna Ceravolo, scene, costumi e allestimento di Carla Ceravolo. Antonia Pozzi nasce il 13 febbraio 1912, e muore suicida, a soli 26 anni, il 3 dicembre 1938. In un avvolgente scenario di immagini attinte dalla vita e dai luoghi di Antonia Pozzi, si snoda una partitura di prosa, poesia, musica e sonorità alla scoperta di una delle voci piú fulgide della nostra poesia. Nel centenario della nascita, uno spettacolo dedicato a una grande poetessa, a una giovane donna che non poteva rinunciare a sé stessa. [fino al 18]

4 dom @ RDC > Valerio Malorni presenta LA SCOPERTA DELL’AMERICA nella versione – solo, patate e tigna. La Storia nulla lasciò a Colombo della sua scoperta, fuorché monumenti, dopo la sua morte. La Scoperta dell’America è un racconto affamato del fluire della vita, è una serenata all’uomo, per scoprire e custodire il mondo di ciascuno, è la denuncia del potere e della forza, della vanità, della conquista e del possesso. Cristoforo Colombo è un uomo che intende svelare, dietro l’orizzonte, un mondo nuovo verso cui continuare, caparbiamente, nonostante tutto, continuare a navigare. [fino al 5]

#MILANO

28 mar @ T. Elfo > Carlo Cecchi e due testi di drammaturgia contemporanea britannica: ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO? di Caryl Churchill e PRODOTTO di Mark Ravenhill. La prima è una commedia che tratta del rapporto fra “a country” e “a man”, secondo l’indicazione dell’autrice. “The country” è gli Stati Uniti; “the man” è, a mio parere, un uomo europeo; o, più precisamente – essendo lo spettacolo recitato in italiano – un italiano. “The country” ha il suo vicario teatrale che si chiama, non per nulla, Sam; l’altro si chiama Guy, ma penso che il nome non abbia molta importanza. In Prodotto di Mark Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende fare; cerca di trasmettere tutto il suo entusiasmo, sperando di conquistarla al suo film: senza la star, si intuisce, i produttori non cacceranno the money. [fino all’11 mar]

28 mar @ T. Grassi > Il primo Brecht non si scorda mai. Debutta Santa Giovanna dei macelliLuca Ronconi incontra per la prima volta il teatro di Bertolt Brecht e sceglie la storia di Giovanna Dark dei Cappelli Neri, ingenua e appassionata “eroina” dell’Esercito della Salvezza. “Santa Giovanna dei Macelli – spiega Ronconi – è un testo che mi ha incuriosito, per lo spirito caustico che Brecht vi manifesta e per la vena di cinismo che lo pervade”. Siamo a Chicago, durante la crisi del 1929. Il magnate della carne Pierpont Mauler vuole salvare i profitti a spese di operai, allevatori, concorrenti, azionisti, piccoli risparmiatori. Giovanna lotta contro di lui, ma finisce sfruttata da tutti: da Mauler che le si mostra fintamente amico, dall’organizzazione dei Cappelli Neri, che in apparenza difende gli oppressi ma si schiera con i potenti, dal sindacato che pesca nel torbido. Indomita, prosegue sino al martirio e finirà santificata dai suoi persecutori. “Brecht – dice Ronconi – è stato e rimane un grandissimo drammaturgo. Per Santa Giovanna immagino uno spettacolo compatto, denso, una considerazione sul testo brechtiano, una verifica del suo grado attuale di vitalità”. [fino al 5apr]

29 mer @ Spazio Tertulliano > CHICAGO SNAKES REUNION in Fino all’Ultimo Respiro / 30° ANNIVERSARIO DELLA FILARMONICA CLOWN. Tratto dalla Classica Pièce Teatrale di Bolek Polivka, con Valerio Bongiorno, Bano Ferrari, Piero Lenardon, Carlo Rossi. Regia di Bolek Polivka. Chicago Snakes è quasi una serata demenziale nella quale s’intrecciano motivi del circo, della farsa, della pantomima classica, perfino dell’avanspettacolo. Il titolo è preso dal nome di un immaginario complessino rock affacendato tra i massicci decibel di un normale concerto: il batterista di colore, i due chitarristi che sfoggiano un tipico punk look, il tastiera abbigliato come un nuovo dandy. La musica rimastica le aggressività dei Rolling Stones tra gli stereotipi del classico rock americano. Tutto andrebbe bene, se il dito della sfortuna non si mettesse ad armeggiare tra la attrezzature facendo saltare il playback. [fino al 4mar]

#TOSCANA

1 gio @ T. Metastasio di Prato > AMORE E CARNE con PIPPO DELBONO e ALEXANDER BALANESCU. “Questo concerto è il mio incontro con il violino. Il violino che suonava mio padre alla sera quando tornava da lavorare. Il violino che un giorno ha venduto. Il violino che non ho sentito più suonare. Il violino che appartiene ad un presunto legame familiare che tengo con Nicolò Paganini. Il violinista del demonio. Quando ho ascoltato Alexander Balanescu suonare il violino ho sentito in lui quelle note che uscivano come urli dell’anima. Ho risentito quelle note che non mi facevano dormire la notte da piccolo. E ho sentito in lui il canto di altre vite, di esili, di fierezze di un popolo, il canto di una terra bella e amara: la Romania. La voce e il violino si sono avvicinate mischiandosi con le parole di Pasolini, di Rimbaud, di Whitman, di Eliot, per cercare di trovare quei fili segreti, magici forse, che uniscono le persone, le storie, al di là delle differenze, al di là delle nazioni, della lingua, al di là dell’essere ancora qui vivi, al di là dell’essere già partiti” (PD).

2 ven @ La città del teatro di Cascina (PI) > BABILONIA TEATRI + MATTEO LATINO = GENERAZIONE SCENARIO. Babilonia Teatri in THE END di Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù. La morte viene occultata, nascosta. La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. Matteo Latino presenta I N F A C T O R Y: “Quando le teste arrivano – tagliamo le corna. Dopo aver tagliato le corna – buttiamo le teste sul fuoco. Quando tutti i peli si sono bruciati – togliamo le teste dal fuoco. E le puliamo. E insegniamo loro a camminare.” [fino al 3]

2 ven @ T. Studio di Scandicci (FI) > Fanny & Alexander in DISCORSO ALLA NAZIONE, ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani. Con Marco Cavalcoli. “Secondo l’agenzia di stampa ufficiale il Presidente si rivolgerà alla Nazione nei giorni 2 e 3 marzo, alle ore 21. Non è certo la prima volta, nella Storia, che un Presidente parla a un Paese. Ecco. Il Presidente parlerà. Cosa c’è di strano? Che accadrà? Chi saprà riconoscer la sua voce capirà.” Discorso Alla Nazione fa parte di un nuovo progetto di Fanny & Alexander sulle forme del Discorso, che comprende sei spettacoli-monologhi nei prossimi 3 anni. E’ una tappa intermedia tra Alla Nazione, radiodramma andato in onda su Rai Radio3 il 26 novembre 2011 e Discorso Grigio che debutterà a maggio 2012. [fino al 3]

2 ven @ T. Verdi di Firenze > INFINITA, un’opera di FAMILIE FLÖZ. Uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. “Questo è un pezzo teatrale riempito di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e musica coinvolgente”. Lo spettacolo è un mosaico dei grandi piccoli momenti della vita. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, del sesso, della morte e tutto ciò che è universalmente comico. [fino al 4]

2 ven @ Teatro di Rifredi (FI) > Stasera ovulo di Carlotta Clerici, regia di Virginia Martini, con Antonella Questa. Una donna moderna, felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica del ventunesimo secolo… poi un giorno scatta l’orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità. Una tematica che l’odierno stile di vita, rende più che mai attuale. [fino al 4]

2 ven @ T. Fabbricone di Prato > DOPO LA BATTAGLIA, uno spettacolo di PIPPO DELBONO con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella. Delbono nella sua nuova creazione si apre a una composizione strumentale che sfocia in flusso continuo, trapassa lo spazio, per traghettare verso la poesia del divenire. Mescola la pulsazione ritmica della danza con la musica le parole e i versi lirici, per trasfigurare il dolore del presente in fede nel futuro, in armistizio per chi ha il coraggio di guardare cosa succede ‘Dopo la battaglia’. I componenti storici della Compagnia Delbono, irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove per salvarsi, bisogna naufragare. Accompagna questo viaggio una presenza nuova, quella della danzatrice Marigia Maggipinto già storica componente della compagnia di Pina Bausch. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi compagni di scena, in uno spazio-mente grigio, che diventa crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi. Riecheggiano in un rito laico e sacrale le parole tratte da testi di Antonin Artaud, Franz Kafka, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Walth Whitman,Rainer Maria Rilke, Alejandra Pizarnik. Le note di Verdi, Elis Regina, Irene Jacob, Paganini, Maria Salgado. [fino al 4, ma già il 28 a Cascina]

3 sab @ T. Bucci di Arezzo > 11a stagione per il Brecht della Compagnia della FortezzaSing Sing Cabaret – Scene da i Pescecani, spettacolo concerto con Ceramiche Lineari, Marco Bagnai (chitarra e voce), Antonio Chierici (basso, cori e synth) e Marzio Del Testa (batteria, percussioni e loops). Regia di Armando Punzo, con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza e e con Stefano Cenci e Pascale Piscina.

La Fondazione Teatro della Pergola, da febbraio, offre online la rassegna stampa quotidiana nazionale del teatro e dello spettacolo dal vivo.

Una grande notizia per chi si occupa di comunicazione in ambito teatrale, se funziona bene sarà ripristinato il mitico servizio dell’ETI.

La Fondazione Teatro della Pergola prosegue la sua attività e consolida il suo progetto di rilancio, reso possibile dalla sinergia pubblico-privato del Comune di Firenze e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, affiancando alla stagione di prosa la valorizzazione di alcune funzioni di servizio pubblico.

Da febbraio è attiva sul sito della Fondazione del Teatro della Pergola la rassegna stampa quotidiana online del teatro italiano. Un’opportunità e un servizio rivolto a tutti gli addetti ai lavori, alle compagnie, al pubblico e agli appassionati per seguire giorno dopo giorno tutte le notizie teatrali e di spettacolo dal vivo.

La selezione della rassegna stampa, risultato di un monitoraggio ragionato e specializzato su una combinazione di chiavi di ricerca, è effettuata dalla società Telpress e sarà disponibile tutti i giorni dopo le 9.30 circa. Oltre cento testate quotidiane e periodiche indicizzate, le principali notizie di cultura e spettacoli, la cronaca teatrale italiana saranno disponibili per la consultazione e l’archivio in formato pdf e testo. Un patrimonio di notizie che comporranno la cronaca e la storia dello spettacolo italiano nel suo farsi, con i debutti, le interviste, le recensioni, la politica culturale ed i suoi riflessi nelle attività di spettacolo.

Il focus parte dal Teatro della Pergola per allargarsi alla Toscana e all’intero panorama nazionale con il monitoraggio di tutti i quotidiani e delle cronache locali dalle testate nazionali principali delle grandi città Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Napoli, di testate di settore, dei magazine settimanali nazionali e di quelli allegati ai quotidiani.

La rassegna elabora una selezione di articoli sulla base di parole chiave e li organizza in una schermata che comprende le varie categorie di interesse all’interno delle quali è possibile creare percorsi personalizzati, effettuare ricerche tematiche o cronologiche, salvare, stampare o condividere i risultati. La rassegna è attivabile sulle più diffuse piattaforme Mac, Linux o Windows, su palmari notebook, cellulari e smartphone e consente la consultazione sia da postazioni fisse, pc deskptop sia da utenza mobile: portatili, tablet, cellulari, Blackberry, smartphone, IPad e IPhone.

Il nuovo servizio è attivo fin da oggi liberamente e gratuitamente a questo link, successivamente l’accesso sarà subordinato alla registrazione dell’utente.

 

Mackie Messer #9 ovvero appunti sull’opera non proprio da tre soldi di De Fusco

Povera rubrica abbandonata! Per rianimarla sono andato a vedere L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht con la regia di Luca De Fusco, attualmente direttore del Napoli Teatro Festival e del Teatro Stabile di Napoli. Ovviamente lo spettacolo è prodotto dalle due fondazioni: “prendi i soldi e dirigi”, non fa una grinza. Questo doppio incarico aveva sollevato una valanga di polemiche ai tempi. Io – sorvolando il caso specifico – potrei anche essere d’accordo: si risparmia uno stipendio.
Ma in realtà non volevo parlare di questo, anche se il “direttorissimo” ne avrebbe combinata un’altra: si sarebbe auto-nominato anche direttore del fantomatico Forum delle Culture partenopeo e proporrebbe gli “scambietti” invitando gli spettacoli e chiedendo in cambio di “valutare” il suo (L’opera da tre soldi, appunto). Un genio, non c’è che dire.

Interessante è notare come tutto un certo teatro si sia indignato, ma dai: tanto gli scambietti li fate anche voi, o no? Anche i poveracci fanno degli scambietti da morti di fame. Dato che girano molti meno soldi non se ne accorge nessuno. Tutti fanno gli scambietti, sennò che Italia sarebbe? L’unico modo per girare è convincere il tuo Comune a organizzare una minirassegna di merda per fare gli scambietti. Comunque probabilmente nessuno di questi indignados ha visto lo spettacolo, la nuova scena critica non è andata. Lo zoccolo duro è contro De Fusco. Io sono andato a vederlo. E ho pure pagato!

Quindi, riassumendo: NTFI e Mercadante + collaborazione con il Teatro San Carlo. E gli altri a Napoli che fanno? Si girano i pollici. Ma la più geniale è questa: “progetto cofinanziato dall’Unione Europea”. Ma perchè? Qualcuno me lo spiega? Cosa c’è di europeo in un Brecht recitato e cantato in italiano (e tradotto male se posso azzardare un commento)?

Con tutte queste domande che non avranno risposta sono andato a vedere lo spettacolo. Prime impressioni e altre domande: pare che lo spettacolo sia costato 700mila euro (per L’Opera “da tre soldi”, altra idea geniale sopratutto in questo periodo di crisi e sobrietà). Ma dove li hanno spesi? La scenografia è un po’ complessa ma nemmeno tanto. Le luci neanche. Allora uno spettacolo di Robert Lepage o di Bob Wilson quanto dovrebbe costare?
Lo spettacolo scorre liscio, a tratti è anche godibile. Piatto dall’inizio alla fine, ma se – come me – si subisce una certa fascinazione per il testo va bene. Massimo Ranieri (che interpreta Mackie Messer) regge bene la difficile parte sia nella voce che mostrando una notevole elasticità fisica. Lina Sastri invece è impresentabile, sembrava che passasse di lì per caso. Addirittura svogliata secondo me, cosa che non capita spesso di vedere in scena. Le migliori sono sicuramente Gaia Aprea (che interpreta Polly Peachum) e Margherita Di Rauso (Celia Peachum). La prima sexy e grintosa, la seconda ironica e “espressionista”. Anche Luigi Tabita, nel ruolo di Jacob, emerge nella mischia degli scagnozzi di Mackie Messer con un personaggio originale e ben costruito.

Uno spettacolo abbastanza scontato, De Fusco rinuncia a ogni aspetto “didattico” del teatro brechtiano e non si avvale di una messa in scena espressionista, se non per il personaggio di Celia. Ma dovevo vederlo, perchè dopo la folgorazione per il rosso acceso di “quello che resta di Bertolt Brecht”, dalle notizie che ho solo due Opere sono state rappresentate in Italia: quella di Carriglio per lo Stabile di Palermo e quella di Bob Wilson a Spoleto. Perchè ci vuole l’orchestra e una ventina di attori. Un’ultima polemica, sul pubblico del Teatro Olimpico: annoiato, distratto, quelli che vanno a teatro perchè fa “status”. Un pubblico “da prima Repubblica” oserei dire. Certo la programmazione non aiuta: dalla magia a Lillo & Greg, da Brecht alla danza classica. Un’accozzaglia di roba messa lì senza nessuna linea artistica. Un pubblico che di Brecht non gliene può fregar di meno, e con questi benedetti 700mila euro si potevano fare diverse edizioni dei festival che frequento io, pieni di spettacoli intensi e vibranti.

La lampadina galleggiante di Woody Allen con Mariangela D’Abbraccio

La scena si apre con una luce azzurra che fluttua nel buio, la “lampadina galleggiante” del titolo. Mariangela D’Abbraccio in scena al Quirino per interpretare questa commedia di Woody Allen: “un dramma comico” che unisce al consueto umorismo toni più intimistici e malinconici.

“La lampadina galleggiante” è il titolo di una commedia di Woody Allen quasi sconosciuta in Italia, andata in scena al Teatro Quirino di Roma con la regia di Armando Pugliese.  La scenografia  di Andrea Taddei riproduce l’interno di un povero appartamento che si affaccia sul muro cieco dei palazzi di fronte. Siamo nel 1954 in una periferia squallida di New York dove si vive di espedienti e di sogni. Nello specifico, gli espedienti e i sogni di una famiglia ebrea piuttosto singolare. C’è il padre, che aspetta di svoltare vita vincendo alla lotteria e nel frattempo, costantemente in fuga dagli strozzini, si arrabatta come cameriere in un locale amoreggiando con una delle cameriere; c’è la madre che, messe da parte le ambizioni artistiche di quand’era ragazza, cerca di uscire dalla miseria tentando improbabili operazioni commerciali.

A completare questo strambo quadro familiare ci sono poi i due figli: il minore, adolescente irrequieto e insofferente, e il maggiore, Paul, afflitto da balbuzie, che riesce a placare la sua insicurezza solo esercitandosi nell’arte della magia. I suoi numeri, infatti, non sono pensati per il pubblico: sono il suo modo di tenere sotto controllo la realtà conferendo leggerezza e poesia al grigiore della vita quotidiana.

Tra i temi cari a Woody Allen e spesso presenti nei suoi lavori, oltre a quello della magia c’è anche quello delle relazioni familiari, descritte con tutto il loro carico di conflittualità. Emerge, tuttavia, la centralità del ruolo materno, fulcro della vita domestica, nel bene e nel male. La Enid interpretata da Mariangela D’Abbraccio, nella lettura del testo data dal regista, potrebbe benissimo essere scambiata per una mamma partenopea, che nel suo delirio di onnipotenza, per diritto acquisito con la gestazione e il parto, è convinta di essere l’unica in grado di conoscere a fondo i desideri e le aspirazioni dei propri figli. A sapere cosa è meglio per loro, cosa potrà renderli felici.

Il primo importante snodo narrativo è qui, nel tentativo di lanciare Paul nel mondo dello spettacolo, approfittando dell’imprevisto incontro con Jerry, un sedicente impresario a caccia di giovani talentuosi. L’esibizione del giovane mago, annichilito dalla pretesa della madre di condividere il suo fragile mondo di sogni, sarà un disastro. Eppure, durante la cena organizzata per l’occasione, la conversazione tra Enid e l’impresario, aiutata anche dall’alcool, porterà due solitudini a sfiorarsi, a rendere possibile per un attimo il pensiero di un nuovo amore e di una nuova vita. Il vestito buono e il filo di perle di Enid, messi solo per dovere di ospitalità, come le giacche imposte ai figli, diventano segno di una riscoperta femminilità, e volteggiano, lievi, nei passi di danza accennati con Jerry. Una femminilità nascosta, infagottata nelle pesanti giacche invernali o in abiti informi e di cui, guarda caso, solo lo svagato Paul sembra accorgersi, riferendo alla madre degli sguardi del vicino di casa. La magia diventa allora metafora dell’arte: non è fuga dalla realtà ma lente d’ingrandimento capace di scorgere in essa ciò che c’è di più vero.

Nella commedia ritroviamo il ritmo e il sottile umorismo tipico delle opere di Woody Allen ma anche l’ “espressione teatrale” – così Pugliese in conferenza stampa – “di una riflessione più drammatica e approfondita” evidente nel finale dolce-amaro, in cui la rassegnazione sembra prevalere su tutto.

Mariangela D'Abbraccio

Subentrata in tempi brevissimi a Giuliana De Sio, che si è ammalata alla vigilia delle repliche romane, Mariangela D’Abbraccio ha affrontato la sfida con grande personalità, mantenendo la promessa fatta in conferenza stampa, di andare in scena “con tutto il suo istinto”. Tuttavia, ci è sembrato che si debba ancora perfezionare la prima parte dello spettacolo, a tratti frenetica e troppo urlata; l’attrice offre il meglio di sé nei toni drammatici della seconda parte, quando riesce davvero a far entrare gli spettatori nelle pieghe dell’animo di Enid.

Forse è stata una scelta di regia quella di “caricare” il personaggio del padre – interpretato da Mimmo Mancini – per sottolinearne l’immaturità ma la sua esuberanza fisica e gestuale ci è sembrata eccessiva. Svampita quanto basta la cameriera Barbara Giordano, sornione e istrionico l’impresario Fulvio Balzarano; buoni i tempi e le capacità espressive del giovanissimo Luca Buccarello; brillante Emanuele Sgroi, in una parte piena d’insidie nella quale ha saputo muoversi con grazia e ironia e al quale, solo per la giovane età e l’inesperienza si possono perdonare l’eccessivo dimenarsi e salutare al momento dei ringraziamenti.

Mariella Demichele

IAT 20-26feb > Elio Germano viaggia al termine della notte al Palladium. Il Milano Clown Festival al via per la settima volta. Tornano i Giancattivi sulle scene toscane

#ROMA

21 mar @ T. Palladium > «È cominciata così. Io non avevo detto niente. Niente». Ecco l’inizio di Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline: un silenzio che s’infrange in un libro fluviale, cupo, iperbolico. E il silenzio della pagina scritta provano a romperlo Elio Germano e Teho Teardo con una lettura scenica in forma di concerto dedicata a uno dei romanzi più discussi e celebrati dell’intero Novecento. L’intento è di far vivere il testo attraverso la parola, ma soprattutto di ritrovare il suono che è alla radice del “Viaggio”: quella bizzarra lingua di Céline, che reinventa sulla pagina scritta il parlato con un incrocio sporco di espressioni gergali e raffinate, fatto di continue ellissi e salti temporali, e di un ritmo voluttuoso e zoppicante. [fino al 26]
>>> PROMOZIONE SPECIALE ROMAEUROPA/FATTIDITEATRO > i lettori del blog potranno assistere alle repliche del 22 e 23 febbraio (ore 20.30) con una fantastica promozione: biglietto a euro 13,00 (anzichè euro 20,00). Basta scrivere a promozione@romaeuropa.net o chiamare lo 06. 45553050 specificando di essere un “fattoditeatro”!

21 mar @ T. Due > Ho morto Petrolini! ovvero Che ci faccio io tra tante donnine?! di Gabriele Linari (da Petrolini), con Gabriele Linari, Alessandro Porcu, Jontom. Ettore Petrolini, infine, “morse”, “si defunse”. Era il 1936 e il mondo stava per cambiare. Nel 2012, quando tutti temevano di morirsi, Petrolini risorse per raccontare vita, opere e macchiette; raccontare Gastone, Giggi Er Bullo, Salamini; il successo a Roma e nel mondo; il Futurismo, la critica entusiasta e la malattia. Si risorse, Petrolini, per poche settimane. Io l’ho visto e l’ho “vestito” per riderne e piangerne con voi. Io sono diventato “quel” Petrolini per ucciderlo e farne nascere un altro. E allora ridere, ridere, ridere: ho morto Petrolini, non ci darà più fastidio con le sue cretinerie. Per un po’… [fino all’11mar]

22 mer @ T. Lo Spazio > Doppio legame di Maria Piera Regoli e Salvatore Zinna, regia di Federico Magnano San Lio. Scene di lotta di classe nel regno di cosa nostra: una testimonianza sorprendente costruita sui verbali del maxiprocesso alla mafia istruito nel 1986 da Giovanni Falcone. La storia tragicomica di Enzuccio, pentito privo di credibilità e uomo che non conta nulla; piccolo, diseredato, brutto, cattivo, che rappresenta la sua paradossale ricerca di giustizia e dignità in un mondo dove “essere qualcuno equivale a essere – alias vivere -, mentre essere nessuno equivale a non essere – alias scomparire”. [fino al 24]

24 ven @ Auditorium > Ultima settimana per Equilibrio: in scena l’enfant terrible della danza europea Dave St-Pierre con Un Peu De Tendresse Bordel De Merde! (spettacolo consigliato a un pubblico adulto) e il maestro butoh Ko Murobushi con Inter-mezzo in prima assoluta con una creazione originale per la Fondazione Musica per Roma. [fino al 26]

25 sab @ Centrale Preneste > EVENTO DUNCAN3.0 + AKR: SHOWROOM nell’ambito della rassegna Voci dal territorio. Benedetta Capanna in The Mathematics of resonant bodiesAKR in A BIT MORE THAN HUMAN, A BIT LESS THAN MACHINE (site specific).

Showroom

#MILANO

21 mar @ Tieffe Teatro > Torna E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con Maddalena Crippa. Insieme a Emanuela Giordano, che cura la regia dello spettacolo, Maddalena Crippa ha selezionato, aggiornandolo, un rigoroso percorso teatrale con riferimento al periodo 1994-1996, con la collaborazione di Sandro Luporini, mettendo in scena un Gaber riletto, ripensato, metabolizzato e proposto al femminile, grazie a un’interpretazione assolutamente inedita. Attraverso l’eredità gaberiana, la Crippa canta e racconta la propria idea del vivere, i suoi perchè, le sue paure, con fascino, ironia e potenza tutta femminile, in cui filtra l’apporto di un’attrice che ha al suo attivo un cospicuo repertorio canoro – per di più bilingue, italiano e tedesco – che va dallo Schönberg Kabarett di Peter Stein al Pierrot lunaire di Le Moli, passando per le Canzoni italiane e Canzonette vagabonde degli anni ’20, ’30 e ’40, fino al successo di Sboom! e A sud dell’alma. [fino al 4mar]

22 mer > VII edizione per il Milano Clown Festival, quest’anno tra gli altri artisti del calibro di Jango Edwards e Leo Bassi. A varare il festival Il teatro di Dario Fo. [fino al 26]

 Utopia di Leo Bassi

24 ven @ T. Elfo Puccini > SOIRÉE SOTÌS testi di Lina Sotis regia, coreografia e video Valeria Magli. Con Valeria Magli. Prendete la signora del bon ton e la performer della danza, aggiungete un tocco del miglior design italiano ed ecco Soirée Sotìs, uno spettacolo assolutamente speciale. Valeria Magli – artista raffinata e poliedrica che lavora sulla zona di confine tra le varie discipline, danza, poesia, musica, video – ha tratto dai testi di Lina Sotis una performace irresistibile, nello stile tipico dell’icona della Milano intellettuale degli anni ottanta. [fino al 26]

24 ven @ CRT > La madre di Mimmo Borrelli: una Medea contemporanea ambientata in un antro/utero materno all’interno del quale si dipana un racconto mitico e rituale dalle tinte forti ed emozionanti. “Una cava – spiega Borrelli – un incavo che trasuda e inghiotte i personaggi in una melmosa fanghiglia amniotica fatta di escrescenze, di vegetazione marcia, di letame ammuffito, di un’umanità in decomposizione, messa a fermentare come su di una parete di mosto deforme. Lì è sprofondata la famiglia: nella deformazione astratta di una vagina esposta ad asciugarsi, dalle nefandezze dell’umidiccia memoria che torna e viene sepolta nel sottosuolo del ricordo amaro che infetta in ogni dove, come l’immondizia sepolta nelle campagne inquinate della zona flegrea.” [fino al 29]

#TOSCANA

21 mar @ 6.0 > Isole Comprese Teatro presenta Orazione intima con Gillo Conti Bernini. Leggi il tweet. [fino al 23]

21 mar @ T. della Pergola di Firenze > Isabella Ragonese con La commedia di Orlando liberamente tratto da Orlando di Virginia Woolf, regia e drammaturgia Emanuela Giordano. “Virginia Woolf è figlia diretta di Shakespeare, unica nel miscelare invenzione, gioco, umorismo e profondità, e con Orlando compie un viaggio fantastico in cui il protagonista, come Ulisse, non si pone limiti al desiderio di sperimentare, di agire e di conoscere. Tutto è permesso, e Orlando tutto si concede, alla ricerca forse dell’impossibile, di una vita piena e appagata. (EG). [fino al 26]

23 gio @ T. Studio di Scandicci > Secondo atto di OA cinque atti teatrali sull’opera d’arte, ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio. I cinque atti di OA si svolgono in una successione temporale dilatata, a intervalli di un mese l’uno dall’altro, per esplorare le lingue del teatro e alcune forme fondamentali dell’ azione scenica: parola, danza, musica, luce e canto. Per compiere questo viaggio viene sperimentata una inedita forma di messa in scena, non più fondata su una drammaturgia letteraria ma scaturita dalla “drammaturgia” dell’opera d’arte che determina l’azione teatrale. Cinque autori contemporanei occupano con la loro opera lo spazio della scena dando respiro a quella sensibilità per il teatro che risiede in ogni artista. OA, acronimo che contiene l’Opera e l’Azione, elementi portanti di questa indagine, cerca luoghi di contatto e di conflitto con cinque opere d’arte per raccontare la storia del corpo in tutte le sue possibilità, mentre attraversa il tempo e lo spazio fisico, il luogo della parola, l’intervallo della musica la circolarità del canto e il mistero della luce. L’opera di Enrico Castellani “Il muro del tempo”, collocata al centro dello spazio scenico, caratterizza il secondo atto e guida l’azione del corpo. [fino al 25]

23 gio @ T. Florida di Firenze > Compagnia Simona Bucci presenta Giuditta e Oloferne. L’episodio di Giuditta e Oloferne nell’arte è stato uno dei più rappresentati dell’Antico Testamento. L’immaginario dei maggiori artisti di ogni secolo proprio non poteva non essere colpito dalla drammaticità della storia della donna virtuosa che si macchia di tirannicidio per salvare il suo popolo. Questo racconto di violenza e di vulnerabilità, di arroganza e di delicatezza, di strategia e di intenti e di eroismo diventa occasione di riflessione sulle possibilità di risposta agli eventi che ci accadono. [fino al 24, il 26 Studi D’acqua – Kermesse di danza contemporanea, direzione artistica Simona Bucci]

Giuditta e Oloferne - photo: milanoartexpodanza.wordpress.com/

24 ven @ T. Dante di Campi Bisenzio > TI RICORDI I GIANCATTIVI? di Alessandro Benvenuti: nel quarantesimo anniversario della nascita, tornano sulle scene i Giancattivi: lo storico trio comico con una nuova formazione e uno spettacolo che ripropone alcuni tra i loro più famosi scketch. Tre giovani attori, Francesco Gabrielli, Alessio Grandi, Maura Graziani reclutati per riportare in scena il repertorio del famoso trio cabarettistico, la cui composizione variò più volte nel corso degli anni. Fondati da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, (il loro primo spettacolo, Il Teatrino dei Giancattivi, è del 1972), cambiarono spesso il terzo componente del gruppo, anche se il più famoso resta senz’altro Francesco Nuti.

24 ven @ Castello Pasquini > Compagnia Ambra Senatore in PASSO di Ambra Senatore. Un piccolo capolavoro di umorismo scandito da continue sorprese, una divertente passeggiata sul confine tra realtà e finzione a firma della giovane coreografa italiana più applaudita in Europa.

24 ven @ T. Quaranthana di San Miniato (PI) > Fulvio Cauteruccio in Terroni d’Italia. Lo spettacolo ha come tema portante l’emigrazione dal sud rappresentata come una delle più amare conseguenze dell’unificazione nazionale e delle scelte di politica estera del Conte di Cavour, le cui mosse diplomatiche Dostoevskij, nel diario del suo viaggio in Italia del 1870, criticò aspramente, rintracciando in esse la causa della “creazione di un regno di secondo ordine”. Terroni d’Italia è un lavoro che, pur non mettendo in discussione il valore inestimabile dell’unità nazionale, diventa un inno e un omaggio a quelle popolazioni che hanno grandemente contribuito alla creazione dello Stato ma che a tutt’oggi sono considerate sovente di serie B. Basato su La storia di Pippu, attore d’arte drammatica, scritto a quattro mani da Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza, Terroni d’Italia descrive le peripezie di Pippo, dal dopoguerra ai difficili anni ’70, attraverso il racconto di storie vere e del sogno di un uomo costretto ad emigrare a nord dalla natia Sicilia, con il desiderio di fare l’attore, senza tuttavia riuscirci. [il 25 @ T. Comunale di Lari (PI)]

24 ven @ T. Fabbricone di Prato > RUMORE DI ACQUE di Marco Martinelli, musiche originali eseguite dal vivo dai fratelli Mancuso. In scena Alessandro Renda. Leggi il tweet. [fino al 26]

24 ven > Molti altri appuntamenti in provincia per la rassegna DOTLINE DANZA. [fino al 26]

25 sab @ T. Comunale di Lamporecchio (PT) > MORIRE DA RIDERE o sui fantasmi del palcoscenico OMAGGIO A ETTORE PETROLINI con Nicola Rignanese. Affascina, ancora oggi, il grande rigore e la consapevolezza artistica di Petrolini, figura inquieta e radicale del teatro italiano, un eretico della scena. Un esempio di attore moderno capace di sbeffeggiare – con ironia e leggera amarezza – gli atteggiamenti dominanti la sua epoca (dal pietismo melodrammatico alla retorica del grande attore ottocentesco). Lo spettacolo vuole far ridere ma anche richiamare ad una maggiore consapevolezza del nostro essere attori e spettatori della scena di oggi.

Elio Germano al Teatro Palladium di Roma a prezzo scontatissimo solo con fattiditeatro!

>>> PROMOZIONE SPECIALE ROMAEUROPA/FATTIDITEATRO > i lettori del blog potranno assistere alle repliche del 22 e 23 febbraio (ore 20.30) con una fantastica promozione: biglietto a euro 13,00 (anzichè euro 20,00). Basta scrivere a promozione@romaeuropa.net o chiamare lo 06. 45553050 specificando di essere un “fattoditeatro”!

«È cominciata così. Io non avevo detto niente. Niente». Ecco l’inizio di Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline: un silenzio che s’infrange in un libro fluviale, cupo, iperbolico. E il silenzio della pagina scritta provano a romperlo Elio Germano e Teho Teardo con una lettura scenica in forma di concerto dedicata a uno dei romanzi più discussi e celebrati dell’intero Novecento. L’intento è di far vivere il testo attraverso la parola, ma soprattutto di ritrovare il suono che è alla radice del “Viaggio”: quella bizzarra lingua di Céline, che reinventa sulla pagina scritta il parlato con un incrocio sporco di espressioni gergali e raffinate, fatto di continue ellissi e salti temporali, e di un ritmo voluttuoso e zoppicante.

Attore tra i più amati nel nostro paese e, dopo essere stato premiato a Cannes, apprezzato anche all’estero –cosa non comune per un italiano–, Elio Germano mette in gioco la sua presenza e la sua voce, che sarà trattata anche elettronicamente dal vivo. Così la sua lettura diventerà parte della musica creata espressamente per il “Viaggio” da Teho Teardo, compositore che si è distinto nella musica per lo schermo, vale a dire per le immagini, e che in questa occasione si avvarrà anche della collaborazione sul palcoscenico della violoncellista Martina Bertoni. A Teardo spetta anche il ruolo di elaborare elettronicamente in tempo reale la voce di Germano, che peraltro è anche un interprete di hip hop e di rap, e dunque conosce il senso profondo del ritmo incessante e inquieto della parola. La matrice cinematografica tanto dell’attore che del musicista indica che il suono, la parola sono qui per far divampare di nuovo le immagini di quel grande polittico che è il primo romanzo di Céline. Il “Viaggio”, pubblicato nel 1932, attraversa tutti i grandi temi del secolo –la guerra, l’alienazione urbana, il fallimento del colonialismo, la povertà vista addirittura come la grande malattia dell’umanità: e Céline, che era medico, lo fa con l’occhio clinico di un innamorato della vita, al tempo stesso eccitato e deluso, disperato e ironico.

MatriMORO_ passando per il teatro_ per arrivare oltre_ La terza tappa del laboratorio a Roma

PROGETTO di RICERCA / INCONTRO / INFORMAZIONE / FORMAZIONE a cura di Manovalanza_

LABORATORI finalizzati all’INCONTRO e alla SELEZIONE di ATTORI e DANZATORI
III Tappa – Dal 23 al 25 Febbraio 2012 – Roma

MatriMORO è il nuovo progetto di ricerca di Manovalanza, nel quale confluiscono e si intrecciano in maniera trasversale le finalità sociali e le esigenze artistiche che sono a fondamento della nostra poetica. E’ un percorso complesso al cui interno si sviluppano diversi settori: teatro, danza, fotografia, documentario, pittura, video arte, politica, economia, storia, teologia, vita. Siamo ora nella prima fase del progetto, ricerca tout court, che prevede incontri, scambi e visioni, organizzati per tappe di laboratori teatrali intensivi, finalizzati all’incontro umano e professionale con Attori e Danzatori su tutto il territorio nazionale. Il progetto di ricerca è finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo che incontrerà il pubblico a Maggio 2012 a Napoli. La compagnia che porterà lo spettacolo in scena si formerà in viaggio.

Costo del laboratorio: 60€
Termine iscrizioni – 19 Febbraio
Info e prenotazioni:
adriana@manovalanza.it
Mob: 329 6193900

Adriana Follieri – Manovalanza – E’ attrice, regista, formatrice e operatrice teatrale in aree disagiate. Il suo metodo è frutto degli incontri con artisti di livello internazionale come Ruggero Cappuccio, Claudio Di Palma, Peter Brook, Ariane Mnouchkine, Lilo Baur, Jos Houben, Paola Rizza, Marcello Magni, Michèle Millner, Bruce Myers, Lena Lessing, Renata M.Molinari, Virginio Liberti, Claudio Misculin, Ferruccio Soleri, Massimo Lanzetta, Laura Curino, Mariangela Gualtieri, Marco Martinelli, Elena Bucci, Armando Punzo.

La Fondazione Sipario Toscana Onlus cerca un direttore artistico per La Città del Teatro e dell’immaginario contemporaneo

È stato pubblicato l’avviso pubblico di selezione per la nomina della nuova direzione artistica della Fondazione Sipario Toscana onlus, riconosciuta dal Mibac come Teatro Stabile d’Innovazione per l’infanzia e la gioventù. Il testo completo dell’avviso è già presente sul sito della Fondazione e dai prossimi giorni sarà disponibile anche su quelli degli enti locali e sui portali specializzati nel settore delle arti performative.

Oggetto dell’incarico triennale (rinnovabile per ugual periodo) è la produzione di spettacoli ed eventi culturali nel campo del teatro, delle arti dello spettacolo e della drammaturgia contemporanea; programmazione di stagioni, rassegne, festival attività di studio; progettazione volta a sfruttare la polifunzionalità degli spazi de La Città del Teatro e a creare e valorizzare una rete territoriale, percorsi dedicati alla formazione del pubblico, degli operatori culturali e di attori, in sinergia con Scuole e Accademie d’eccellenza del territorio nazionale.

I principali requisiti di ammissione sono il possesso di un diploma di laurea (vecchio ordinamento, specialistica, magistrale), una documentata esperienza acquisita presso teatri o altre istituzioni dello spettacolo in campo di programmazione e/o produzione e/o formazione e/o comunicazione multimediale, drammaturgia, progettazione artistica rivolta alle nuove generazioni. Non sono ammesse compresenze d’incarico di direzione artistica di altre istituzioni teatrali a carattere sia pubblico che privato per l’intera durata dell’incarico.

Tutte le domande dovranno pervenire a mezzo raccomandata A/R alla Fondazione Sipario Toscana onlus , Via Tosco-Romagnola 656, 56021 Cascina (PISA), entro le ore 13 del giorno 16 marzo 2012, farà fede la data di ricezione postale. Sulla busta, contenente la domanda di ammissione e gli altri documenti richiesti, dovrà essere indicato il mittente e la dicitura Contiene domanda per la selezione Direzione Artistica.

La selezione avverrà attraverso l’esame dei titoli e dei curricula professionali, l’esame delle idee progettuali elaborate dal candidato e un eventuale colloquio. La scelta della Direzione artistica avverrà in modo diretto, da parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione integrato da due esperti, uno del settore teatrale e uno del settore formativo e universitario. L’avviso pubblico completo è scaricabile dal sito.

IAT 13-19feb > Carlo Cecchi tra Caryl Churchill e Ravenhill, il primo Koltés per Teatro i, due nuovi progetti per i Sacchi di Sabbia a Pontedera

#ROMA

13 lun @ Auditorium Parco della Musica > Dopo l’inattesa decisione sul Premio, 5 appuntamenti nella seconda settimana di Equilibrio [leggi la presentazione del festival]. Segnalo la prima assoluta di Will di Martina La Ragione e Valentina Buldrini (Premio Equilibrio 2011) e poi Serge-Aimé Coulibaly dal Burkina Faso, le otto donne di Ugo Dehas  e Rachid Ouramdane. [fino al 27]

14 mar @ Nuovo T. Colosseo > OLIVIERIRAVELLI_TEATRO presenta TOTEM, info non pervenute. [fino al 19]

14 mar @ T. Eliseo > VALERIA SOLARINOVALTER MALOSTI sono i protagonisti di SIGNORINA GIULIA di AUGUST STRINDBERG: “Con la presente, mi permetto di proporvi la prima tragedia naturalistica della letteratura drammatica svedese, e vi prego di non respingerla alla leggera, se non volete pentirvene più tardi, perché, come dicono i tedeschi: farà epoca”. Così Strindberg scrive nell’agosto 1888 all’editore Bonnier, che respingerà l’opera perché troppo scandalosa. [fino al 26]

Signorina Giulia – photo: static.rbcasting.com

15 mer @ Centrale Preneste > Elvira Frosini/Kataklisma presenta SUB-ITALIA 1 7a performance del ciclo SERIE B. Donna e bandiera. Un’incongruenza politica. SERIE B realizza performance sul presente dell’Italia. SERIE B ha come tema il vissuto sociale, politico e mediatico contemporaneo italiano e globale, indagando sui corpi, i luoghi e le immagini. SERIE B realizza performance, interventi e presenze nei luoghi, fisici ed immaginari, che incontra. SERIE B lavora in molte performance con un oggetto, la bandiera italiana, indagando l’incontro dei corpi e degli spazi con questo oggetto sovraccarico di un forte significato simbolico, carico di retorica ed immaginari accumulati. SERIE B è un formato, un modulo produttivo che Kataklisma sta sviluppando in collaborazione con artisti e performer. Di e con Elvira Frosini, in collaborazione con Angela D’Alessandro. [a seguire alle h 21 Daniele Timpano/amnesiA vivacE con RISORGIMENTO POP]

15 mer @ Angelo Mai > KATZELMACHER, ‘CAPITOLO I DI UNA TRASCURABILE TRILOGIA EUROPEA’ da Rainer Werner Fassbinder, progetto e regia Lisa Ferlazzo Natoli. Questo insolito testo di Fassbinder è un racconto sul fascismo di provincia, sui sistemi coercitivi del branco, e sui meccanismi di sopraffazione. Su laceranti sensi d’inferiorità. Sugli stereotipi, dell’immaginario e del linguaggio. La vicenda si può ridurre a poche righe, quasi sconcertante nella sua banalità: intorno al 1970 in un’imprecisata cittadina tedesca – il cui sostanziale benessere è tenuto ostinatamente fuori campo – l’arrivo di un lavorante straniero scatena i pettegolezzi, l’astio e i desideri di un gruppo di giovani, fino a raggiungere una piega violenta che si risolve però in un miserabile niente di fatto. [fino al 17]

17 ven @ T. Vascello > Carlo Cecchi e due testi di drammaturgia contemporanea britannica: ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO? di Caryl ChurchillPRODOTTO di Mark Ravenhill. La prima è una commedia che tratta del rapporto fra “a country” e “a man”, secondo l’indicazione dell’autrice. “The country” è gli Stati Uniti; “the man” è, a mio parere, un uomo europeo; o, più precisamente – essendo lo spettacolo recitato in italiano – un italiano. “The country” ha il suo vicario teatrale che si chiama, non per nulla, Sam; l’altro si chiama Guy, ma penso che il nome non abbia molta importanza. In Prodotto di Mark Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende fare; cerca di trasmettere tutto il suo entusiasmo, sperando di conquistarla al suo film: senza la star, si intuisce, i produttori non cacceranno the money. [fino al 26]

19 dom @ RDC > Dino di Bernardo Casertano, info non pervenute. [fino al 20]

#MILANO

14 mar @ CRT > Sonno, regia Vincenzo Schino. Sonno nasce dalla frequetanzione di due mondi, quello visivo di Francisco Goya e quello visionario del Macbeth di Shakespeare. Il teatro diventa un dispositivo per la visione, luogo di apertura della percezione. Nella ricerca sull’origine della sua funzione è indagato ogni singolo elemento ed ogni movimento della materia. La necessità della rappresentazione sin dalle origini nasce nell’assenza di qualcosa o qualcuno: per questo motivo è necessario inciderne un’immagine e conservarla. Il lavoro apre le sue fonti per indagare le soglie del regno dei vivi e dei morti, dell’umano e dell’animale, del soggetto e del suo ritratto, del logico e del sacro. [fino al 19]

15 mer @ T. i > LOTTA DI NEGRO E CANI di Bernard-Marie Koltès, regia di Renzo Martinelli: Una notte africana. Un cantiere francese nel buio dell’Africa nera. L’ingegnere Cal ha da poco ucciso un operaio indigeno ed eliminato il suo corpo. Alboury, “fratello negro” del morto, viene a reclamare quel corpo scomparso per riconsegnarlo alla madre e calmare così il suo pianto. [fino al 12mar]

Lotta di negro e cani – photo: Lorenza Daverio

16 gio @ T. Ringhiera > Dimmi che principessa sei di Mimmo Sorrentino con Matteo Ambrosini, Massimo Baini, Katiuscia Bonato, Piero Carruozzi, Andrea Ganimede, Eloisa Gatto, Luciano Ledda, Valentina Ledono, Nadia Lottaroli, Caterina Mesiano, Monica Olivella. Dall’incontro tra compagnia ATIR, Comunità Progetto, attori diversamente abili e Mimmo Sorrentino, nasce uno spettacolo intenso e ironico in cui va in scena l’umanità della donna nelle sue innumerevoli vesti e in cui sorriso, pianto, parole, musica e azioni si intrecciano in un racconto fatto di ricordi fino a diventare favola. [fino al 19]

17 ven @ T. Arcimboldi > grande danza a Milano, ogni tanto: Angelin Preljocaj e il Ballet Preljocaj Suivront Mille ans De Calme: una vena poetica e impressionista percorre questa bellissima coreografia ispirata alla lettura assidua ma non ragionata dell’Apocalisse. Fonte feconda d’ispirazione, la parola stessa «Apocalisse» che evoca l’idea di svelare elementi presenti nella nostra realtà ma sottratti ai nostri sguardi. Non aspettatevi, dunque, il racconto di catastrofe e morte: qui la danza, arte dell’indicibile per eccellenza, avrà soprattutto il compito di svelare paure e speranze nascoste.

17 ven @ SpazioTeatro89 > IL DISUMANO E DISPERATO CASO DI MICHELE BELTRAMI che voleva resistere al crollo dei significati rimanendo aggrappato allo sgretolamento delle parole. La fantasiosa dimostrazione di come ci riuscì confondendo però retorica e idealismo al limite del vano. In una vecchia aula, un maestro istrionico e surreale di un tempo che non c’è più gioca con l’unica parola che si concede di pronunciare: Buonasera, nel delicato tentativo di restituirle valore perché, come scriveva Elias Canetti, le parole sono importanti soprattutto oggi che, sempre di più, sono urlate, maltrattate, e in definitiva non ascoltate. Le parole sono un rifugio dal mondo violento e poco controllabile che ci circonda. Il disumano e disperato caso di Michele Beltrami rappresenta un elogio dell’acrostico, del gioco di parole e del non-sense e un acuto rimando all’attualità. [fino al 18]

#TOSCANA

14 mar @ vari teatro > Prosegue DOTLINE, questa settimana con Abbondanza/Bertoni a Livorno, Fattoria Vittadini a Bagnone (MS) e Effetto Parallelo a Pisa. [fino al 19]

14 mar @ T. Fabbricone di Prato > Quando il teatro di ricerca incontra il teatro-ragazzi: La repubblica dei bambini di Teatro Sotterraneo. Lo spettacolo è un capitolo di Nuovi sguardi per un pubblico giovane, un “cantiere produttivo” inaugurato nel 2010 con cui il Teatro delle Briciole si propone di affidare a giovani gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Lo spettacolo coinvolge direttamente i bambini affidando loro la creazione di un nuovo stato. I palcoscenico diventa così lo spazio del possibile, il luogo dove la realtà, come la finzione, sono una costruzione da condividere. Leggi, moneta, istituzioni, diplomazia, commerci: cosa succede se dall’oggi al domani bisogna costruire una Repubblica dal nulla? [fino al 19, poi a Castiglioncello e a Lucca]

17 ven @ T. Dante di Campi Bisenzio > Un graditissimo ritorno: GLI OMINI in TAPPA [ascolta l’intervista della Tappa romana], con Riccardo Goretti, Francesco RotelliFrancesca Sarteanesi, Luca Zacchini. GLI OMINI prendono dimora nel paese che li ospita per un periodo di tempo intervistando quante più persone possibile chiedendogli di parlare delle loro vite. Parlano con bambini e con bisnonni, ragazzine e uomini d’affari, frati, massaie, commessi, vanno negli asili e nelle case di riposo, alle cene di paese e nei bar più affollati e in quelli deserti; chiedono di sogni, politica, amore sesso, lavoro, famiglia, religione, cucina, paure, fobie, sport, perfino di salute e bellezza! Tutto questo materiale viene utilizzato per dare “vita” ai personaggi dello spettacolo che si realizzerà l’ultimo giorno, infatti, ogni Omino si prenderà le sue responsabilità, creando un suo “pezzo” di spettacolo su ciò che lo ha innamorato in quella settimana.

17 ven @ T. Il Moderno di Agliana (PT) > ANTICAMERA del GRUPPO NANOU, l’ultimo episodio del progetto Motel [leggi un tweet del primo episodio]: una trilogia composta di tre stanze. La drammaturgia, scandita in episodi, è l’interazione di un ristretto numero di personaggi immersi in un ambiente familiare e sostanzialmente ordinario, in cui elementi straordinari spostano l’andamento quotidiano dell’azione. In Anticamera, tutti i personaggi, come gli attori di Robert Bresson, sono “modelli” concepiti come caratteri universali, senza volto al fine di accedere ad un nuovo “passaggio”. Il corpo assume come riferimento l’opera Die Puppe di Hans Bellmer. La scena si appropria del lavoro di Gregory Crewdson costruendo interni borghesi falsandone le “tinte” per ottenere una finzione ancora più reale. Lo spazio si moltiplica in un tentativo di composizione cinematografica.

17 ven @ T. Lumiére di Firenze > Segnalo per la prima volta questo spazio, questa settimana con Maurizio Lombardi in La fuga di Casanova. [fino al 18]

18 sab @ T. Francesco di Bartolo di Buti (PI) > Doppi SACCHI DI SABBIA con due novità: ABRAM E ISAC Sacra rappresentazione in cartoon liberamente tratto dalla Rappresentazione di Abramo ed Isac di Feo Belcari e L’INVASIONE DEGLI ULTRACORPI Atto primo, Liberamente ispirato a L’invasione degli Ultracorpi di Jack Finney. [fino al 19]

#EMILIA ROMAGNA > segui la pagina facebook di AltreVelocità

IAT 6-12feb > Al via Equilibrio e LET a Roma, Uovo Kids a Milano, il Dittico della visione di Zaches Teatro a Scandicci

#ROMA

6 lun @ Auditorium Parco della Musica > L’appuntamento imperdibile per chi ama la danza contemporanea: Equilibrio, anche quest’anno con la direzione artistica di Sidi Larbi Cherkaoui. In questa prima settimana la finale del Premio Equilibrio di quest’anno e Parkin’son di Giulio D’Anna vincitore della scorsa edizione [leggi un resoconto], e poi la nuova creazione del direttore artistico, Kidd Pivot Frankfurt RM con Dark MattersZero Visibility Corp con (im)possible [leggi la recensione] e la Danza Contemporánea de Cuba. [fino al 27]

7 mar @ T. Sala Uno > FERROVECCHIO con Fabrizio Ferracane e Rino Marino. Lo spettacolo racconta di un vagabondo che trascorre sentieri interminabili, lontano da ogni alito di vita, senza tempo né meta, a cavallo di una carcassa di bicicletta, per scacciare i fantasmi del passato, e di un barbiere ridotto alla rovina e stigmatizzato dal mondo degli uomini. In una Sicilia d’altri tempi, in una sala da barba dimenticata, dove il tempo sembra essersi cristallizzato e mai più scorso da ‘quel giorno’ di tanti anni fa, due individui ai margini dell’umanità corrente si incontrano e scontrano in un contrasto stridente tra reciproco rifiuto e disperata urgenza di comunicazione. [fino al 12]

7 mar @ T. San Genesio > Arsenic & old lace di Joseph Kesselring, regia di Sandra Provost. Il critico teatrale ed ex scapolo convinto Mortimer Brewster, tornato a casa dalle zie Abby e Martha annuncia loro la sua fresca decisione di convolare a nozze con Elaine. Scopre però che le due ziette “aiutano” i “loro signori”, ospiti in casa, a passare a miglior vita con un sorriso sulle labbra offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni, e che li seppelliscono nel Canale di Panama che il fratello, Teddy, che si crede Theodore Roosevelt, scava e ricopre di continuo in cantina. [fino al 12]

7 mar @ T. Cometa Off > VIII edizione per la rassegna LET – Liberi Esperimenti Teatrali. Un luogo inteso come “cantiere di vita teatrale”, terreno di continua sperimentazione per progetti che difficilmente riuscirebbero ad inserirsi nei meccanismi di una politica culturale che spesso trascura tutto ciò che sfugge ad una logica di consumo. Una panoramica di proposte su ciò che avviene nella vasta rete dei teatri off e delle giovani compagnie che operano sul territorio nazionale. In questa prima settimana ROTTAMI regia di Filippo Dini, ESSERE horror dell’adolescenza di Giovanni Franci, BLU di Laura Forti, COSMETICA DEL NEMICO di Amelie Nothomb. [fino al 18mar]

8 mer @ Auditorium Parco della Musica > Ancora lui: Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio [leggi la recensione].

9 gio @ Defrag > OLIVIERIRAVELLI_TEATRO presenta una prova aperta del nuovo spettacolo XXX PASOLINI.

9 gio @ T. Olimpico > Costato appena 700mila euro (così ho letto in rete), merita di essere visto: L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht con la regia del “direttorissimo” Luca De Fusco: in scena Massimo Ranieri nei panni di Mackie Messer e Lina Sastri in quelli di Jenny. Vale la pena anche solo per le straordinarie musiche di Kurt Weil. [fino al 19]

L'opera da tre soldi - photo: teatrofestivalitalia.it

12 dom > Al via nelle piazze di Roma il Carnevale romano tra artisti di strada, spettacoli equestri e balli in piazza. [fino al 21]

#MILANO

7 mar @ T. Studio > Settimo – La fabbrica e il lavoro, drammaturgia e regia Serena Sinigaglia. Un testo cucito a partire da oltre 2.000 pagine di interviste ai dipendenti del polo industriale Pirelli di Settimo Torinese: una documentazione di straordinaria importanza per guardare al passato, al presente e soprattutto al futuro del lavoro in Italia. [fino al 19]

9 gio @ T. di Ringhiera > Paolo Rossi e Compagnia BabyGang presentano le SERATE POP DI DELIRIO ORGANIZZATO PER MILANO: ogni sera un super ospite a sorpresa, improvvisazione, spontaneità, capacità di mischiare lingue e dialetti, dialogo con il pubblico, ma anche esercizio e studio sulla Commedia dell’Arte. [fino al 12]

9 gio @ T. Out Off > IL GUARDIANO di Harold Pinter, regia Lorenzo Loris con Gigio Alberti, Mario Sala, Alessandro Tedeschi. Un triangolo violento e infernale. [fino al 4mar]

10 ven @ Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia > II edizione di Uovokids, festival pluridisciplinare dedicato alla cultura e alla creatività contemporanea per bambini e adulti. Uovokids è unʼesperienza insolita e coinvolgente per i bambini e gli adulti con performance, concerti, dj set, workshop curati da artisti e creativi che abitualmente non lavorano con e per i bambini proprio a sottolineare lʼoriginalità del processo creativo. Un progetto che mette lʼaccento sulla contemporaneità, sullʼindisciplinarietà dei linguaggi e delle discipline artistiche, sulla gioiosità e complessità della figura infantile. [fino all’11]

Uovokids promo | febbraio 2012 from Uovo on Vimeo.

10 ven @ T. della Contraddizione > Ofelia 4e48 [leggi il tweet], liberamente tratto da 4:48 Psycosis di Sarah Kane di Stefano Cenci con Elisa Lolli: uno spettacolo in cui mondi paralleli si incontrano di tanto in tanto, come in uno zapping televisivo repentino di canale in canale; così repentino che il programma sembra sempre lo stesso e lo spettatore ha l’impressione di assistere ad un impazzito gioco di ruoli, inquietante e divertente al contempo. “Ascendo! Dalla vita all’arte. Non dalla vita alla morte. Non dalla vita ad altra vita. Dalla vita all’arte”. [fino al 12]

Ofelia 4e48 - photo: Futura Tittaferrante

10 ven @ PIM OFF > Three Minutes Ago in La carezza del vetro: il pubblico è libero di osservare a 360° l’intera performance, che si svolge interamente all’interno di una teca trasparente posizionata al centro della sala. All’interno della teca si trova un corpo seminudo, nascosto nel buio. Il corpo viene rivelato settorialmente, dalla luce emanata dalla video proiezione che ripropone il corpo virtuale del performer stesso, sulla propria pelle. [fino al 15]

#TOSCANA

9 gio @ T. di Rifredi (FI) > Dalla Francia Laurent Cirade e Paul Staïcu presentano Duel – opus 2, spettacolo comico musicale con la regia di Agnès Boury. Lo spettacolo, acclamato dalla critica e dal pubblico al Fringe di Edimburgo e al Festival Off di Avignone, è una irresistibile e divertente performance, un vero e proprio “duello” tra musica e comicità. Staïcu e Cirade, irrompono violentemente in scena e si abbandonano ad un esilarante regolamento di conti al fuoco di una serie di armi improprie: violoncello, piano, percussioni, voce, sedia a sdraio, grimaldello, barbecue, didjeridoo, sega e sega elettrica. [fino al 12]

10 ven @ T. Studio di Scandicci (FI) > DITTICO DELLA VISIONE, progetto a cura di Zaches Teatro, regia, coreografia e drammaturgia del suono Luana Gramegna. I primi due capitoli del progetto Trilogia della Visione, che affronta l’opera pittorica di tre differenti artisti indagando l’atto del vedere come forma articolata di percezione. Il Fascino dell’Idiozia [leggi il tweet] è un’indagine sulle atmosfere che abitano le Pitture Nere di Goya, restituite sulla scena attraverso la luce, il suono e il movimento. In Mal Bianco, l’ispirazione iconografica viene dal maestro giapponese Hokusai, il creatore dei Manga. Lo spazio si capovolge, consuma i corpi, quasi li corrode dall’interno fino a modificarli nel loro apparire. [fino all’11]

Mal bianco - photo: iltamburodikattrin.com

10 ven @ Il Funaro di Pistoia > KARENINA, prove aperte d’infelicità da Lev Tolstoj, di Emanuele Trevi e Sonia Bergamasco, con SONIA BERGAMASCO. regia di GIUSEPPE BERTOLUCCI, disegno luci Cesare Accetta. [fino all’11]

11 sab @ T. Manzoni di Calenzano (FI) > Saverio La Ruina in Italianesi [leggi la recensione].

11 sab @ T. Era di Pontedera (PI) > Teatro Minimo presenta L’ARTE DELLA COMMEDIA DI EDUARDO DE FILIPPO, regia Michele Sinisi. Campese, capocomico di una compagnia di guitti, si reca da De Caro, prefetto di un capoluogo di provincia appena insediato, e gli espone i problemi della compagnia. I due discutono sulla crisi del teatro, sul ruolo dell’attore, sui repertori e infine sul rapporto tra finzione e realtà, manifestando profonde divergenze.

11 sab @ T. Quartieri di Bagnone (MS) > Giulio D’Anna in Parkin’Son [leggi la recensione], spettacolo vincitore Premio Equilibrio 2011. Quali sono le differenze tra la generazione del ’49 e quella dell’80? Cosa raccontano due corpi essendo, allo stesso tempo, l’uno l’idea del futuro e l’altro il suo passato? In “parkin’son” gli interpreti sono un terapista di 62 anni, senza una formazione teatrale e un coreografo di 30 anni: due generazioni a confronto, un padre ed un figlio per raccontarsi attraverso il corpo.

12 dom @ T. Era di Pontedera (PI) > I Sacchi di Sabbia nel DON GIOVANNI di W.A.Mozart, Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni, un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo. Un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori della compagnia.

#EMILIA-ROMAGNA

Come ormai da qualche settimana, ci affidiamo a quei ragazzi di Altre Velocità!